Capitolo 19

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Althea

Invisibile.

'Esente da qualsiasi manifestazione o configurazione materiale.'

Eppure il dolore che sento dentro in questo momento mi sembra una manifestazione fin troppo materiale di qualcosa che effettivamente non c'è.

Mi sento ferita, imbrogliata.

Ha fatto leva sul mio lato emotivo per prendermi in giro ed io sono stata un'idiota a non controllare. Mi ha raggirata con la sua storia.

Quando ho aperto il canale di comunicazione con lui ho seriamente pensato che non volesse parlarmi per non affezionarsi.

Invece, era perché sapeva benissimo cosa mi aveva dato.

<<Abbiamo fallito.- dice Dan, amareggiato dalla cosa tanto quanto noi. Caleb non ha ancora proferito parola e sapere che si ritiene responsabile di questo mi fa stare ancora più male -Cosa facciamo ora?>>

<<Ho sbagliato...dovevo controllare.>> dico continuando a tenere lo sguardo fisso sul foglio completamente bianco.

<<Avresti dovuto.>> commenta Kane, Caleb lo fulmina, letteralmente, con lo sguardo.

<<Non eri là dentro con noi, non sai quello che abbiamo dovuto fare, quindi fatti una bella brancata di..>>

<<Clark! Ha ragione...avremmo dovuto aprire la mappa davanti a Nehet.>> sospiro, credo che sia la prima volta che sono d'accordo con Kane.

Caleb si rimette in piedi e torna di fianco a noi. Ha assunto di nuovo la postura del generale, l'espressione però è piena di delusione.

La cosa che mi fa incazzare è che la sua frustrazione non è puntata verso di noi, ma è completamente rivolta a sè stesso.

<<Siamo un gruppo, evitiamo di puntare il dito contro gli altri, soprattutto quando non abbiamo vissuto quella determinata situazione con loro. Spero solo che ci sarà di esempio per le prossime volte...sempre che ci saranno.>>

<<Certo che ci saranno.- dice Tolin, alzando di scatto il capo -Dobbiamo tornare indietro, Nehet non può prendersi gioco della guardia reale così.>>

<<Nehet è sopra le parti, lo sanno tutti compresa Adax...e lei per prima sa che l'unico modo per minacciare Nehet è anche quello che gli farebbe più piacere.>> conclude Caleb, vorrebbe andare a dormire e chiudere questa nottata orribile il prima possibile. Purtroppo però Tolin non è della stessa idea.

<<Non parlarmi così, ragazzino...ti devo ricordare chi sono?>> la voce è quella del tuono, riverbera in tutta la stanza.

<<Fino a prova contraria sei sotto alle mie direttive.>> Caleb alza la voce, ottenendo il timbro autoritario che ci faceva tremare le gambe in addestramento.

<<Bada a come parli. Ti ricordo che sono un dio.>>

<<Allora, visto che sei un dio, spicca il volo e va a parlare con Nehet...ma, aspetta, è vero a te non ha proprio dato udienza, cara la mia divinità.>> Tolin sta per mettergli le mani addosso, corro in mezzo ai due.

<<Fatela finita, litigare non ci aiuterà a risolvere questa situazione. Tolin non possiamo tornare da Nehet, è raro che conceda due udienze e molto probabilmente ci metterebbe contro creature orribili pur di non farsi trovare e tu, Caleb, devi essere sopra le parti, sei il generale mantieni in controllo..- i due si guardano in cagnesco, ed io mi sento mia madre quando doveva dividere me e mio fratello. -Chiedetevi scusa e cerchiamo di trovare una soluzione.>> i due annuiscono e si stringono le mani in segno di pace.

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora