I'm dependent on a monster!!

capitolo 40

Levi salì in camera sua, era nervoso ma soprattutto si sentiva uno schifo, non poteva combattere, doveva soltanto subire finché eren non sarebbe tornato in sé, non si sarebbe mai perdonato nel caso in cui gli avesse fatto del male e questo pensiero lo portava a farsi del male psicologico pur di non farne ad eren, si sentiva dannatamente stupido, ma in quella situazione non poteva fare diversamente, entrò in camera assicurandosi che la tapparella fosse ben chiusa e subito dopo si sedette sulla sedia della scrivania lasciandosi andare sullo schienale, aprì il cassetto da cui tiro fuori un pacchetto di sigarette e l'accendino accendendosene una subito dopo

levi sei ridicolo
taci cazzo
ma ti vedi, ceh capisci che ti stai facendo comandare a bacchetta da un ragazzino
zitto
oh andiamo, ti senti una merda anche tu sennò non mi diresti di star zitto in continuazione
taci
levi sei caduto davvero in basso, sei debole
che altro potrei fare dannazzione
ma non lo so per esempio dirgli di no
ah vai al diavolo

levi liquidò la sua conversazione a fatica, era ancora seduto sulla sedia con la sigaretta che si rigirava nervosamente tra le dita, fece un tiro molto più lungo del solito per cercare di cancellare ogni sentimento dal suo corpo, avrebbe dovuto diventare vuoto se non voleva far del male ad eren oppure il suo istinto lo avrebbe sopraffatto ferendo eren e non ne aveva alcuna intenzione

-sono arrivato-
la voce di eren rimbombò nella stanza appena spalancò la porta, levi continuò a fumare buttando di tanto in tanto la cenere del posacenere con un colpetto dell'indice

-tieni questo è il tuo the-
disse eren alzando la tazza per farla vedere a levi che rimase confuso era sicuro al cento per cento che eren non gli avrebbe portato il the per buon cuore ed infatti neanche il tempo di riflettere che levi sentì un liquido quasi bollente bagnarli la faccia e i capelli, rimase fermo per qualche secondo guardando un punto indefinito poi con la mano libera tiro in dietro i capelli bagnati asciugandosi subito dopo la faccia con la stessa mano mentre con l'altra fece un ultimo tiro di sigaretta spegnendola subito dopo

-che c'è non mi ringrazi? ed io che mi sono pure impegnato-
disse eren sbuffando per finta continuando a fissare levi che si appoggiò la mano sulla fronte massaggiando le tempie con il pollice e il medio, doveva mantere l'autocontrollo oppure rischiava seriamente di fargli del male

-taci eren, per favore, taci un attimo-
rispose mantenendo il tono di voce più calmo possibile

-ehi ehi non mi dire che devo fare-
disse eren avvicinandosi a levi fino a sedersi sulle sue gambe appoggiando una mano sul collo del corvino spostando la mano che gli copriva il viso

-non so se ti è chiaro, ma tu sei solo un mio oggetto ora levi, quindi fai quel che dico io in totale silenzio-
disse subito dopo eren portando le labbra al collo di levi dove gli lasciò un bel morso profondo, il corvino sussulto per il dolore ma si zittì subito quando eren ritorno al suo viso dando il via a un bacio profondo, eren inserì la lingua all'interno della bocca di levi senza troppa grazia né tatto ma a levi non interessò gli concesse quel bacio che lui stava desiderando da un eternità, si dimenticò totalmente che eren non era in lui lasciandosi trasportare totalmente dai ricordi che aveva con il suo moccioso, eren si staccò soltanto guando gli mancò il fiato tirando immediatamente dopo uno schiaffo in piena guancia al corvino che girò la testa dall'altro lato per l'impatto, ritornò subito in sé sentendo eren trascinarlo per un braccio e buttarlo sul letto

-ora vedi levi, ci divertiremo-
disse eren prendendo due cinture dall'armadio del corvino, con una gli legò insieme i polsi e l'altra la piegò a metà scoccando un colpo sulla coscia del corvino che si allontanò involontariamente

-stai ferma troia-
disse eren salendo a cavalcioni su levi all'altezza dell'inguine, a levi quell'aggettivo lo ferì notevolmente anche se non lo diede a vedere, sentì una frustata arrivargli dritta sull'addome facendolo gemere di conseguenza, non andò avanti per molto lasciando solo degli aloni rossi sul corpo del corvino che appena lo vide lanciare via la cintura tirò un sospiro di sollievo