capitolo 27

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Levi era distrutto, la maglia era a brandelli sia sulle braccia che sull'addome, aveva abrasioni, tagli e sangue ovunque dovuti alle molteplici frustate ricevute, come immaginava nessuna risposta andava bene per eren, levi non aveva mai fatto uscire dalla bocca gemiti o urla di dolore, si concentrava a tenere tutto dentro di sé anche se il dolore era veramente insopportabile, intorno a sé ormai non sentiva più nulla, faticava a tenere gli occhi aperti e faticava a capire qualunque cosa gli dicesse eren, la testa di levi riusciva soltanto a pensare quanto quel ragazzo avesse dovuto sopportare in quei due anni per odiarlo in quel modo, tuttavia non riusciva a capire perché la seconda volta che lo incontrò era il solito eren, in quel momento levi era troppo stanco per riuscire a ragionare chiuse gli occhi cedendo al sonno ma eren non glie lo permise subito svegliandolo con un altra frustata

-non ti ho detto che era finta levi-
disse eren guardandolo negli occhi, così levi sollevò la testa sospirando, i suoi occhi involontariamente stavano pregando una tregua e eren capì immediatamente il suo sguardo

-ho capito levi, per oggi è finita, però me ne vado solo perché devo mangiare, domani tornerò e faremo un altro bel giochetto sei contento?-
disse eren sorridendo e lasciando la frusta insanguinata per terra, in quel momenti levi poté emettere un respiro di sollievo, per fortuna eren ebbe l'accortezza di slegarlo da quella posizione facendolo sedere a terra legando subito dopo le mani a levi nello stesso modo in cui le aveva prima, in quel momento levi era seduto a terra distrutto respirava pesantemente ma ad ogni respiro sembrava di accendere un fuoco sul suo petto, riuscì a vedere di sfuggita eren togliere le bende e i bavagli ai suoi amici e sua madre, l'ultima cosa che vide fu lo sguardo sconvolto di tutti e tre, poi di nuovo il nero totale.

-isabel non stargli così vicino-
disse furlan guardando la ragazza che si era seduta affianco a levi dopo averlo steso per terra

-taci furlan lo sveglierai-
la ragazza rispose a tono basso, non voleva svegliarlo

-isabel taci anche tu però-
la voce di levi rieccheggiò nella stanza illuminando lo sguardo della ragazza, il corvino si alzò a sedere frastornato e ancora dolorante si guardò un po' attorno vedendo isabel seduta vicino a lui, furlan nello stesso posto di sempre invece sua madre era accasciata a terra a dormire, non lo disse però vedere che non era vicina a lui gli fece male

-come va levi?-
chiese isabel un po' a disagio visto che sapeva di non esser stata perdonata, tuttavia ricevette una risposta che le fece fare i salti di gioia dentro di sé

-va tutto bene, tranquilla-
rispose levi passandole a fatica una mano sulla testa per tranquillizzarla come faceva sempre, si era ancora arrabbiato con lei, ma sapeva bene che in quel momento isabel era moralmente a pezzi non si sentiva di trattarla male o dirle nulla, si limitò ad un rapporto pacifico per ora

-e tu furlan, come stai?-
chiese levi anche a furlan, conosceva bene anche lui, si teneva tutto dentro per poi scoppiare in sceneggiate assurde, sapeva bene anche che non gli avrebbe detto nulla di come stava però per furlan sentirselo chiedere era già abbastanza per stare un po' tranquillo

-tutto bene-
rispose successivamente furlan con un sorriso forzato.

In quel momento entrò un uomo con dei panini in mano che consegno a tutti lasciando quello di kuchel vicino a lei sul pavimento andandosene subito dopo, isabel e furlan divorarono subito il panino mentre levi gli diede un morso soltanto, non riusciva a mangiare aveva lo stomaco chiuso e il dolore non aiutava affatto così divise il panino dandolo ad isabel

-porta l'altra metà anche a furlan per favore-
disse successivamente sotto lo sguardo arrabbiato sia di furlan che di isabel

-devi mangiare levi-
dissero in coro i due ragazzi ma levi disse un no categorico che avrebbe spaventato chiunque in  quel momento, così isabel portò il pezzo di pane a furlan e lo mangiarono subito dopo.

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