capitolo 13

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Passarono due settimane da quando levi rimase ferito, era riuscito a nascondere le ferite ai suoi amici e sua madre che non si fecero mancare le domande su quella sera, il corvino riuscì a convincerli di non aver fatto nulla di strano e la pace dalle domande regnava in casa dal terzo giorno.
Non si era dimenticato di ciò che vide quella notte pensando a cosa potesse esser successo, l'unica cosa però che continuava a tartassare la mente di levi era l'idea che fosse qualcuno che voleva fargli credere di essere eren, tuttavia non si spiegava il perché dei sogni e delle allucinazioni che non avevano smesso di esserci e con il passare del tempo continuavano a peggiorare facendogli persino vedere il volto di eren nelle persone che lo circondavano, dentro di sé sperava soltanto di non fare nulla di strano preso dalle allucinazioni, per fortuna però riusciva sempre a rendersi conto quando stavano per arrivare e si rinchiudeva immediatamente lontano da tutti aspettando che passassero.
Itan non si era ancora fatto sentire se non per chiedere a levi come stesse, lui ovviamente rispondeva sempre bene non aveva avuto il coraggio di dire ad itan delle allucinazioni e sperava di non dirglielo mai, anche se prima o poi sentiva che lo avrebbe saputo, in quelle due settimane levi pensò alla punizione che doveva ricevere da itan e si chiedeva quando lo avrebbe chiamato.

-ehy fratellone-
fu isabel ad interrompere i pensieri di levi che se ne stata seduto sulla sua sedia con un libro in mano senza leggerlo minimamente, meccanicamente chiuse il libro lasciandolo sulla scrivania girandosi verso la voce

-dimmi isabel-
chiese freddamente levi, purtroppo il loro rapporto era come bloccato da un enorme masso di bugie che sapevano entrambi esserci ma nessuno osava parlarne, soltanto con furlan riusciva ancora a parlare come ai vecchi tempi quindi pensava che fossero soltanto isabel e sua madre a nasconderli qualcosa

-ti va di andare ad allenarci insieme?è da un po' che non passiamo del tempo noi tre e vorrei allenarmi visto che mi sto rammollendo-
rise nervosamente isabel passando una mano dietro la nuca, levi per la prima volta sentiva che era una frase sincera e non gli dispiaceva andare ad allenarsi un po in compagnia dei suoi due migliori amici, così sciogliendo un po' lo sguardo freddo che aveva assunto prese a parlare

-va bene isa, prepara il borsone e tra dieci minuti andiamo, avvisa anche furlan-
rispose alzandosi dalla sedia, isabel esultò felice correndo da furlan, era da tanto che non la vedeva ridere in quel modo e a levi fece soltanto piacere, prese il telefono avvisando itan di non chiamarlo perché sarebbe stato in compagnia, si preparò anche lui con un classico pantalone di tuta e una maglia a maniche corte, per coprire la ferita al braccio mise soltanto delle garze arrotolate delle quali aveva già precedentemente risposto ad ogni tipo di domanda, prese subito dopo il borsone uscendo dalla stanza chiudendola a chiave subito dopo.

-ci siamo fratellone-
arrivò isabel correndo esaltata con furlan dietro che la pregava di fermarsi, dentro di levi vedendo quella scena non potè esserci altro che gioia e in quel momento decise di lasciar perdere il rancore verso quella verità mai detta, effettivamente era soltanto un segreto di isabel e sua madre non poteva arrabbiarsi per qualcosa di cui non si è mai parlato, così saluto sua madre uscendo seguito da isabel euforica e furlan già stanco.

Passarono ben due ore ad allenarsi, isabel ad ogni esercizio si lamentava e levi la sgridava perché gli eseguiva errati verso la fine con un po' di fatica era riuscito a farle capire come fare, furlan invece aiutava levi a far capire a isabel come fare allenandosi alternatamente con il corvino.

Isabel si sedette per terra distrutta, si sentiva i muscoli bruciare, invece levi e furlan avevano ancora energie e decisero di fare un veloce corpo a corpo per concludere quella giornata d'allenamento, si misero entrambi i guantoni per le mani da mma, levi si trovava più comodo per quel motivo aveva regalato a furlan lo stesso tipo, subito dopo si posizionarono in mezzo alla palestra e isabel diede il via al combattimento.

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