-:"posso passare da casa mia per cambiarmi?"- dico a Bryan salendo nella sua auto-
mi guarda per qualche istante, poi scuote il capo sorridendo- :"sei bellissima anche con l'uniforme del tuo lavoro, ma va bene, dolcezza"- aggiunge, dirigendosi verso casa mia-
dopo un mucchio di tempo, sto per avere di nuovo un "appuntamento" e non ho idea di cosa mettermi-
mi sento in colpa anche per Sandra e quando la vedo dormire mi sento assalita dai dubbi- forse non é il caso che io esca-
forse dovrei restare con mia figlia e smetterla di pensare a svagarmi- non é giusto verso Sandra-
-:"Angel?"- domanda mia madre notando l'auto di Bryan fuori, che mi aspetta, ed io che guardo mia figlia dormire con una mano sul mento-
-:"stai uscendo?"- domanda, ghignando sotto i baffi-
"mamma" dico, battendo leggermente il piede sul pavimento e volteggiando gli occhi al cielo-
-:"non c'è niente di male Angel, non fai che fare poppate dalle 5 del mattino alle 6, quando attacchi per lavorare fino all'una di notte, dormi si e no 3 o 4 ore, non stai mai ferma per provvedere a Sandra-
puoi stare certa che sei una mamma perfetta per lei, non sentirti in colpa-
é giunto il momento di staccare un po', dopotutto te lo meriti"- sussurra per non svegliare Sandra-
-:"mamma sei sicura? E se fossi una cattiva madre?"-
"Ma smettila- sei rinchiusa a fare questa vita casa-lavoro a soli diciassette anni da quando con Ryan é finita, da cinque mesi hai delle occhiaie che fanno paura, non esci mai, finirai per ritrovarti ad avere le rughe di una sessantenne se non ti dai una tregua"- ribatte-
-:"va bene mamma, se lo dici tu"- alzo spallucce baciando mia figlia-
-:"ora veniamo a noi: come hai fatto a ritrovarti in un appuntamento con Bryan?"- domanda riconoscendo l'auto-
-:"beh ecco, direi che mi ha trovata lui, al cinema, mi ha chiesto quando staccavo e non gli ho detto di no"- alzo spallucce ammiccando un sorrisetto incerto-
-:"mh, comunque se non ti senti pronta a qualcosa di romantico, dovresti dirglielo, mi pare di capire che non sei pronta"- aggiunge
-:"certo che non sono pronta, e certo che glielo dirò, dopo tutto é già tanto che mi sia data una chance"-
-"hai fatto bene tesoro, però ecco, magari lui potrebbe illudersi, metti le cose in chiaro"- "se poi ti sentirai pronta a fare un'altro passo, lo saprà"-
-:"comunque non so cosa mettermi, puzzo di pop corn e patatine, sono dimagrita dal parto ma resta il fatto che non ho vestiti adatti"- aggiungo avvicinandomi al mio armadio-
-:"ne ho uno io, che dovrebbe andare bene, é semplice e nero"- dice, andando a prenderlo senza svegliare la bambina e mio padre-
mia madre é sempre la mia complice, in tutto: e mi trova sempre un vestito che vada bene per la situazione-
-:"eccolo"- torna con l'abito tra le mani- é corto, nero, con spalline spesse ma eleganti-
-:"la domanda sorge spontanea: che scarpe dovrei metterci?"- "quelle nere di vernice sono ancora decenti?"- domanda
-ah sì, le scarpe che ho messo per il matrimonio di zia Bertha, un anno fa- dovrebbero starmi ancora bene
a meno che la gravidanza non abbia ingigantito anche i miei piedi-
-:"no ecco, mi stanno bene, non ci speravo"- dico indossando l'outfit- "oh, sei un incanto Angel"- dice guardandomi ammirevole mia madre-
-:"ora é giunto il momento di mettere un po' di profumo e sistemare quelle occhiaie"- mi porta in bagno prendendo i suoi trucchi- "non hai tempo per fare na doccia, dovremo improvvisare"-
-"non sono in decomposizione, l'ho fatta prima di andare a lavoro"- "esatto, e poi non puzzi poi così tanto, é quasi piacevole"- ridacchia mettendo del correttore sotto i miei occhi-
lo sfuma col dito, un po' di cipria, un tocco di blush e del rossetto rosso- :"ehy ehy, non é un po' troppo questo rossetto?"-
"troppo? Mah, impara invece a valorizzarti di più, sei così bella, modestamente"-
dice, facendomi ridere per la sua espressione di modestia-
-:"ora un po' di profumo, e sei pronta tesoro"- "tieni anche questa borsetta"-
mia madre mi ha agghindata come se dovessi camminare sul red carpet, tuttavia mi sento davvero bellissima-
-:"ora vado mamma, non voglio che aspetti lì fuori fino a domani mattina"- la saluto con un bacio al volo, e guardo un'ultima volta mia figlia:-"mamma starà via per poco piccolina, non preoccuparti"- "vai vai!"- sussurra vivacemente mia madre incalzandomi ad uscire-
chiudo la porta alle mie spalle e raggiungo Bryan in auto-
-mi guarda per qualche secondo in silenzio-
mi guardo intorno imbarazzata-
"wow"- dice all'improvviso-
-:"sto- sto bene?"- domando incerta-
-:"mio dio se stai bene"- "sei bellissima"- aggiunge, guardandomi poggiando la testa sul poggiatesta del sedile-
-:"uno schianto"-
-:"grazie"- dico, affondando nel disagio più assoluto mentre credo d'avere in viso lo stesso colore del mio rossetto-
-si schiarisce la voce scuotendo la testa-:"dove vuoi andare?"- domanda tranquillo-
-:"mh, non lo so, non ho mai girato per locali ad Ely"- "anzi, da nessuna parte in realtà"- aggiungo alzando spallucce-
-:"andiamo in un locale dove fanno musica dal vivo, ti và?"- domanda- annuisco velocemente entusiasta-
-:"andiamo"- aggiungo-
-ghignando divertito dalla mia reazione, mette in moto l'auto e ci avviamo-
ci aspetta una piacevole serata, o almeno spero-
mi auguro di non crollare ogni volta che incrocio i suoi occhi-
e di non fare brutte figure-
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B O H E M I A N R H A P S O D Y
ChickLitRyan James- uomo, aviatore, intelligente, di bell'aspetto- Angel Boyle- sedicenne che cerca di farsi strada continuando a perdersi ogni dannata volta- niente é quello che sembra, e tutto può ribaltarsi all'improvviso/ una parte dal libro: lo afferro...