capitolo 48

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Il breve viaggio in macchina sembro in realtà un'eternità, entrambi erano oppressi dai loro mille pensieri nonostante poco prima avessero lasciato spazio ad un briciolo di serenità, levi non riusciva a smettere di pensare al suo moccioso, ma soprattutto le domande regnavano sovrane nella sua mente, fino a due anni prima per lo meno era certo che il suo unico nemico fosse l'associazione ed ora invece si ritrovava una miriade di menzogne e nemici, amici che si comportavano in modo strano, sua madre che pareva avere un segreto troppo importante da poter rivelare al suo stesso figlio, itan la persona che conobbe sul quel maledetto furgone che ancora oggi non riusciva minimamente a comprendere chi fosse realmente, certo ora sapeva che lui era in fondatore dell'associazione il cui vero nome e society of darkens, ma qualcosa era totalmente bloccato nella mente di levi, non riusciva a creare un filo logico della storia della sua stessa vita, è davvero assurdo non riuscire a mettere in piedi la storia della propria vita, eppure è facile trovare la spiegazione a questo problema, quando stai andando a fondo tutto viene distorto, confuso e sparpagliato, la vita la si ricorda a scaglioni e la maggior parte dei ricordi vengono chiusi nella mente pur di non cadere più a fondo del dovuto ed era proprio questo che stava succedendo al corvino, stava cadendo ma senza accorgersene o più semplicemente non aveva la forza per accorgersene attorno a lui stava diventando tutto grigio e neanche lui lo aveva capito.

-levi siamo arrivati-
fù hanjie a rompere il silenzio creatosi in macchina, non voleva lasciare il corvino da solo, sapeva che non c'era realmente con la testa ma stargli vicino come una cozza avrebbe soltanto peggiorato la situazione e hanjie conosceva bene il corvino, quest'ultimo si girò a guardare hanjie per poi togliere la cintura

-ciao quattrocchi, chiamami quando eren avrà bisogno-
rispose levi aprendo la portiera della macchina facendo per chiuderla subito dopo venendo però bloccato da hanjie che gli intimò di risedersi in macchina

-levi, non riesco a non dire nulla, ma non puoi farcela e soprattutto non voglio che tu vada a farti torturare solo per placare la sua ira e il suo odio, ti voglio bene non riesco a vederti in queste condizioni-
disse hanjie tutto d'un fiato pentendosene subito dopo, aveva sbagliato letteralmente sapeva che dirglielo avrebbe portato alla negazione del corvino e ai sensi di colpa interiori

-hanjie, io l'ho trascinato in questa merda e io lo tirerò fuori a costo di farmi strappare via il corpo, sto bene e riuscirò a cavarmela, tu chiamami quando ci sarà bisogno e vedrai che si risolverà tutto, fidati di me-
rispose solamente levi scendendo definitivamente dalla macchina e avviandosi verso casa lasciando la bruna sola in macchina immersa nei suoi pensieri

-ahhh dannazione a te nanetto del cazzo, mi farai uscire di testa un giorno sei fottutamente impossibile, ma spero tu abbia ragione-
urlò hanjie, lo fece perché era chiusa in macchina da sola e sapeva che il corvino non avrebbe potuto sentirla, per lei dire a voce i suoi pensieri era un tranquillante la faceva sentire meglio, accese la macchina avviandosi di nuovo verso la struttura che sarebbe stata la sua casa finché non trovava una sistemazione in quella zona.

Intanto a casa di itan la situazione era fuori da normale, jessie era sdraiato sul letto in cantina, il  suo corpo fremeva in continuazione dovuto alle scosse elettriche che itan gli stava mandando

-fa male vero?-
rise itan mentre mandava un'altra scarica faccendo di conseguenza urlare il ragazzo

-oppure ti piace?-
disse nuovamente itan

-b-ba-bas-ta-
rispose jessie cercando di mettere in piedi una semplice parola

-fa male quindi? adesso capisci cosa hai fatto passare a levi? mh? adesso capisci quando ti dicevo che poteva lasciarci la vita da un momento all'altro?da quante che vado avanti? mezz'oretta e sei già sfinito, patetico, levi ha resistito per più di un'ora mentre tu dopo mezz'ora già implori pietà? mi fai schifo jessie-
disse nuovamente itan ridendo ed urlando contemporaneamente, tutto ciò che disse lo pensava dal profondo del suo cuore, in quel giorno potè pensare a come punire jessie e quale idea migliore di fargli provare quello che aveva fatto precedentemente al corvino

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