i'm not enough🦋chapter 55🦋

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Angel's Pov-
Non appena ne ho avuto il tempo, e mentre sono sola a casa con la bambina mentre Ryan é a lavoro ed i miei fratelli sono tornati alla Welton, mi accingo a sistemare i panni sporchi approfittando del fatto che Sandra dorme come un ghiro-

-:"oh santo dio"-

stiracchio le gambe ormai esausta mentre il seno e tutto il resto del corpo mi fanno male-

:"mi sembra di avere settant'anni"- dico a me stessa senza alzare troppo la voce- "e devo sbrigare da sola molte cose"- mi piango addosso, lamentandomi del fatto che nessuno mi sta dando una mano nonostante io abbia ancora diversi punti là sotto-

mia madre e mio padre sono tornati a lavoro anche loro-

insomma, siamo solo io e Sandra-

sento suonare il citofono:-"mh, chi diavolo é adesso"- sbuffo nervosamente lasciando in terra la bambola di pezza di mia figlia mentre stavo per rimetterla al suo posto nel cesto-

-:"ciao Angel"- non riesco a credere a quello che vedo davanti a me, non riesco a credere che sia di nuovo qui-

chiudo immediatamente la porta ma la blocca spingendo contro il palmo-

-:"Bradley! Che cazzo vuoi ancora?!"- urlo rinchiudendomi col telefono fisso in camera di Sandra, giro tre mandate di chiave e chiamo il 911-

-lo sento camminare per casa chiamandomi:-"Angel?"- "perché scappi da me?" - "quella é nostra figlia!"- bussa ad ogni porta lentamente cercando me e mia figlia-

mentre cerco di trattenere un attacco di panico reggendomi alla culla di Sandra, che sta piangendo disperata- cerco di calmarla accarezzandole il viso

- parlo all'agente al telefono:-"Ely-periferia, 1-005- sì, proprio lì, é entrato uno psicopatico in casa mia- faccia presto c'è mia figlia, una neonata, sono da sola- ho sedici anni sono disarmata-"

il suono della maniglia che si muove di continuo davanti a me, con Bradley che cerca di forzare la porta per entrare, mi fanno quasi collassare dalla paura-

nel frattempo i soccorsi non arrivano immediatamente, ed io sono troppo terrorizzata per controllare le mie azioni: nella mia testa scatta la sola cosa che potesse funzionare in un momento come questo-

proteggi Sandra-

la prendo in braccio avvolta dalle coperte cullandola al mio petto e cerco di dirle che non deve avere paura- mentre io ne ho più di lei-

apro la finestra della sua stanzetta, al quale sporge il giardino a meno di un metro e mi calo con lei fra le mie braccia fuori dall'abitazione-

sperando che Bradley non mi abbia sentita ed abbia l'idea di uscire fuori a bloccarmi-

comincio a correre trattenendo urla e lacrime in strada, mi dirigo nella prima casa che incontro a diversi metri in cui mi fanno entrare terrorizzati due anziani: -"fatemi fare subito una telefonata, la mia casa é stata invasa!"-

urlo disperata ai due che cercano di tranquillizzare Sandra dandomi il cellulare-

-devo scappare via-

non m'importa più di niente, se non di mia figlia-

devo fuggire-

-:"Ryan!"- "oh cristo Angel che cazzo sta succedendo?!"- "Bradley ha fatto irruzione in casa, sono scappata per un pelo con Sandra, sono a casa dei Johnson ma devo scappare!"- "ferma aspetta, ti prego! Hai chiamato la polizia?! Resta da loro!"-"Non sono al sicuro, io e Sandra siamo in pericolo e la polizia non é ancora arrivata, devo scappare Mav!"- "sono stato mandato a molti chilometri da casa questa settimana, se parto ora non arriverò mai in tempo! -non puoi startene lì, non c'è nessuno in casa dei tuoi genitori!"-

lo sento singhiozzare terrorizzato-

-"ok, questo sarà il piano: chiama Sean e digli di venire a prenderti e portarti a McGill, digli di tenere ogni porta blindata e di occuparsi di te finché non tornerò a prenderti!"- "vabene Mav, é arrivata la polizia, chiamo Sean, ci sentiamo dopo"- sospiro profondamente fra le lacrime-"tienimi aggiornato, ti amo!"-"anch'io!"-

ok, devo cercare di stare calma- Sandra sta bene

Sandra sta bene-

-:"Sean?"- "pronto? Angel?" - domanda leggermente preoccupato- "é successo un disastro Sean, sono completamente da sola, con Sandra spaventata tra le mie braccia e ho bisogno di stare da te, é un problema se ci tieni lì al sicuro?"- domando freneticamente- "un problema? Sto arrivando"-

-"sono a pochi metri da casa mia, nella casa dei vicini, vedrai la polizia lì"- "tieniti pronta"- riattaccata velocemente il telefono-

sono terrorizzata, spaventata a morte, confusa, nervosa e chi più ne ha più ne metta-

non riesco a credere a quello che é successo e sono ancora più incredula quando penso al fatto che sono riuscita a salvare mia figlia nonostante il panico-

mancava così poco-

così poco che riuscisse ad entrare lì dentro facendoci del male-

così poco a vedere l'incubo diventare realtà

mi dispiace Sandra, mi dispiace dal profondo del mio cuore-

non riesco a proteggerti, forse? -

non sono una buona madre?

quando penso a cosa poteva accaderti oggi, mi sento morire-

a volte credo che dovrei scappare con te dall'altra parte dell'America-

io e te, senza nessuno, nemmeno Ryan-

e no, non perché io non lo ami abbastanza: ma tu sei mia figlia cazzo

mia figlia.

e devo garantirti un posto sicuro in cui stare-

forse ora siamo protette grazie a Sean, ma quante volte il destino ci ha già detto in mille modi che dobbiamo temere la quiete?

non siamo al sicuro, mai, con nessuno, in nessun posto-

e sono io che devo pensare a te-

io, la tua mamma-




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