capitolo 3

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Ciao a tutti ragazzi ecco a voi il terzo capitolo della storia, vi avevo avvisati di non avere orari nel pubblicare, dopo la mezzanotte consideratelo ancora come lunedì🤣oppure giovedì🤣 Sumimaseeen

ora vi lascio al nuovo capitolo, buonalettura!!

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Da quel giorno passò un bel po' di tempo tantè che ormai mancava solo un giorno e sia levi che itan sarebbero stati liberi.
In tutto il tempo passato levi ed itan instaraurono un rapporto ben migliore di una relazione, non stavano insieme, non erano amici, non erano nulla ma ognuno dei due c'era sempre per l'altro e non per il patto che avevano creato il primo giorno che si son conosciuti, levi aiutava itan ogni volta che gli chiedeva di fare qualcosa e itan ogni giorno trattava levi sempre meglio, si prendeva cura di lui ogni giorno lo faceva mangiare, lo consolava quando stava male, qualsiasi cosa di cui levi aveva bisogno itan era pronto a dargliela, dalle cose buone a quelle meno buone, stessa cosa levi che faceva tutto quel che li veniva chiesto sia cose buone che negative, avevano instaurato un rapporto perfetto ma tuttora non saprei darvi un nome al loro rapporto, come detto dall'inizio non è ne amore ne amicizia.

-ehi levi, sei pronto domani ce ne andiamo-

disse itan più contento che mai, levi ovviamente non aspettatevi sia cambiato fa sempre e continuerà a fare le sue solite facce di disprezzo che però in quella situazione era una faccia mista a "perché diamine devo uscire che palle"

-come faremo a sentirci una volta usciti?-

chiese giustamente levi, vero doveva essere il suo braccio destro per sempre ma fuori dalla prigione come avrebbero fatto?

-tu torna pure a casa tua quando servirà ti contatterò io, non preoccuparti, ah e visto che te lo stai chiedendo alla tua famiglia ho fatto dire che i carabinieri ti hanno preso fuori dal cimitero e ti hanno steso con un teiser perché ti stavi difendendo, e ho fatto dire anche di bloccare ogni possibile visita-

levi rimase scioccato ancora dal suo saper preparare ogni cosa nonostante non gli avesse mai detto nulla di tutto ciò, si levi si stava chiedendo con che faccia sarebbe tornato a casa ma itan aveva già risolto tutto 2 anni prima, e questa cosa è veramente assurda

-beh grazie, credo di doverti ringraziare-

disse levi alquanto sconcertato, itan sorrise e come ogni giorno a quell'ora lo trascinò in palestra ad allenarsi

-ehi ma stavamo parlando dio santo, tsk, ogni volta la stessa storia-

rise anche levi ormai abituato alla follia di quel ragazzo

-massi dai ne parliamo dopo ora devi allenarti, devi farti vedere bene dalla tua famiglia fratello-

-fratello vallo a dire a qualcunaltro, tsk-

quella fu l'ultima giornata di allenamento, loro che erano abituati a passare i loro pomeriggi ad allenarsi insieme ora dovevano dire addio a quella palestra che li aveva accolti quasi subito, dopo essersi asciugati andarono in mensa, inutile dire che erano entrambi felici di non mangiare più la merda che davano in quella prigione.

Finita quella che si dovrebbe chiamare cena i due ragazzi rientrarono nella loro cella chiusa subito dopo dalle guardie che si allontanarono

-dunque levi, ora dobbiamo parlare-

disse itan e come sempre levi non riusciva ad abituarsi al suo repentino cambio di personalità da uno a cui non frega nulla a serio come la morte

-parla-
disse levi invitando itan ad iniziare il discorso

-allora, te lo spiegherò in breve, domani noi usciremo di prigione ma come ben sai tu sei e sarai per sempre il mio braccio destro sia dentro che fuori dalla prigione, una volta usciti tu tornerai a casa tua, potrai fare quel che vuoi non hai limiti, solo se ti do un compito devi portarlo a termine nel tempo che ti scriverò, se non ci sarà scritto nessun tempo potrai farlo quando ti pare, soprattutto non parlare a nessuno di questo accordo ne di me, mi son spiegato bene?-
concluse itan ridacchiando leggermente all'espressione del corvino

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