16 - RITORNO

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La mattina del 30 di dicembre, Remus si svegliò accaldato. Ricordava il suo sogno ancora vividamente, nei minimi dettagli.

Si mise a sedere sul suo letto ed iniziò a toccarsi la gamba leggermente, e poi il fianco, e poi di nuovo la gamba.

Con l'altra mano iniziò a toccarsi il collo, delicatamente, e poi la clavicola, e rabbrividì.

Il giorno dopo, Remus non ricevette alcuna lettera da Padfoot. E neanche il giorno dopo quello, o quello dopo ancora.

Remus non gli scrisse mai una seconda lettera, sarebbe stato troppo imbarazzante. Soprattutto dopo quel sogno.

[...]

7 gennaio 1976

Era sempre bello tornare a scuola dopo alcune settimane di vacanza, e rivedere tutti.

Quella mattina, Remus era salito sull'Hogwarts Express di buon umore. Tra le motivazioni del suo buon umore, ovviamente, c'era anche il pensiero che, ora che erano tornati a scuola, Padfoot potesse rifarsi vivo.

La verità era che gli mancava parlargli, più di quanto si aspettasse.
Sentiva che c'era qualcosa che non andava, che non era da lui non rispondere per così tanto. Inoltre, Remus non aveva scritto nulla di brutto o strano o compromettente nella sua ultima lettera, o almeno così credeva. Questo stava a significare che la spiegazione avrebbe potuto dargliela solo il ragazzo.

Raggiunse lo scompartimento in cui erano seduti James, Peter, Mary e Marlene.

"Ragazzi." Remus li salutò con un sorriso eccitato.

"Ehilà, Moony!" lo salutò James, mentre Peter gli fece un cenno.

"Com'è andato il Natale?" gli sorrise Mary.

Remus prese posto accanto a Peter e raccontò quel che poté. Si mise a parlare di sua madre e di quanto fosse stato bello rivederla, poi dei bambini e, infine, gli tornarono in mente alcune sensazioni notturne che decise di scacciare momentaneamente dalla sua testa.

Sentì il bisogno di alzarsi.

"Io... dovrei andare in bagno, adesso."

Aveva il viso leggermente rosa e ma nessuno sembrò notarlo.

Uscì dalla carrozza e, mentre camminava verso il bagno, gli sembrò di sentire qualcuno parlare, discutere, voci addirittura familiari.

Senza farlo in modo troppo convinto e palese, Remus cercò di avvicinarsi a quelle voci. Una voce era quella di Lily. Ne era sicuro.

Avanzò ancora, cercando di non dare nell'occhio, grato al fatto che nessuno, oltre lui, stesse passando di lì in quel momento.

E finalmente scorse Lily parlare a toni molto accesi con Severus.

"Lily, devi ascoltarmi!"

"È finita, Severus. Lasciami in pace."

"Non ti sto chiedendo di perdonarmi, ma ho bisogno di avvertirti!"

"Non mi interessa, Severus! Non voglio niente da te!" Il tono della ragazza si era fatto più sprezzante.

"È pericoloso, Lily, devi ascoltarmi!"

La ragazza se ne andò a passi decisi.

Solo allora Piton si accorse che Remus aveva sentito tutto.

Ora, i due si stavano guardando.

Piton aveva le sopracciglia arricciate e un'espressione disgustata.

"Avvertirla di cosa, Piton?" provò a domandargli il Grifondoro, cercando di essere il più neutro possibile.

LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora