Capitolo 42

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Caleb

Soffocare.

L'abito tradizionale mi è sempre stato stretto, con l'allacciatura sul collo che continuo ad allentare.

Una delle cose che ti insegnano alla Congrega è che non appartieni a niente, e lentamente, inizi a credere che sia vero. Che infondo non ti vorrà mai nessuno, che sei un rifiuto ed è per questo che sei finito lì.

Preoccupazioni che non toccano minimamente Clark o gli altri miei compagni. Loro indossano il kimono scuro e i pantaloni con fierezza, lo stemma del dragone bianco è appuntato con una spilla sulla giacca. Stiamo aspettando le due donne della compagnia in fondo alla scalinata in marmo lucido.

Inizio a pensare che Althea abbia unito i lenzuoli e si sia calata dalla prima finestra disponibile, seguita ovviamente da Shahd. Credo che mi avrebbe avvertito tramite il legame, ma c'è quella minima possibilità che mi fa respirare profondamente e venire la pelle d'oca.

<<Ansia?>> chiede Clark, che guarda la porta a vetri sigillata, in cima alle scale. Lui sorride e si stira con le mani la giacca del kimono ben allacciata.

<<Sì...come fai a tenerlo così allacciato?>> lui alza le spalle.

<<Sarà che a me queste serate piacciono, mentre tu hai l'orticaria. O che nonostante tutto ho meno complessi di te. O forse che non sono un generale, quindi stasera posso ubriacarmi e finire a letto con una delle tante dame che mi hanno lanciato sguardi estasiati mentre mi preparavo.- esegue di nuovo quel movimento di non chalancè -Consideriamo anche che non ho stretto il legame con un'incantamenti che vuole mezzo impero. Scegli tu.>>

<<Stronzo...- sospiro di nuovo ed abbasso lo sguardo -Io le odio queste cose..>>

<<Fidati, si capisce anche senza le parole, basta guardarti.>> alzo la testa di scatto e di fianco a me si è materializzata Alita. Indossa l'abito tradizionale come noi, ma lei sopra ha un mantello porpora, che la avvolge.

<<Salve Sire.>>

<<Quanta formalità. Non essere preoccupato, la tua compagna è in ottime mani, testarda come sempre.>>

<<Credo che sia impossibile avere un'incantamenti che non sia testarda.- al fianco del re si manifesta Adax, l'abito scuro a sirena fascia il suo corpo sinuoso e scintilla, riflettendo la luce dei candelabri. -Salve ragazzi, è bello vedervi, tutti integri.>> sorride, tendendo le labbra scarlatte.

Il mio cuore pompa all'impazzata, l'ansia cresce, invece di diminuire.

Ho paura che possa succedere qualcosa, e questo presentimento non mi piace per niente.

<<Per Necta...>> esclama il mio compagno di squadra.

<<Clark!>> lo riprendo, per l'imprecazione. Lui, per tutta risposta, mi assesta una gomitata ed indica le scale.

A scendere quei gradini sono due donne, di una bellezza e grazia straordinaria. La pelle di Shahd, emana una luce calda e brillante, sembra scoppiettare e lanciare minuscole scintille.

L'abito rosso è un kimono aderente, che le fascia il seno e i fianchi in maniera impeccabile, i capelli mossi e scuri sono lasciati sciolti ed assecondano ogni suo movimento. Il taglio degli occhi è allungato da una linea scura e leggera, le labbra sono rosso fuoco, sulla fronte e sulle braccia ha i simboli delle Kale, il gruppo in cui ha militato la dea Althea, anzi del quale era a capo.

Ma a togliermi il fiato è la donna a fianco a lei.

Talmente bella e forte che è impossibile distogliere lo sguardo, ma se la guardi troppo a lungo rischi di farti male.

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora