capitolo 52

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Parò il pugno che gli stava sferrando eren portandolo sul muro al suo fianco e bloccando il polso in maniera tale da fermarlo per qualche secondo, il tempo che gli serviva per prendere un lungo respiro e intonare la canzone

Guardo il cielo e non vedo altro colore
Solo grigio piombo che mi spegne il sole
L'unica certezza è gli occhi che io ho di te

levi intonò le prime frasi notando subito che eren stava iniziando ad agitarsi probabilmente consapevole del fatto che se l'eren buono sentiva il corvino cantare sarebbe riuscito a tornare al comando del suo corpo, sorrise continuando la canzone

Due fotografie è tutto ciò che rimane
Sul mio letto il vento le fa volare
La distanza che ci divide fa male anche a me

eren cercò di liberare il polso dalla presa del corvino venendo però bloccato in un'abbraccio al suo corpo fin troppo familiare

Se non vai via, l'amore è qui
Sei un viaggio che non ha né meta né destinazione
Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore, così
Sono solo anch'io
Come vivi tu
Cerco come te
L'amore

levi teneva una mano sulla testa di eren bloccandogliela nell'incavo del suo collo, con l'altro braccio lì tenne stretta la vita subendo ogni tanto qualche calcio o pugno non troppo forti da parte di eren, sopportava perché sapeva che da lì a momenti eren sarebbe tornato

Quel che so di te è soltanto il tuo nome
La tua voce suona in questa canzone
Musica e parole emozioni che scrivo di noi

i pugni e i calci si fecero sempre più deboli così anche la forza nel cercare di allontanarsi da quell'abbraccio disperato

Se non vai via, il mondo è qui

una lacrima cadde dagli occhi di entrambi, eren con la testa appoggiata tra la spalla e il collo di levi e il corvino con la testa appoggiata al muro abbastanza distrutto dalla situazione

E cambia il cielo, i tuoi occhi no
Come vetro è l'amore che sei

eren si calmò totalmente abbandonandosi all'abbraccio del corvino che lo strinse più forte non appena ebbe capito che il suo moccioso era tornato a comandare

Sei un viaggio che non ha né meta né destinazione
Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore, così
Sono solo anch'io
Come vivi tu
Cerco come te
L'amore

sussurrò l'ultima parola espirando tutta la tensione che aveva accumulato dentro di sé, caddero entrambi per terra non staccandosi neanche per un secondo dall'abbraccio.

Passarono qualche minuto in quella posizione finché eren non si staccò sedendosi sui propri talloni

-levi scusami ti prego-
disse eren costringendo il corvino ad aprire gli occhi per guardarlo in faccia

-ne abbiamo già parlato eren, non ha importanza, ora non metterti a frignare-
rispose levi sorridendo leggermente all'ultima frase per smorzare un po' la tensione

-levi ti prego non venire più, non posso sopportare di vederti sempre ridotto male ogni qualvolta riprendo possesso del mio corpo-
disse eren continuando a piangere e facendo sbuffare il maggiore

-ci rivediamo quando avrai ancora bisogno eren, vengo e verrò fin quando tutto si sarà risolto, ora vado a casa-
disse levi alzandosi e scoccando un bacio sulle labbra del più piccolo, non voleva andarsene ma non sarebbe potuto rimanere lì un minuto di più oppure avrebbe rischiato di cedere alla richiesta di eren di non andare più e lui non voleva, andò a suonare il campanello che le aveva detto hanjie sedendosi sul letto mentre aspettava l'arrivo dell'amica, eren rimase a terra cercando di calmare il pianto guardando di sottecchi il corvino, gli aveva chiesto di non andare più perché aveva visto gli occhi di levi totalmente diversi quasi rotti e si sentiva fottutatemnte in colpa ogni secondo di più, probabilmente sarebbe stato meglio se non avessero continuato a frequentarsi, probabilmente levi a quest'ora sarebbe più felice anche se la sua vita non e mai stata felice.

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