Prologo

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Brividi.

Il freddo della notte aveva sempre provocato i brividi alla dea Adax, strano per una come lei.

Adax, abituata a vivere negli anfratti più profondi dell'entroterra, era spaventata nel vedere il cielo stellato sopra i suoi occhi e la pelle d'oca le abitava costantemente la pelle chiarissima, mentre delle gelide lingue di vento la pungolavano.

Era seduta sulla soglia dell'ampio finestrone, con il nasino delicato rivolto all'insù e si sentiva una bambina, la stessa che guardava gli umani dalla sua finestrella tra le nuvole e sognava una vita in mezzo a loro. Una vita che non le è mai stata concessa.

Dei passi leggeri si muovono dietro di lei, lasciando delle piccole impronte sul pavimento in marmo scuro.

Le labbra dell'unica divinità ad averla mai amata le si posarono sulla spalla, lasciando un bacio umido e dolce sulla pelle della dea.

<<Come mai sveglia a quest'ora?>> chiede Thaon con una voce talmente bassa e roca da evocare davvero il suono del tuono.

<<Stavo pensando e rimanere nel nostro letto non mi aiuta.>> le accarezza le braccia lasciate scoperte dalla camicia da notte di raso, un gesto talmente intimo che le sembra impossibile di starlo vivendo.

Gli unici a potersi unire erano loro due, il tuono e la morte, la distruzione e la fine, nessun altro li avrebbe voluti, rifiutati da tutti, avevano finito per incontrarsi e, contro ogni previsione, amarsi davvero.

<<Cosa ti agita tanto mia dea, da lasciarmi da solo nel cuore della notte?>> il volto di Adax si volta di lato ed i suoi occhi onice si posano su quelli ambrati e tenebrosi di Thaon.

<<Ho paura di quello che succederà...manca poco alla riunione a palazzo.>> il dio aggrotta le sopracciglia scure, confuso da quella confessione. Lei, la dea della morte e della paura, aveva davvero paura di una semplice riunione?

<<Cosa temi? Alita non ti rifiuterà mai un favore...l'hai salvata ricordi? È solo grazie a te se oggi siede su quel trono.>> la rincuora lui, ma per il cuore di Adax queste parole non bastano.

<<Non l'ho salvata, l'ho condanna per sempre ad essere qualcosa che non è...non c'è perdono per questo.>>

<<Le tue paure sono infondate ed annebbiate da un senso di colpa che non dovresti avere. Gli umani hanno il libero arbitrio e lo usano come meglio credono, lei ti ha fatto una richiesta, molto specifica e tu sei stata l'unica ad ascoltarla..- le porge la mano -Andiamo a dormire mia dea, è troppo tardi per questi ragionamenti autodistruttivi.>> lei gli afferra la grande mano da guerriero, e la sua sparisce tra le lunghe dita di lui.

<<Ti amo, anche se tutto dovesse andare male.>>

<<Non andrà tutto male, ne sono sicuro.>>

Nessuno dei due quella notte sapeva, che quella non sarebbe stata la fine, ma solo l'inizio della fine.

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora