capitolo 26

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Passò un tempo indefinito prima che levi riuscì a ragionare nuovamente, i genitori di eren si erano seduti difronte a lui con la schiena appoggiata al muro, i suoi due amici e sua madre erano ancora nella stessa posizione di prima, si alzò con la gamba dolorante andando verso i genitori di eren

-tutto bene?-
gli chiese levi notando la paura nei loro occhi

-si, credo di si-
rispose grisha scioccato dalla situazione

-tu invece levi? ti sei fatto seriamente male alla gamba-
parlò Carla preoccupata per il ragazzo

-non preoccuparti, passerà, comunque se vengono per portarvi via non opponeva resistenza, per quanto sia strano eren credo che sia di parola, anzi ne son sicuro-
disse levi cercando di tranquillizarli e sembrò funzionare

-come fa ad essere eren per davvero? noi gli abbiamo fatto il funerale-
disse Carla quasi piangendo

-nella bara, non c'era il cadavere, prima di passare davanti casa vostra sono andato al cimitero per controllare, è veramente eren solo devo capire cosa gli è successo e state sicuri che sta volta tornerà a casa sano e salvo, è una promessa-

disse levi con sguardo fermo e sicuro che mise tranquillità ai genitori che gli sorrisero, dopo di che si alzò andando verso ai suoi amici e sua madre, doveva parlargli assolutamente

-quindi sapevate tutto di eren?-
chiese levi con voce ferma, isabelo lo guardò scoppiando a piangere, furlan aveva gli occhi lucidi non riuscendo a parlare, l'unica che non sembrava tanto provata era sua madre

-levi, non potevamo dirtelo, non era nostra intenzione mentirti, non puoi arrabbiarti con noi in questo modo e soprattutto non puoi ferirti in quel modo solo per rabbia-
disse kuchel scatenando nuovamente il nervoso dentro levi che però cerco di trattenere

-mamma, te lo dico solo una volta, non puoi dirmi di non arrabbiarmi con voi, di grazie che ho colpito una colonna e non me la sono presa con voi direttamente, in più non avevate nessun diritto di mentirmi su una cosa tanto importante, su mio marito, chiaro?-
disse levi a denti stretti cercando di essere il più delicato possibile

-levi basta, non ti permetto di parlarmi così, sono pur sempre tua madre-
disse kuchel innervosita anche lei

-lo eri, ora ne dubito altamente-
rispose levi riuscendo a zittire la madre, aveva detto delle parole molto forti e ne era consapevole tuttavia in quel modo sarebbe stata zitta e avrebbe capito un po' i sentimenti di levi

-e voi isabel e furlan, avete qualcosa da dire?-
chiese successivamente levi

-ci dispiace tanto levi, noi, noi non avevamo potere decisionale in questa storia-
disse furlan parlando per entrambi ma isabel si intromise

-lo so che ci odierai a vita fratellone, ma voglio almeno che tu sappia che prima di essere presi io stavo litigando con tua madre perché stavo aspettando di dirti la verità, ormai avevo deciso mi sentivo troppo in colpa, ma non ho più avuto l'occasione, scusaci-
disse isabel in un pianto disperato, levi sapeva benissimo che isabel era la più sincera, e sapeva bene che nascondere qualcosa per lei era uno sforzo gigante, mancava solo capire il motivo è come loro lo avessero saputo ma venne interrotto dalla porta che si aprì.

Quando la porta si aprì entrarono due uomini sempre coperti dalla testa ai piedi, si avvicinarono ai genitori di eren che si alzarono impauriti, levi decise di chiedere conferma così si avvicinò ai due uomini

-li porterete in una stanza e non gli farete nulla come mi avete detto giusto?-
chiese levi, in risposta gli uomini annuirono presero i genitori ed uscirono dalla stanza chiudendola sempre, dentro di sé levi sperava con tutto il cuore che tenessero fede alle loro parole, si sedette anche levi non aveva voglia né la forza di sapere nulla in quel momento, sperava soltanto di uscire presto da quella cantina così fredda.

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