capitolo 37

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Itan finalmente arrivò davanti a casa scendendo di corsa dalla macchina seguito da isabel, entrarono in casa notando il silenzio più totale, itan capì subito che levi era ancora nella cantina così senza troppe cerimonie si avviò fermandosi subito dopo notando isabel intenta a seguirlo

-aspetta in sala isabel, vado da solo-
disse itan non sapendo in che condizioni avrebbe trovato levi

-ma itan, voglio vedere se sta bene-
rispose isabel con voce preoccupata

-no isabel, non preoccuparti vado io vai sul divano tu-
ribadì itan non potendo permettere che isabel scendesse con lui, per fortuna la ragazza non insistì troppo andando a sedersi sul divano preoccupata, itan corse immediatamente giù per le scale notando la porta aperta con la luce ancora accesa, entrò vedendo levi sdraiato sul letto ancora senza vestiti, chiuse piano la porta alle sue spalle correndo verso levi, guardò il suo volto dove si potevano ancora notare le lacrime secche sul suo viso, i segni delle corde sui polsi, le caviglie, le cosce e le vita, fece un respiro profondo toccando delicatamente la spalla di levi che appena sentì il contatto si raggomitolò immediatamente il più lontano possibile da quel tocco di cui non sapeva la provenienza

-ehi levi, levi sono itan-
disse itan con voce calma e tranquilla per non agitarsi di più del dovuto

-f~fa ma~male-
disse levi a fatica stringendo i denti

-cosa fa male levi?-
chiese itan non capendo a cosa si riferiva, non avrebbe mai parlato di quel che gli aveva fatto jessie quindi si ritrovò confuso a quella frase

-i~il s~sex to~toys-
levi riuscì a rispondere indicando con imbarazzo il suo membro, quel bastardo di jessie non l'aveva tolto e giustamente levi non avendo le forze per farlo non lo tolse dimenticandosene fino al suo risveglio sentendo un dolore provenire proprio da quel punto, itan non disse nulla per non mettere in imbarazzo il corvino più di quanto già lo era, salì sul letto in ginocchio passandogli un braccio dietro al collo abbracciandolo, con l'altra mano libera passò in mezzo alle gambe di levi prendendo la punta che fuoriusciva del sextoys togliendolo subito dopo in uno scatto fulmineo, sentì levi emettere un gemito di dolore soffocato per il bruciore provocato dall'uscita di quel oggetto

-tranquillo levi, è finita-
disse itan lanciando l'oggetto a terra per poter abbracciare levi che non rifiutò, appoggiò la testa alla spalla di itan chiudendo gli occhi sfinito

-scusami levi, ti prego di perdonarmi ancora-
disse poi itan mentre i suoi occhi iniziarono a pizzicare

-non è co~colpa tua-
rispose levi consapevole delle parole di itan, rimasero qualche minuto abbracciati l'uno all'altro entrambi si sentivano bene tra le braccia dell'altro e levi non aveva la forza di pensare al perché, si limitò a godersi quell'attimo di serenità.

Itan dopo un po' si staccò da levi guardandolo negli occhi, gli sorrise alzandosi subito dopo a prendere i suoi indumenti che erano stati buttati a terra

-ce la fai a vestirti?-
chiese cauto itan

-si non preoccuparti-
rispose levi essendosi ripreso un po' di energie, prese i vestiti che gli passò itan infilando subito i boxer e poi i pantaloni alzandosi subito dopo in piedi

-andiamo su che isabel è preoccupatissima per te-
disse itan aprendo la porta seguito da levi, una volta arrivati in corridoio levi andò prima in bagno per sciaquarsi un po' ed itan raggiunse isabel

-come sta?-
chiese isabel alzandosi in piedi appena vide itan

-sta bene, è andato in bagno tra poco arriva-
rispose itan facendo cenno ad isabel di seguirlo in cucina, una volta arrivati mise su a bollire l'acqua

-non dire a levi che l'hai sentito in chiamata, da quel che ho potuto capire non sa nulla lui-
disse itan a bassa voce per non farsi sentire da levi

-va bene, non lo avrei fatto comunque-
rispose isabel abbassando lo sguardo, ripensare a quello che aveva sentito le faceva spezzare il cuore

-perfetto-
si limitò a rispondere itan sentendo i passi di levi che entrò in cucina andando direttamente a sedersi al tavolo

-ciao fratellone-
disse isabel una volta che levi si era seduto

-ciao isabel, cosa avete fatto in giro?-
chiese levi curioso di sapere dove itan l'avesse portata

