Dopo aver girato per negozi decidiamo di tornare a casa, e Mav nota che qualcosa non và dalla mia faccia.
"Ti mette ansia l'ospite?" Domanda standomi accanto dietro ai miei fratelli.
"No" dico sospirando.
Mi guarda stranito.
"Forse per quello che ti é successo?" Domanda sollevando un sopracciglio.
"Lascia stare Mav". Dico tagliando corto.
"É stato orribile, questo lo so, ma ci sono io con te, e ci sono anche loro". Dice indicando i miei fratelli.
Accenno un sorriso ed i suoi occhi si illuminano con rassicurazione.
"Andiamo". Dice cingendomi la vita con il suo braccio.
Saliamo in macchina e prima di rendercene conto siamo a casa.
Fuori c'è la Mercedes di Bryan già parcheggiata nel vialetto, e lo scorgo sul retro della casa con mio padre seduti sul dondolo sotto il cielo imbrunito, ma ancora debolmente illuminato.
Bryan_
Il baccano dei ragazzi li ha fatti voltare verso di noi, portandoli a fare cenno con la mano di raggiungerli per salutare l'ospite.
"Ciao Bryan" dicono all'unisono i miei fratelli, e mi unisco a loro tenendo però basso il tono della voce.
"Ciao ragazzi". Risponde Bryan, poi si volta verso di me.
"Angel, sei cresciuta tantissimo". Dice Bryan a me, aggiungendo un'occhiata che parte dai piedi sin lungo le mie gambe.
"Già" asserisco imbarazzata volgendo lo sguardo altrove.
"Andate dentro, mamma avrà certamente bisogno di aiuto". Aggiunge mio padre: "ehy Mav, tu sei vuoi puoi restare qui con noi. Laggiù ci sono delle birre, prendine tre". Esorta mio padre verso il mio ragazzo, che di certo avrà invitato con loro in quanto più un uomo che un ragazzino, ormai.
Noi intanto ci accingiamo ad entrare in casa, e mia madre é affaccendata nelle pulizie mentre l'odore di arrosto avvolge tutte le stanze del piano inferiore.
"Devo parlarvi". Dico all'improvviso ai miei fratelli, che si incupiscono immaginando che dietro alla mia necessità c'é di certo quello che mi é successo.
Annuiscono e mi conducono nella nostra stanza chiudendo a chiave la porta alle loro spalle.
Decido di essere schietta, senza filtri, e quanto più sintetica possibile, perché sono le persone che meglio mi conoscono su questa faccia della terra e di loro non potrei mai avere paura o vergogna.
"Oggi sono andata nella farmacia del centro commerciale per comprare una pillola del giorno dopo, perché ne ho avuto la necessità. Ma quando stavo per prenderla, ho ripensato che quando ho subíto lo stupro lui non era protetto ed io potrei essere incinta di quel mostro". Dico tutto d'un fiato, e vedo Todd adagiarsi al letto alle sue spalle col fiato corto e paonazzo in viso.
Neil invece rimane con lo sguardo perso nel vuoto per alcuni secondi in silenzio per poi tornare di nuovo tra noi.
"Dobbiamo andare in ospedale". Dice all'improvviso.
"Quando? Con chi Neil?" Domando a mio fratello.
Mav sarebbe tornato all'Aviazione quella sera stessa dopo cena, e ad ogni modo sia lui che i miei genitori sarebbero stati fuori discussione.
"Merda". Dice passandosi una mano fra i capelli.
"Io so guidare ma non ho la patente". Aggiunge.
"Ok faremo strade secondarie e ci arriveremo senza poliziotti alle calcagna". Neil continua, rispondendo più a sé stesso che a me.
Todd intanto dietro di lui ha quello che sembra essere un collasso.
"Todd!" Esclamo raggiungendolo sul letto e poggiando la sua testa sulle mie gambe, accarezzandone i capelli biondo scuro.
Mi guarda debolmente seppur con più veglia, e lentamente dice: "tu mi farai morire di paura Angel"- scuotendo il capo.
Sorrido alla sua affermazione accarezzando il suo viso con l'indice.
"Sarei io a morire senza di voi". Aggiungo, guardando anche Neil che intanto si é poggiato con la spalla sullo stipite, riflettendo sul da farsi.
"Facciamo finta di niente davanti a tutti, innanzitutto. Poi, domattina quando mamma e papà usciranno per le commissioni, noi prenderemo l'auto di mamma che rimarrà a casa e raggiungeremo l'ospedale. L'unico posto in cui puoi ottenere dei controlli completi é quello. Porteremo i soldi che abbiamo ricevuto per il nostro compleanno per pagare le analisi". Aggiunge Neil, guardando me e Todd sul letto, poi si avvicina a noi e si siede accanto a me.
Mi avvolge col braccio stringendomi a sé e posando la testa sulla mia spalla.
"Andrà tutto bene, vedrai". Sussurra lasciando un bacio sulla mia guancia.
-Oh lo spero tanto Neil- dico a me stessa dentro di me.
Già, lo spero tanto.
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B O H E M I A N R H A P S O D Y
ChickLitRyan James- uomo, aviatore, intelligente, di bell'aspetto- Angel Boyle- sedicenne che cerca di farsi strada continuando a perdersi ogni dannata volta- niente é quello che sembra, e tutto può ribaltarsi all'improvviso/ una parte dal libro: lo afferro...