the storm is here🦋chapter 24🦋

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Angel's Pov.

Bryan, il nostro strano ospite, mi fissa dall'inizio della cena, Neil e Mav se ne sono accorti ma rimangono seri ed apparentemente impassibili.

"Cosa volete diventare da grandi ragazzi?" Domanda Bryan rivolgendosi a me e ai miei fratelli.

"Io il medico". Risponde Neil.

"Io l'insegnante". Si aggiunge Todd.

"Pilota". Concludo disinteressata senza rivolgergli lo sguardo il giro, guardando il cibo nel mio piatto.

"Wow". Dice mostrandomi un sorriso: "pilota?" Domanda quasi incredulo.

"Sì, la sto istruendo io". Aggiunge Maverick, sollevando un sopracciglio all'uomo.

"Allora dev'essere in buone mani". Conclude continuando a mangiare.

Quando le lancette si spostano sulle 11 di sera, la cena é finita e Maverick e l'ospite devono andare via.

Mi avvinghio al collo di Mav senza avere il coraggio di lasciarlo andare via.

"Tornerò presto, e se vorrai torneremo insieme all'aviazione così farai visita a Cassidy". Dice stringendomi a sé lasciando un bacio sulla mia fronte, e poi un altro, molto più intenso, sulle labbra.

Annuisco stretta a lui, e finché non và via rimango lì accanto alla sua auto con le mani sul finestrino.

Una volta che Mav é andato via, e poco dopo anche Bryan, rimaniamo solo io e i miei fratelli mentre i nostri genitori sparecchiano la tavola.

"Andate a letto ragazzi, é tardi". Asserisce mio padre.

"Andiamo subito papà". Risponde Todd, e l'uomo ci rivolge un sorriso.

Una volta saliti in camera, fatto una veloce doccia, lavato i denti e messo il pigiama, ci ritroviamo tutti e tre sullo stesso letto di sotto, stretti come sardine ma incapaci di separarci.

"Siete la mia unica forza, é tutta la sera che mi trattengo". Dico, scoppiando in lacrime prima ancora di rendermene conto.

Sento i due ragazzi abbracciarmi stretta, ai rispettivi lati delle mie spalle.

Stare al centro dei miei fratelli fin da piccola mi ha sempre fatto sentire come in una botte di ferro.

"Ora sta calma e cerca di dormire, domani avremo una giornata impegnativa". Mi dice Neil, baciando la mia guancia.

"Già, dormiamo adesso". Aggiunge Todd baciando l'altra guancia e sollevando le coperte su di noi.

Al mattino seguente mi risveglio schiacciata dalla schiena di Neil e le braccia strette a me di Todd.

"Ragazzi". Sussurro, e sento mugulare i miei fratelli contrari a svegliarsi.

"Dobbiamo alzarci". Dico sbadigliando e cercando di stiracchiare le braccia verso l'alto.

Quando Todd apre un occhio e guarda la sveglia si accorge che siamo in ritardo clamoroso e che dobbiamo fare in fretta.

"Ragaaaaaaazzi!!!" Urla buttandosi giù da letto e trascinando con sé le coperte con cui ci stavamo scaldando.

Borbottiamo rumorosamente maledicendo Todd che nel frattempo é corso in bagno a prepararsi col suo fare estremamente ansiogeno.

Ci trasciniamo giù dal letto anche io e Neil, prendendo la prima roba che ci capita a tiro e raggiungendo il bagno aspettando il nostro turno.

Una volta finito, scendiamo giù e senza neppure fare colazione e nel dubbio di non poter mangiare in vista delle analisi, fuggiamo all'auto di mia madre parcheggiata sul retro.

"Santo Dio Neil la sai guidare, vero?" Dice Todd terrorizzato posizionandosi in macchina con i soldi per le visite nel sedile del passeggero.

Ci allacciamo tutti le cinture.

"Ma certo che sì". Mette in moto, ed esce dal vialetto coperto di aghi di pino mentre lo guardo attenta dai sedili posteriori.

Facciamo solo strade secondarie e rurali, e grazie a questo stratagemma riusciamo ad evitare ogni tipo di controllo, anche se ogni tanto sudavamo freddo vedendo in lontananza delle luci che poi si rivelavano quelle dell'ambulanza.

Arriviamo in pronto soccorso, e chiediamo un check-up completo per me di analisi ed ecografie principali.

Questo porta lunghe attese, grandi costi e molta impazienza.

Sicuri però, almeno, di non ritrovarci i nostri genitori a casa almeno prima delle 8 di sera.

Dopo la terribile mattinata accompagnata da un estenuante pomeriggio, finalmente ho i risultati delle mie ecografie e delle analisi del sangue.

So che devono passare dei giorni dal concepimento prima che ci si possa accorgere di esserlo, ed é questo che mi turba.

"Signorina Boyle, abbiamo i risultati". Mi dicono.

"Lei é incinta. Seppur dalle ecografie non si scorgeva nessun principio di gravidanza, dalle analisi del sangue é invece emerso che i livelli dell'ormone della gravidanza sono estremamente alti, quindi é incinta di pochissimi giorni". Dice, con preoccupazione vedendo la mia giovane età.

Sbarro gli occhi.

Ho nel grembo il figlio di Rooster.

Uno stupratore.

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