capitolo 67

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-probabilmente levi oggi andrà a costituirsi, farò in modo di farlo finire in una prigione comandata dalla nostra associazione ed andrò con lui, voglio soltanto passare del tempo con lui, due anni o un po' di più, una volta usciti dovrò fargli fare per forza dei lavori, sai benissimo che black jolly per la nostra associazione è fondamentale, quando mi sarò ritenuto soddisfatto te lo consegnerò e potrai farci tutto ciò che vuoi, potrai anche ucciderlo se ti fa star meglio, sarà totalmente alla tua merce-
disse itan tutto d'un fiato, propose quel patto solamente per poter passare un po' di tempo con la persona a cui teneva di più, la persona che aveva abbandonato, la persona che guardava sempre ogni giorno soffrire, ridere e piangere, era grato ad eren per essergli stato accanto e avergli dato la forza necessaria per continuare a lottare ma allo stesso tempo era geloso, voleva rivedere il corvino da solo, non voleva ci fosse di mezzo eren, sapeva che non avrebbe mai potuto sostituire eren e non avrebbe mai provato a farlo, levi era di eren punto, ma voleva essere egoista per una volta nella sua vita, non gli sembrava di chiedere l'oro, semplicemente di passare un po' di tempo con quel bambino dagli occhi grigi, quel bambino che crescendo era diventata una bellezza da mozzare il fiato, voleva solo questo, allo scadere dei due anni avrebbe raccontato tutto a levi riportandolo da eren, non gli importava se lo avrebbe odiato tanto ormai era quasi sicuro che il corvino non si sarebbe mai più ricordato della loro amicizia e del tempo passato insieme;
Poteva sembrare stupido da parte di itan quel patto, soprattutto per aver dato il permesso ad eren di ucciderlo se voleva, ma lui era sicuro al mille per mille che eren si sarebbe al massimo limitato a ferirlo non avrebbe mai saputo ucciderlo realmente e in quel momento gli sembrava la cosa migliore, ciò che però non aveva capito e che per colpa sua eren aveva sviluppato una seconda personalità...

-e questo è quanto, non era mia intenzione indurlo a creare una seconda personalità, anche perché non sapevo che lui soffrisse di un disturbo dissociativo della personalità, se lo avessi saputo non avrei mai detto quel che ho detto, mi sarei comportato in modo diverso e si non dirmi nulla ma non avevo altro modo per incontrarti, levi forse questa è la cazzata più grande che ho fatto lo so, ma ti giuro mi è scivolato il controllo dalle mani quando ho avuto la possibilità di rincontrarti-
disse itan abbassando lo sguardo sotto lo sguardo stanco e confuso di levi, non sapeva più cosa pensare, cosa fare o cosa dire, aveva bisogno di alleggerire un po' la sua mente

-esco a fumare liam-
disse il corvino utilizzando il soprannome sperando che itan capisse che non era arrabbiato o deluso nei suoi confronti, alla fine perché doveva? Itan aveva fatto il mondo per lui dedicando la sua vita al corvino da quando aveva solo dieci anni, essere arrabbiati significava esser stupidi, levi aveva solamente il bisogno di riflettere un attimo da solo, uscì dalla porta finestra accendendosi la sigaretta, finalmente sapeva la verità, sapeva quel che gli era successo e il perché, poteva dire di esser soddisfatto, avere il puzzle della sua vita completo gli allegeriva il peso sul cuore e sulla mente.

Itan si alzò da tavola per fare tre tazze di the, si sentiva più leggero avendo raccontato a levi per filo e per segno tutto quel che era successo e soprattutto si sentiva bene sapendo che levi non c'è l'avesse con lui.

Kuchel si alzò uscendo anche lei, voleva andare da suo figlio, voleva fargli compagnia e chiederli scusa per bene, lo aveva distrutto lei stessa e di questo si sentiva tremendamente in colpa, lo vide appoggiato al muro con un piede anch'esso appoggiato, una mano in tasca e l'altra che teneva la sigaretta, gli occhi vuoti e pensieriosi, lo aveva ridotto lei così, quel bambino che rideva sempre nonostante vivevesse in quattro pareti, quel bambino sempre in cerca di affetto e conforto ma che allo stesso tempo metteva sempre gli altri al primo posto, ora non rideva più, non voleva più l'affetto o un braccio come prima, o almeno cercava di non darlo a vedere, l'unica cosa rimasta uguale era il suo vizio di mettere sempre gli altri al primo posto, un vizio autodistruttivo per lui

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 05 ⏰

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