capitolo 8

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Il giorno successivo levi scese a far colazione dicendo preventivamente a sua madre, isabel e furlan che anche quel giorno sarebbe uscito ad allenarsi non sapendo quando sarebbe tornato, la madre e gli altri annuirono agurandogli un buon allenamento, finita la colazione che per levi era bere solo il the, salì in camera a scegliere i vestiti più comodi dirigendosi poi in bagno per lavarsi, una volta in bagno dopo essersi lavato e vestito con una classica maglia a maniche corte nera un jeans anch'esso del medesimo colore e una felpa grigia un po larga momentaneamente legata in vita e gli anfibi neri alti fino a metà polpaccio si perse a guardare il polso dove gli era stata incisa la scritta howlite che lo legava a jonatan successivamente tagliata da lui stesso

coprila
che cosa?
la scritta che stai continuando a fissare da ben cinque minuti, coprila
ok ma taci ora

così finita la brevissima conversazione con sé stesso decise di seguire il consiglio della sua coscienza prendendo delle garze ed avvolgendole al polso per coprire quella cicatrice alquanto fastidiosa.

Tra una cosa e l'altra decise di passare alla panchina per vedere se ci fossero lettere sotto è lasciarne una per avvisarlo che quel giorno sarebbe andato a svolgere la missione, così andando in camera a prendere le lame gemelle nascondendole dietro la felpa che era legata in vita scese in sala uscendo subito dopo aver salutato tutti con un cenno della mano.

Popo un po' di tempo era finalmente arrivato alla panchina, in strada non passava nessuno così si sedette accendendosi una sigaretta testando sotto la panchina dove senza nessuna sorpresa trovò una lettera, la staccò dal fondo della panchina aprendola

Per levi da itan

ciao levi, sono certo che prima di fare il lavoro verrai qui alla panchina per vedere se ci sono lettere nuove e per lasciarmene una per avvisarmi che stai facendo il lavoro, questa lettera l'ho fatta mettere il giorno dopo che ci siamo visti, eh niente visto che reputo alquanto inutile andare avanti a lettere, ho pensato di lasciarti il mio numero di telefono in modo tale che possiamo scriverci senza problemi, le lettere ormai c'è un grosso rischio che si possano perdere o venir rubate, anche se nel secondo caso ti farei uccidere la persona che le prende, però detto questo qui sotto ti lascio il mio numero di telefono e ti chiedo di salvarmi aiden che almeno anche nel caso vedessero il nome non vedrebbero quello vero che non si è mai troppo prudenti, niente questo è il mio numero 389 *** **67, buon lavoro.

Itan

levi chiuse la lettera salvando subito il numero di itan inviandoli il seguente messaggio

~potevi anche pensarci subito invece di farmi fare tutta la strada tsk, comunque ora brucio le lettere poi mi dirigo alla villetta~

chiuse il telefono dando fuoco alla lettera di itan ed alla sua, una volta bruciate totalmente se ne andò verso il lavoro che doveva svolgere, però doveva ammettere una singola cosa si sentiva libero nonostante dovesse fare un lavoro per qualcuno lui voleva farlo davvero.

Alle quattro e un quarto del pomeriggio levi era finalmente arrivato suono alla porta e pochi secondi dopo aprì la ragazza descritta nella lettera

-prego entra pure-
disse la ragazza facendo accomodare levi in cucina

-vuoi qualcosa da bere?-
chiese la rossa

-un the-
rispose semplicemente levi, controllando il telefono per vedere se avesse avuto messaggi da itan che non erano arrivati

-va bene, come ti chiami?-
chiese gentilmente la ragazza preparando il te per levi

-levi, tu?-
rispose levi abbastanza scocciato

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