-nulla di che, abbiamo preso un gelato poi abbiamo girato tutto il tempo in macchina-
rispose tranquillamente isabel

-bene, grazie itan-
disse levi vedendo itan porgergli una bella tazza di the caldo

-niente levi-
rispose itan passando l'altra tazza di the ad isabel sedendosi subito dopo anche lui con la tazza di the

-come stai?-
dopo un po' isabel non riuscì a non chiderli come stesse, quelle urla ancora rimbombavano nella sua testa e probabilmente non sarebbe riuscita a dimenticare per un bel po' di tempo

-bene-
rispose semplicemente levi, aveva il corpo a pezzi, era stanco, sentiva bruciare qualunque parte del corpo ma non poteva dirglielo

-sei sicuro?-
chiese nuovamente isabel lasciando levi perplesso da quell'insistenza

-si isabel, stai tranquilla-
rispose levi confuso

-ora devo fasciarti le ferite levi-
disse itan intromettendosi per evitare che isabel arrivasse a dire qualcosa che non doveva dire

-mi vai a prendere il kit medico isabel?-
chiese subito dopo itan guardando isabel che annuì alzandosi, tornò subito dopo non dando neanche il tempo ad itan di poter parlare, quest'ultimo inizio a fasciare tutte le ferite di levi notando che un in particolare sul petto fosse stata graffiata probabilmente dalle unghie di jessie, storse il naso difindettandola meglio delle altre sotto lo sguardo di levi che capì subito l'intuizione di itan, lo lascio fare senza dire nulla, era stanco avrebbe soltanto voluto dormire stufo di tutto quanto, in tutto il tempo trascorso nessuno osò parlare capendo tutti e tre che non c'erano parole da poter dire, bastava il silenzio a parlare per loro, bastavano gli sguardi, bastava un semplice sorriso smorzato dalle innumerevoli difficoltà della loro vita se vita poteva chiamarsi;

Dopo non molto tempo itan finì di fasciare e curare le ferite ancora fresche di levi, quest'ultimo le sentiva ancora vive sul suo corpo, lo facevano costantemente pensare ad eren ogni qualvolta le sentiva pulsare o bruciare, voleva salvarlo assolutamente ma nel profondo della sua anima si chiedeva se fosse davvero possibile

ehi, ci sei
la seconda volta che sei tu ad interpellarmi wow
non dire nulla
okk, che volevi?
secondo te è davvero possibile salvare eren?
si, sarà doloroso per il tuo corpo e probabilmente di distruggerà psicologicamente ma se sei convinto ci riuscirai sicuramente
e se eren non vuole essere salvato?
perché lo pensi?
beh anche quando era lui mi ha allontanato
era per non farti del male levi
appunto, cercando di aiutarlo mi farà si del male, manderei in fumo i suoi sforzi
levi, ti ricordo che è stato lui che ti ha cercato
si ma
niente ma levi, quel velo che vi teneva lontani ormai eren lo ha squarciato, ogni qualvolta torna ad odiarti verrà inevitabilmente da te
perché però questo odio?
quel giorno probabilmente qualcuno gli ha fatto credere che tu lo avessi abbandonato
e quale sarebbe la ragione? Non ha senso tutto ciò? Poi mi ricordo che aveva smesso di respirare tra le mie braccia, quindi come è possibile che sia vivo?
levi io non posso darti le risposte che cerchi, ma itan credo sappia molto più di tutti noi messi insieme, fattelo dire da lui
no, non voglio sapere nulla da lui, probabilmente mi racconterebbe una cazzata, so che lui c'entra in tutta questa storia per questo sono sicuro che non mi dirà nulla di reale, non si tirerà mai fuori dalle quinte per dirmi la verità
anche questo è vero ed è anche vero che tu sai già chi è itan devi solo ricordare levi

levi si risvegliò dalla chiacchierata con la sua coscienza grazie ad itan che lo richiamo al mondo reale toccandogli una spalla, levi non riusciva davvero a comprendere perché quell'uomo riuscisse ad essere così strano ma semplice allo stesso tempo, aveva probabilmente un miliardo di segreti ma levi non riusciva minimamente ad odiarlo per questo; stanco di tutti i suoi pensieri il corvino si alzò dalla sedia salutando tutti dirigendosi in camera di itan, aveva bisogno di dormire sperava che il detto la notte porta consigli fosse reale, si sdraiò nel letto non riuscendo neanche a pensare per fortuna, dopo pochi secondi finalmente levi poté crollare in un sonno rigenerante che agognava da almeno tre giorni.

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