what you do to me?🦋 chapter 4🦋

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Angel salterella qui e là, tocca tutto e guarda tutto con grande entusiasmo.

La sua amica la strattona a destra e a manca ogni volta che nota qualcosa che invece a lei era sfuggito, e poi ridacchiano scambiandosi qualche commento.

Sa benissimo che non le stacco gli occhi di dosso, ed è per questo che fa volteggiare i capelli così vistosamente, oppure sbatte le palpebre velocemente non appena incrocia il mio sguardo.

Lo fa per tenere l'attenzione su di sé, ignara del fatto che neppure Marilyn Monroe potrebbe distrarmi dal suo viso e dalla sua graziosa e volteggiante figura.

"Boyle, lei e la sua amichetta, siete pregate di fare silenzio". Angel viene richiamata dal suo insegnante, quindi ridacchia a testa bassa e finge un broncio incrociando le braccia al petto.

Angel Boyle.

La cosa più spaventosa di questo mio, (già di per sé spaventoso) interesse per lei così acceso, è la sua età.

Angel avrà poco meno di sedici anni, io di anni ne ho ben ventinove.

Chissà cosa penserà di un uomo della mia età che la guarda così insistentemente, e cerca di contemplarla discretamente: sono un maniaco? Un depravato? Un pervertito?

No, e se potessi avere la facoltà di scegliere cosa mi attrae, avrei certamente optato per una donna fatta e finita.

Ma non posso, è lei che mi ha stregato.

Angel mi ha sottratto in soli due secondi ad ogni minimo altro interesse nutrito per altre donne, soltanto esistendo.

"A cosa pensi?" Sento la sua voce provenire dalle mie spalle, realizzando che mentre ero perso fra miei dilemmi, aveva fatto in tempo a gironzolarmi attorno per poi mettersi dietro di me.

"Non saprei, credo di essere nei guai". Sollevo le spalle, rispondendole a bassa voce.

Mi sorride chinando la testa da un lato, e vedendola credo di essere letteralmente morto dentro dalla sua bellezza.

"Io sono un esperta di guai. Di che guai si tratta?" Domanda avvicinandosi.

Non è certo bassa, anzi, fra tutte le sue coetanee spicca anche per la sua altezza: ma con me non può competere, perché sono alto un metro e ottantasei, e nonostante la sua figura slanciata rimane comunque bassa al mio fianco.

"È che non credo sia ortodosso per un uomo di quasi trent'anni fare gli occhi dolci ad una adolescente". Rispondo ironicamente, e mi guarda prima seria e poi sbarrando gli occhi divertita.

"Ne ho quasi sedici, non sono poi così piccola". Risponde ammiccando un leggero sorriso.

"Certo che lo sei". Rispondo, e d'un tratto si incupisce un poco.

"Allora smetti di guardarmi". Risponde, e senza darmi tempo di ribattere và via sgambettando verso il suo gruppo di compagni.

Credeva che le avrei chiesto di uscire forse?

Se solo il comandante sapesse una cosa simile, mi spedirebbe di nuovo in Michigan togliendomi ogni merito finora ottenuto.

Ma dal momento che Angel rimarrà qui per un bel po' pernottando nel portaerei, non credo sarà facile fare finta che lei non esista.





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