capitolo 28

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Eren buttò a terra levi mettendosi a cavalcioni sopra di lui fissandolo negli occhi, in quel momento a levi salì un brivido per tutto il corpo, ritrovarsi in quella posizione con eren addosso lo mandava in tilt totalmente, avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene ma non riusciva a muoversi era come paralizzato

-che succede levi, ti sei paralizzato-
disse eren risvegliando levi dal suo stato di trans che però non proferi parola rimanendo semplicemente a fissarlo negli occhi

-levi levi, sai in questi anni ho capito molte cose-
disse nuovamente eren tracciando con le dita il petto e l'addome di levi che si irrigidì visibilmente

-eren, basta-
disse levi a denti stretti sia per il dolore e la stanchezza fisica sia per la situazione

-perché dovrei smetterla? non ti piace avermi addosso?-
rispose eren provocando levi che si ritrovò costretto a fare un bel respiro profondo

-non è quello eren, però per favore ora smettila-
disse nuovamente sperando che eren si alzasse da quella posizione

-oh andiamo levi, è da molto che non senti le mie mani sul tuo corpo e ora mi cacci?-
disse nuovamente eren passando una mano sotto la maglia di levi toccando tutte le ferite, levi si irrigidì sia per il dolore sia per la sensazione ed eren non potè fare a meno di sorridere

-sai cosa levi, in questi due anni e passa il mio corpo continuava a chiedere un contatto intimo con il tuo-
disse eren togliendo la mano da sotto la maglia

-il tuo corpo, i tuoi gemiti, i tuoi movimenti, il tuo piacere sono una dipendenza assurda, crei più dipendenza delle droghe-
continuò a parlare eren lasciando levi senza parole, non sapeva dove volesse arrivare e sapeva bene che non era nulla di buono visto che non era l'eren che ancora lo amava

-ora comprendo tutti coloro che hanno rovesciato il mondo per poterti portare a letto anche soltanto una volta-
a quelle parole di eren levi spalancò impercettibilmente gli occhi

-tu a letto ti fai fare veramente di tutto e infondo so che ti piace anche il dolore, sei meglio da uke che da top-
continuò eren spostando lo sguardo verso furlan

-persino furlan voleva provare a scopare con te-
eren rise di gusto pronunciando quella frase

-per fortuna hai ancora del buon senso e non ti sei fatto scopare dal tuo amico-
riprese nuovamente a parlare seriamente

-mi sentirei davvero egoista a privare le altre persone di un corpo così bello e di una droga così potente-
eren continuò imperterrito il suo discorso lasciando levi senza parole ogni secondo di più

-però in fondo non posso neanche privarle perché priverei te del piacere sessuale-
a quella frase levi spalancò gli occhi

-cosa intendi dire eren?-
chiese levi cercando di mantenere la calma

-è semplice, sto dicendo che non potrei privare il mondo di una puttana come te levi-
rispose eren ridendo serenamente era davvero convinto delle parole che diceva, purtroppo levi perse un battito, sentirsi dire da eren che lui era una puttana lo ferì più di qualsiasi altra cosa che gli era successa in quei due giorni, gli occhi di levi iniziarono a pizzicare e le lacrime minacciare di uscire, quello che disse eren fu il colpo d grazia alla sua minima integrità emotiva che era tenuta su da un piccolo filo sfilanciato

-itan, tu pensi che sia una puttana?-
chiese levi lasciando itan perplesso per un istante

-no levi per nulla, perché me lo chiedi?-
disse itan avvicinandosi a lui che era sdraiato sul letto di quest'ultimo aspettando che le guardie carcerarie suonassero la campanella che indicava l'ora di cena

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