Capitolo 14

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Caleb

Conoscenze.

Posso asserire che, da quando conosco Althea, non ho fatto altro che incontrare creature particolari e mai viste prima d'ora. Nemmeno in quegli odiosi libri che ci obbligavano a studiare alla Congrega.

Wiu, ne è l'ennesimo esempio.

Althea gli ha parlato come se fosse la cosa più normale del mondo trovarsi uno Sfianx di un metro davanti.

Nel tempo mi abituerò anch'io, ma ora mi sembra tutto assurdo. Un puzzle contorto di cui ancora ho messo insieme pochi pezzi. E mentre sono qui a stringere tra le braccia la donna del mio destino, mi continuo a chiedere come andrà domani.

<<Ci penso anch'io..>> mi sussurra, lei è seduta nello spazio lasciato dalle mie gambe aperte, la sua schiena poggiata contro il mio petto.

Durante il giorno, di fronte a tutti, evitiamo di lasciarci andare ad effusioni particolari, come è giusto che sia.

<<Hai riiniziato a leggermi la mente?>> lo dico sorridendo, infatti non la sento irrigidirsi tra le mie braccia.

<<Ancora non hai imparato a sussurrare i tuoi pensieri, lì urli ed io me li sento dentro tramite il legame...ma è normale, tu non hai mai avuto la voce di qualcun altro dentro...non sei abituato al rumore.- gioca con i suoi capelli, mentre le mie mani le cingono la vita e si posano sul tessuto caldo della divisa. -Io ho sempre sentito la voce degli altri, quindi i miei pensieri li dicevo piano.>>

<<Perché? Non desideravi sovrastarlo quel rumore?>> le chiedo, ho appoggiato il mento sopra la sua testa ed ho inalato quell'odore pazzesco di cannella.

<<No...per una volta volevo essere l'unica a sentirmi, e se ti devi sentire solo tu, che senso ha urlare?>> schiudo le labbra, vorrei ribattere, eppure il suo ragionamento ha perfettamente senso.

Ho pensato per diverso tempo che se fossi stato come Althea, avrei fatto qualunque cosa per sovrastare il rumore che abitava 24/7 nella mia mente.

Ora, invece, ascoltando attentamente le sue parole, mi rendo conto che non ha senso. Quelle voci ci saranno sempre, lo stesso, anche se tu gli urli contro di andarsene.

L'unico modo per conviverci è imparare ad ascoltare il silenzio e fare tesoro di ogni attimo di pace.

<<Sei preoccupata?>> le chiedo, cercando di cambiare argomento.

<<Un po'. Ieri notte ho fatto un sogno e, temo che diventi reale.>> libero una mano dalla sua presa e le accarezzo il braccio destro.

<<Cos'hai sognato?>>

<<Ero in una torre, non so se quella di Nehet o un'altra...stavo correndo giù per le scale, erano ripide, a chiocciola ed estremamente scivolose. Ad un certo punto mi trovo di fronte una porta chiusa, è in legno pesante e massiccio, non ci sono spacchi o altro, ed è troppo pesante per aprirla. Dietro di me sento dei passi, non posso tornare indietro, ne andare avanti. E così resto paralizzata, lì, dalla paura.>>

<<E le ombre?>>

<<Le ombre non ci sono nel sogno...ora che ci penso non le ho mai sognate.>> sorrido lievemente.

<<Beh...in quel caso potrebbero tornare utili, potresti farti inglobare e tornare indietro mentre il pericolo scende le scale...non credo che Nehet provi a farti del male, nessuno lo conosce davvero, ma sono sicuro che non ti torcerà un capello.>> lei si volta, sfuggendo leggermente dal mio abbraccio.

<<Sei sempre così...così..>>

<<Bello, intimidatorio, tremendamente sexy?>> mi colpisce un braccio, non mettendoci minimamente forza. Per come l'ho allenata so perfettamente che se volesse potrebbe farmi davvero male.

<<Così realista...non ti fai prendere dal panico...come fai?>> alzo le spalle in risposta.

Lei ha lasciato i capelli sciolti dopo la doccia gentilmente offerta da Sil. Appena abbassa la testa le ricadono davanti al viso, nascondendole i lineamenti morbidi.

<<Ti sento..- alza gli occhi su di me, e quell'azzurro oceano mi sommerge -Sento come stai, le tue preoccupazioni, le tue paure. So che percepisci addosso un peso immenso. Tante volte vorrei afferrare quel macigno che porti e distruggerlo, ma so anche che non me lo permetteresti. Quindi cerco di essere razionale, per poterti stare accanto e farti vivere al meglio anche le situazioni peggiori.>> lei mi sorride e mi butta le braccia dietro al collo.

Porta il viso di lato al mio e mi stringe come se fossi il bene più prezioso che possiede.

Sto cambiando.

Non so se il merito sia del legame, oppure se la donna contorta che ho davanti mi stia effettivamente trasmutando.

Quello che so è che sto diventando la versione migliore di me.

Spazio autrice:

Salve bella gente,

come va? Piaciuto il capitolo?

Oggi, visto che è un giorno di festa ho aggiornato un po' prima, ma che ne dite se domani comparisse magicamente un altro capitolo? 😏

Sono assurda lo so 😂.

Un abbraccio,
Belle

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora