capitolo 59

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Arrivò a casa del corvino, l'ansia di trovare qualcosa di brutto era altissima, continuava a recriminarsi di essere sparito per tre giorni e aver persino dimenticato il telefono a casa accorgendosene solo quando era già troppo lontano, se non lo avesse dimenticato sarebbe corso subito da levi, lo avrebbe supportato in tutti i suoi silenzi, sarebbe rimasto lì finché non fosse crollato per poi aiutarlo a rialzarsi, avrebbe evitato di rischiare di trovarlo senza vita e questa era la sua paura più grande.

Apri la porta senza neanche bussare trovandola stranamente aperta

-levi, levi sei qui?-
urlò itan accendendo la luce trovando davanti a sé il nulla, si addentrò in casa per cercarlo, apri tutte le stanze ma del corvino non c'era nessuna traccia, si sedette sul divano tenendosi la testa tra le mani, dove poteva essere andato? Stava bene? Tutte domande che fecero alzare lo sguardo ad itan, sul tavolino di fronte a sé trovo vari mozziconi di sigarette buttati tra la cenere lasciati sul tavolino senza un ordine preciso, storse il naso per la quantità di mozziconi "levi stavi davvero male" pensò itan guardandosi ancora in torno notando un bigliettino per terra, lo prese, le mani tremavano incessantemente aveva paura di leggere ma lo fece doveva a tutti i costi trovarlo

-addio kuchel, ti voglio bene lo stesso sei pur sempre la mia mamy-
-addio Carla e grisha, ve lo avevo promesso ma non ci sono riuscito-
-addio hanjie, mi sono divertito molto con te quattrocchi-
-addio isabel, stammi bene sorellina-
-addio furlan, stammi bene anche tu fratellino-
-addio itan, ci tenevo davvero tanto a te fratellone-
-ed addio eren, ti ho amato e ti amerò per sempre-

sussurrò levi mentre chiudeva gli occhi respirando un'ultima volta l'aria della notte

-addio a tutti e non siate tristi era ciò che volevo-
sussurrò nuovamente levi...

queste furono le uniche parole che scrisse sul foglio di carta lasciato sul tavolino della sala, se qualcuno lo avesse cercato lo avrebbe visto e probabilmente avrebbe capito che era inutile cercarlo...

itan strinse il foglietto tra le mani con le lacrime che cadevano libere sul suo volto morendo una dopo l'altra al suolo, sarebbe riuscito davvero a salvarlo? Sarebbe riuscito a trovarlo davvero? Lo avrebbe trovato in tempo? Oppure tutto sarebbe finito senza neanche far sentire il corvino amato e accettato da qualcuno? Perché aveva scelto di porre fine alla sua vita? Cosa era successo?
Tutte quelle domande in una volta sola fecero quasi scoppiare il cervello ad itan, ma non era tempo di pensare a sé stesso doveva trovare levi le domande avrebbero aspettato fin quanto servisse, corse fuori di casa fiondandosi in macchina e sfrecciando alla velocità massima per le strade della città.
Era ormai due ore che itan girava come un pazzo per tutte le vie della città e limitrofe, mancava solo un luogo alla sua lista, oltre a quello non avrebbe più saputo dove cercare, era impossibile che fosse uscito dalla città non avrebbe avuto troppo senso, ripartì a tutta velocità da dove si era fermato dirigendosi verso il ponte che conduceva ad un'altra città, l'unico luogo in cui ancora non aveva cercato e sperò vivamente di trovarlo lì e soprattutto ancora vivo "levi sto arrivando, ti prego non farlo" pensò itan guidando con maestria tra le varie vie.

Si addentrò nella strada che portava al ponte, doveva solamente svoltare per salire sul ponte, e così fece inchiodando la macchina che si fermò in obliquo rispetto la via della strada, vide levi oltre il muretto con lo sguardo rivolto al fiume e solamente una mano a tenerlo, itan da quella prospettiva non poteva vedere che in realtà erano solamente due dita, ma soprattutto non poteva sapere che levi era appena arrivato al dieci...
corse giù dalla macchina lasciando la portiera aperta e le luci accese, in quel momento non gli interessava per nulla, aveva levi davanti a sé che sarebbe potuto cadere da un momento all'altro e in quel caso nessuno sarebbe riuscito a salvarlo da morte certa...
cosa avrebbe dovuto fare? Si avvicinò lentamente a levi che sembrava non essersi accorto del suo arrivo, probabilmente perso nella sua testa e nel suo vuoto...
come doveva fare? Doveva chiamarlo? Avrebbe rischiato che lasciasse la presa per lo spavento?
Itan non sapeva minimamente come fare, poi vide il dito indice di levi alzarsi notando solo ora che si teneva solamente con due dita...
un senso di panico lo pervase da testa a piedi e senza neanche pensare urlò l'unica cosa che avrebbe potuto salvarlo...

-RIVAILEEEE-

un urlo, l'ulro del vero nome del corvino...
un nome ormai dimenticato...
un nome che era morto anni fa insieme a parte dell'anima di levi...
un nome che ora lo aveva risvegliato...

itan chiuse gli occhi urlando quel nome che si era sempre trattenuto dall'usare, soprattutto dopo che levi prese la pastiglia, un errore e avrebbe potuto ricordare e quella consapevolezza rendeva tremendamente più faticoso nascondere la realtà, ora lo aveva detto nella speranza che il corvino potesse salvarsi, nella speranza di aver fatto la scelta giusta...
poi riaprì gli occhi...
entrambe le mani di levi erano tornate sul muretto per tenersi in equilibrio, e poi...
il suo volto...
vide levi girare lentamente la testa incrociando i suoi occhi totalmente vuoti, spenti, rossi per le troppe lacrime con quelli di itan che riaprì dopo aver urlato quel nome.
vide lo sguardo distrutto e il viso rigato da quelle gocce d'acqua più dolorose di una pugnalata...

"10"
il tempo a sua disposizione era finito...
il tempo per i ripensamenti era finito...
tutto intorno a lui sembrava essersi fermato...
non sentiva più il suono dell'acqua che scorreva...
non sentiva più il vento tra le foglie...
non vedeva più nulla...
intorno a lui era tutto nero...
nero come il vuoto che aveva dentro di sé...
non sentiva più se stesso...
era realmente finita e nessuno lo aveva salvato...
tolse anche l'indice destabilizzandosi ulteriormente e fù solamente a quel punto che il mondo riprese a suonare la sua solita sinfonia, riprese anche i suoi colori e soprattutto lui riprese il suo vero nome

-RIVAILEEEE-

quel nome...
quella voce...
qualcuno lo stava chiamando, qualcuno che lui riconosceva benissimo, era itan...
rimise entrambe le mani sul muretto e girò lentamente il suo viso per incontrare quello di quella persona sperando che non fosse solamente un allucinazione, in quel momento non gli importava neanche di farsi vedere con il volto distrutto dal dolore che provava dentro, dal vuoto che si sentiva dentro, non gli interessava...
incrociò i suoi occhi con quelli di itan davanti a lui, lesse la sua preoccupazione che lo stese come se un treno gli fosse passato sopra, davvero itan era preoccupato per lui? Si chiese il corvino mentre rimaneva immobile a fissare quegli occhi

-i..itan?-
sussurrò levi ancora incerto sulla sua mente, era vero o un'allucinazione, uno scherzo della vita che lo voleva ancora al mondo solo per farlo offrire ulteriormente?

-sono io-
rispose itan allargando un enorme sorriso sul volto, non era del tutto rilassato visto che levi si trovava ancora dall'altra parte del muretto, ma era sollevato perché si era girato ed aveva parlato

-perché? perché sei qui?-
chiese levi con tono piatto e privo di qualsiasi emozione, ed effettivamente la sua domanda proveniva dal fondo del suo cuore, perché itan era lì se non gli aveva risposto neanche una volta alle innumerevoli chiamate?

-per te-
rispose solamente itan, sapeva che fare discorsi lunghi in quel momento non sarebbe servito a nulla, poche parole concise erano meglio

-allora vattene-
sussurrò levi girando nuovamente lo sguardo verso il fiume...
non voleva l'aiuto di nessuno...
era stato un momento di esitazione a farlo aggrappare nuovamente al muretto...
lo avevano già abbandonato...
ed ora lui non esisteva più...
era morto, mancava solamente ammazzare il suo corpo...
eppure sapere di avere itan dietro di sé lo fece sentire fottutamente confuso...
voleva il suo aiuto ma lo rinnegava...

-vai via itan-
disse levi alzando un pelo la voce che risulto graffiata e ferita, anche la sua voce trasmetteva tutto ciò che aveva dentro, itan non si mosse sapeva che convincere qualcuno a tornare indietro era difficile, decise solamente di rimanere lì immobile osservando tutto quel che il corvino faceva, certo era un dolore vederlo ad un passo dalla morte ma se avrebbe fatto un passo falso sarebbe stato dentro la morte e non ad un passo.

rivaile

quel nome risuonò in quel preciso momento nella testa del corvino, quel nome, non era inventato da itan, era il suo vero nome, lui, lui era rivaille ackerman...
fù in quel momento in cui si ricordo la sua identità che miliardi di scene si fecero largo nella mente del corvino lasciandolo immobile in quella posizione pericolosa...
un passo falso e sarebbe morto...

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