Capitolo 16

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Caleb

Tornare.

'Andare in un luogo da cui si è stati lontani per lunghi o brevi periodi.'

Vedere Althea e Clark andare verso quella torre dall'aria angusta e tenebrosa, mi fa desiderare con ogni cellula di aver preso la decisione giusta. 

Sento Ren scalpitante sotto di me. Althea sostiene che tra me e il mio cavallo ci sia un legame particolare, lo stesso che c'è tra lei e Thunder. 

Non l'avevo mai notato, almeno fino a questo momento. Mi sente nervoso ed anche lui fatica a restare fermo.

In questo momento mi sto separando dalla mia compagna e dal mio migliore amico. Le uniche due persone che hanno cercato di mettere a posto la matassa contorta che avevo dentro.

L'unica consolazione è che molto probabilmente, se succedesse qualcosa ad Althea, Alec mi ucciderebbe seduta stante, quindi avrei poco tempo per rendermi conto di questa mancanza.

<<Montiamo l'accampamento?>> chiede Kane, rimasto in silenzio fino ad ora.

Tra tutti quanti, l'ultima persona che mi sarei aspettato di vedere agitato per questa situazione è proprio Kane, che invece è il più nervoso tra di noi. 

Non riesce a stare fermo, è sceso da cavallo, ha camminato sul sentiero secco, sprofondando ripetutamente nella sabbia.

È risalito, ed ora giocherella con le redini.

<<No...ci allontaneremo da qui non appena torneranno Clark e Althea..- Thunder, con i suoi occhi neri, guarda verso la torre, non ha mai staccato gli occhi da lì. Neve e Pod hanno fatto lo stesso. -Tornerà...non ti lascerebbe mai qui da sola.>> sussurro a Thunder.

Lei, come se mi avesse capito, si volta verso di me e mi guarda per qualche secondo, quasi riconoscente del mio tentativo di tranquillizzarla. 


Passa un'ora, improvvisamente Thunder alza il muso da terra ed inizia a correre verso la torre. Neve e Pod, tenuti da Dan, rimangono fermi qui, ma guardano nella direzione dove è corsa la cavalla. 

Dopo pochi secondi tiro un sospiro di sollievo, vedendo Althea e Clark, a cavallo, venire verso di noi.

Althea alza una pergamena verso di me.

Ce l'ha fatta, ce l'ha fatta davvero. Non che nutrissi dubbi in merito, ma Nehet è un tipo particolare.

La prima volta che ho dovuto parlare con lui ci ho messo mezza giornata a risolvere l'enigma che mi aveva posto davanti.

Dietro di me si alza un grido di gioia, la vedo sorridere con le labbra, ma gli occhi dicono altro. Sono spenti, stanchi, e c'è una vena di rammarico in quello sguardo che speravo di vedere gioioso e allegro.

Una carezza scorre lungo il legame, lenta, dolce e rassicurante. Sento di nuovo il sapore del miele caldo, nelle narici l'odore profumato e speziato della cannella.

'Ne parliamo dopo...mi sei mancato.' 

<<Bravi ragazzi...adesso spostiamoci, torniamo indietro verso la strada di Oen, lì dovremmo trovare una locanda.>> Clark scende da Thunder, con un salto agile e felino, e sale su Pod, salutandolo come un vecchio amico ritrovato.

Infine si volta verso di me, deglutisce e mi guarda con un misto di emozioni dipinte negli occhi. Se l'espressione della mia compagna era spenta la sua è funerea. 

È felice di rivedermi, eppure sembra quasi arrabbiato. Punta il dito indice, teso, verso di me.

<<Caleb...tu non te la meriti minimamente una come lei, è una forza della natura questa ragazza...- non sono molto colpito da questa frase, ho visto Althea all'opera e so perfettamente che effetto fa le prime volte. Ricordo l'emozione che ho provato quando l'ho vista trasformarsi nel suo animale. Clark abbassa lo sguardo e si volta verso di lei. La guarda con una dolcezza che gli ho visto raramente addosso -grazie Althea, di tutto.>> le dice, Althea sorride semplicemente. 

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora