capitolo 36

5 1 0
                                    

Isabel entrò in macchina appena itan la aprì sedendosi subito dopo anche lui, era triste per levi, poteva sembrare anche stupida agli occhi della gente ma sapeva leggere perfettamente gli occhi del suo fratellone

-perché l'hai lasciato lì con quel ragazzo?-
chiese isabel guardando itan chiudere la portiera

-in che senso?è rimasto con lui nel caso si sentisse male-
disse itan cercando di far cambiare idea alla ragazza sapendo bene che era praticamente impossibile

-so benissimo che quel ragazzo vuole stare con levi anche se lui non è d'accordo-
disse isabel facendo sorridere itan per le parole innocenti che aveva usato per dire una cosa per nulla innocente

-è lavoro isabel, non può tirarsi in dietro, mi dispiace-
rispose itan sperando di metter fine a quella conversazione e stranamente ci riuscì lasciando isabel assorta nei suoi pensieri mentre lui metteva la cintura partendo subito dopo, non aveva una meta ma girare un po' in macchina lo aiutava a scaricare il nervoso di quella situazione snervante.

In tanto a casa di itan dove c'erano soltanto jessie e levi la situazione non era delle migliori, levi venne portando in neanche due secondi di tempo nella cantina di itan dove era stato solo una volta, però questa volta la vide davvero e gli mise addosso una sensazione orribile, aveva appese sulla pareti un numero indefinito di fruste, manette e corde notando anche un armadio abbastanza grande dove probabilmente teneva altri oggetti di tortura

-sdraiati sul letto-
disse jessie spingendo levi che rimase impietrito sul posto, sapeva che sarebbe finita male se si lasciava fare ma sapeva anche che se si sarebbe rifiutato probabilmente sarebbe stato itan stesso a punirlo oltre a dover combattere con jessie e non ne aveva la forza fisica

-muoviti levi-
ripete jessie spingendolo nuovamente, levi non sapendo cosa fare si andò a stendere sul letto, ormai la sua mente era vuota quando si ritrovava in quelle situazioni non riuscendo a fargli capire la cosa giusta da fare

-togliti i pantaloni e anche le bende-
disse jessie andando verso l'armadio a prendere qualcosa che levi non riusciva a vedere, in tanto il corvino fece come richiesto iniziando a togliersi le bende sia dal busto che dalle braccia passando subito dopo a spogliarsi degli unici due indumenti che aveva indosso

-bravo levi, vedo che hai abbassato la testa finalmente-
disse jessie ridendo ma levi non disse nulla rimanendo seduto sul letto fissando il vuoto, poco dopo sentì jessi sdraiarlo sul letto, legò le braccia ai due angoli del letto facendo la stessa cosa con le gambe, prese poi due corde per legarle sulle cosce chiudendola sotto al letto e l'altra la legò alla vita chiudendo anche lei sotto al letto, levi non poteva muoversi e se provava a farlo si sarebbe probabilmente graffiato

-mi spiace levi ma sta notte soffrirai parecchio, sono un po' sadico e voglio farti gridare di dolore-
disse jessie prendendo alcune cose che aveva precedentemente appoggiato a terra, levi non si stupì di quelle parole sapeva bene che a jessie non fregava di andare a letto con lui, mentre pensava sentì due mollette attaccarsi ai capezzoli, non guardò non voleva sapere cosa fossero si limitò a fissare il soffitto mentre jessie metteva delle mollettine attaccate ai testicoli inserendo subito dopo il solito dildo dentro l'uretra, non riusciva mai ad abituarsi a quella sensazione muovendosi leggermente e automaticamente ferendosi con la corda che sfregava sulle vecchie ferite

-stai fermo-
disse jessie vedendo levi muoversi

-non rompere-
levi riuscì a rispondere, non riusciva più a non dire ciò che pensava ma a jessie non andò per nulla bene si sbrigò ad attaccare un mollettina anche sulla punta del sex toys andando subito dopo faccia a faccia con levi

-devi stare zitto chiaro? Oggi sei alla mia merce se non ti sta bene sono soltanto problemi tuoi-
disse jessie graffiando con le unghie una delle tante ferite sul petto di levi che strinse i denti per sopportare meglio il dolore, jessie si allontanò subito spostandosi verso una scrivania lì vicino dove sopra c'era posizionato una specie di macchinario, collego i fili che erano collegati alle mollette al macchinario e levi capì in quel momento di cosa si trattava

I'm dependent on a monster!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora