Capitolo 31

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Althea

Ci sono pochi posti che mettono i brividi in questo mondo, ed uno di questi siamo costretti ad attraversarlo dopo otto giorni di cammino.

In questo periodo il tempo è passato pigramente, con una tranquillità che non ci appartiene. Tra risate, scherzi e battute, abbiamo passato intere giornate con il cuore leggero senza pensare alla missione, comportandoci come ragazzi e ragazze tra i venti e i trent'anni.

Ora però il registro cambia, abbiamo imboccato la fossa di Oen, la storia narra che Oen fosse una divinità minore, una di quelle scapestrate che Poei odiava per questo atteggiamento.

Poei però, essendo la divinità più potente del Saon non poteva sfidarlo, sarebbe stato come se un orso volesse fare a braccio di ferro con una formica. Assurdo no?

Bene, proprio per questo chiamò Alid, attuale divinità della guerra, ai tempi era una divinità minore, poi innalzata da...sto divagando.

Alid, era il dio dello sport, e si sfidarono in una gara di velocità.

Nonostante Oen fosse effettivamente una delle divinità più veloci, quel giorno si presentò alla competizione ubriaco e Alid ebbe la meglio.

Come punizione, Oen venne scaraventato giù dal Saon, un volo di qualche chilometro, e così facendo, creò questa fossa.

Secondo me è semplicemente una fossa scavata dall'erosione delle rocce da parte dell'acqua.

<<Esiste davvero...>> dice Clark ed io annuisco, a dare credibilità alla mia teoria c'è la presenza di una città, edifici costruiti ed abbandonati.

<<Benvenuti alla città fantasma...non toccate niente, non parlate con nessuno.>>

<<E chi dovremmo incontrare in un posto del genere, se non quattro mal capitati come noi?>>

<<Questo posto pulula di Serin, sono sirene di terra, molto simili alle Opule, ma queste sono la proiezioni delle vostre fantasie erotiche, ed una volta che vi hanno preso...>>

<<Che fanno? Ci mangiano?>> chiede Kane, spavaldo e divertito.

<<No...mettono in pratica anni di sevizie e sofferenze che gli umani gli hanno riservato.>> lui si ammutolisce, proseguiamo cauti, Clark ed io con la freccia pronta, Caleb con una mano sulla spada.

<<Ma com'è che tutte le creature magiche che incontriamo provano a farci del male?>> chiede Dan.

<<Wiu non ci ha fatto del male.>> aggiunge Clark.

<<Ha solo spaventato a morte Sil, che vuoi che sia.>> lo riprende Caleb.

<<Hanno la cattiveria innata? Io l'esca non la faccio stavolta.>> aggiunge Dan, sconvolto.

<<No, le creature magiche sono buone di natura, ma sono ottime ad imparare.>> gli rispondo io. Il nostro gigante buono è confuso.

<<E chi gli avrebbe insegnato?>> domanda Dan, mentre tutti abbassano il capo conoscendo perfettamente la risposta.

<<Voi.- rispondo io -Gli umani in generale, all'inizio le creature magiche e gli umani vivevano in pace, poi Jupin decise di bandirle all'estremo sud del regno...si dice che fosse invidiosa dei loro poteri.>> alzo le spalle.

<<Ma...per arrivare a sud...dovevano attraversare il paese dei mughetti, il mio paese.>> aggiunge Dan.

<<Già...motivo per cui tanti non si sono salvati, altri sono stati spinti verso il regno di Mones e non se ne hanno notizie da allora.- Dan è sconvolto -Mi dispiace, Dan.>>

La guardia del re - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora