Capitolo 13

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Althea

Opule.

Le Alte parlavano di queste creature come se fossero dei demoni, posti sulla terra per farci soffrire.

Tendono ad avvicinare per lo più gli uomini.

Lì tentano, assumendo le forme più disparate, cercando di impersonare una figura molto amata.

Ma quando rivelano il loro vero aspetto, è ormai troppo tardi e gli sfortunati muoiono di paura, o vengono uccisi successivamente da quelle creature.

<<È un'idea di merda...un'assoluta idea di merda.>> continua a ripetere Dan, scuotendo la testa. Lo abbiamo messo al corrente del piano, insieme a tutti gli altri. Ma lui sembra il più scontento.

Parlare con un Opule, come avrete intuito dalla descrizione qui sopra, non è esattamente possibile, a meno che non si è interessati alle conseguenti atroci sofferenze.

Motivo per cui il nostro piano consiste di tre parti, nella prima Sil, Dan e Caleb attirano fuori dal suo nascondiglio l'Opule in questione.

Tolin e Kane li aspettano sugli alberi per aiutarli a mettersi in salvo.

Infine, entriamo in gioco Clark ed io, siamo i tiratori migliori del gruppo e gli unici in grado di prendere un Opule senza farsi ammazzare. Si spera.

L'idea è quella di spaventarla, di vedere quanto effettivamente sia pericolosa, poi decidere come agire. Secondo il codice, considerando che la creatura ha attaccato un Sirase senza che questo le abbia fatto del male, né l'abbia offesa in alcun modo, è ritenuto lecito proseguire con l'abbattimento.

Penso che sia superfluo sottolineare che non sono d'accordo, voglio vedere quanto sa spingersi in là, se è davvero un Opule e preferirei riuscire a convincerla ad andarsene.

Inutile dire che Dan non è d'accordo con il piano, soprattutto perché deve fare la parte dell'esca.

<<Vuoi fare a cambio?>> propone Tolin estremamente rilassato. Infondo, ricordiamoci che è un dio. Ha l'eterna giovinezza e l'immortalità dalla sua parte, e diciamo che queste caratteristiche infonderebbero maggiore sicurezza anche in me.

'Non è possibile, le Opule sentono gli odori e tu puzzi di divinità da almeno trenta metri...senza offesa sia chiaro.' commenta Sil strappandomi una risata. Tolin sgrana gli occhi scuri, credo fermamente che sia la prima volta che un umano gli si rivolga così.

<<Tranquillo...mi dispiace Dan.>> conclude Tolin.

<<Dan, ti prego...supervisioneremo tutto e ti prometto che se qualcosa andasse male verrò a salvarti di persona.>> lo rassicuro io, lui si guarda un attimo intorno, gli occhi chiari che si posano per qualche secondo su ognuno di noi.

Cerca di carpire qualche informazione in più, senza successo, perché effettivamente, nemmeno noi sappiamo cosa succederà.

<<E va bene...ma la prossima volta la fai tu l'esca...- dice indicandomi ed io annuisco immediatamente alle sue parole -...Na, sei troppo preziosa e carina per fare l'esca...agiamo subito?>> c'è un cambiamento repentino in Dan ed è proprio questo che mi piace del nostro gigante buono.

Nel momento in cui si rende conto che può aiutare qualcuno o che si sta rendendo utile, non importa quanto sia rischioso, lui agisce, per il bene degli altri.

<<Il prima possibile, considerate che le Opule riescono a carpire i vostri incubi e i vostri sogni, quindi potreste sentirvi attratti da lei.>> li metto in guardia.

Clark, al contrario degli altri è la persona più rilassata di questo mondo, sa che se tutto va bene non dovrà nemmeno sporcarsi le mani e al massimo dovrà scoccare una freccia o due.

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora