Capitolo 36

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Caleb

In questa breve parte di vita che ho vissuto c'è una cosa che ho capito, ovvero che non si può mai stare tranquilli quando si ha a che fare con un mutaforma.

Ironia della sorte? In questo caso specifico non sapevo che avrei avuto a che fare con un mutaforma.

Chi se lo immaginava che quel micione di quattro metri per quattrocento chili potesse nascondere il corpo di una ragazza? Io, sinceramente, non ci pensavo.

Haris si è guardata le mani con occhi scioccati, poi si è portata i polpastrelli sul viso accarezzando ogni lineamento per capire se fosse reale o uno dei sogni che faceva ogni notte.

Perché, dopo averla liberata da questo sortilegio, le si era sciolta la lingua ed aveva iniziato a raccontarmi che era una sacerdotessa degli Ates e che dopo la guerra un dragone l'aveva trasformata in tigre e le aveva affidato quella chiave.

Poi aveva aggiunto diversi dettagli su ciò che sognava di notte, ovvero un bel ragazzo, sempre diverso, che sarebbe stato in grado di risolvere l'enigma e lei sarebbe finalmente tornata la mutaforma di sempre.

Ero rimasto ad ascoltare per un po', anche perché non c'era modo di fermarla. Dopo aver passato secoli a parlare solo con la propria mente, era ovvio che volesse usare le labbra per qualcosa di diverso dal ruggire e far vedere i denti.

Vedo Althea sorridere mentre le faccio vedere il mio ricordo. È bello essere di nuovo di fronte a lei, avere di nuovo la sua rassicurante presenza al mio fianco.

<<E ti ha dato la chiave dopo?- chiede, siamo di nuovo al sicuro nella nostra stanza, e questa sarà l'ultima notte che la chiameremo così -Senza chiederti altro?>> c'è curiosità nei suoi occhi, un sentimento quasi bambinesco per quanto sia forte.

<<Ha parlato per più di trenta minuti ininterrottamente...direi che me la sono meritata.>> trattiene una risata, sapendo quanto sia stato difficile per me ascoltare pazientemente.

Poi mi accarezza il braccio, un gesto di conforto per il trauma che ho dovuto rivivere nel racconto ad Haris.

<<Sei stato bravo.>>

<<Grazie...Tolin ha già dato comunicazione ad Adax, e sarà lei ad informare Alita. Vuole festeggiare questo successo.- la vedo infastidita dalla cosa, e mi chiedo cosa la turbi -Althea? Che succede?>>

<<Mi sembra un'idea stupida quella del ballo.- sbotta prima che debba ulteriormente insistere -ancora non sappiamo nemmeno cosa ci sia scritto nel libro, e se la profezia dicesse altro?>>

<<Cioè?>> voglio approfondire, e lei si guarda intorno come se la frase giusta fosse scritta sui muri.

<<Mettiamo il caso che la profezia dicesse un bel, 'è stata divertente questa caccia al tesoro ma siete fottuti lo stesso' come la mettiamo?>>

<<Non credo esista una profezia da due righe.- ruota gli occhi al cielo. -Althea abbiamo ottenuto un risultato e nei villaggi si vocifera di questa guerra. Alita deve dare l'immagine di essere un capo forte e in grado di aiutare il proprio popolo.>> un'espressione ancor più scettica si dipinge sul suo volto.

<<E come potrebbe, un ballo, dare questa idea?>>

<<Perché dimostra che Alita ha iniziato a pensare di proteggere il proprio popolo ben prima che le voci su una guerra giungessero alle orecchie dei villaggio. Inoltre, ha ricostituito lo Yosun.>>

Lo Yosun è una squadra militare composta da otto massimo dieci persone, la maggior parte con poteri magici, che lavorano per garantire la sicurezza del popolo prima che di sua maestà.

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora