Capitolo 7

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Hope

Ore 8.30

Mi sveglio a causa delle notifiche ripetitive che stanno arrivando sul mio telefono, controvoglia apro gli occhi e guardo il telefono, è Alex.

Alex: peste ti ho portato la colazione dove sei?

Alex: Hope tutto bene?

io: buongiorno, scusami stavo dormendo

Alex mi rispose praticamente subito

Alex: dove sei?

io: avevo dimenticato le chiavi e James mi ha ospitato.

Alex: ah va bene

io: scusami se non ti ho avvisato

Alex: tranquilla ci vediamo lunedì.

Provo a riaddormentarmi, ho passato una nottata un po turbolenta, quindi qualche ora di sonno in più mi farebbe comodo.

Passa mezz'ora, e nulla, così decido di alzarmi, scendo le scale provando a non fare rumore per non svegliare James, arrivo davanti al salotto e lo vedo, è così tranquillo mentre dorme, vado in cucina per preparare la colazione per entrambi, apro il frigo e decido di fare dei pancake, spoiler? non so cucinare, per prima cosa prendo il telefono e digitò:" ricetta per pancake semplici" apro il link e la prima cosa che mi salta all'occhio è la difficoltà "molto facile", inizio versando gli ingredienti nella ciotola ,mescolo giustamente, accendo il fornello e ci metto una nocetta di burro.

Primo problema, non si accende il fornello, bene, il mio primo pensiero è chiamare mia madre, ma è in Spagna, e non mi sembra il caso.

Dopo un paio di minuti belli e buoni, decido di andare da James.

Mi avvicino con dei passi felpati a prova di gatto, mi piego sulle ginocchia e avvicino la mia faccia alla sua, con l'indice gli tocco la guancia, ma nulla nemmeno una piccola reazione, allora lo faccio ripetutamente, e l'unica reazione che ottengo è un mugolio. Dopo cinque minuti sono già stanca così, decido di svegliarlo come avrei fatto con Laila.

Salgo come un fulmine al piano di sopra e cerco disperatamente una bacinella, dopo poco la trovo, la riempio in bagno e scendo lentamente le scale, stavo provando a non fare rumore quando la notifica del telefono mi fa sobbalzare, cado dalle scale e mi rovescio tutta la bacinella addosso, bene sono riuscita a svegliarlo, mi alzo completamente fradicia e lo guardo, "Buongiorno splendore" lui mi guarda e inizia a ridere, "Ma stellina buongiorno cos'è volevi svegliarmi facendo uno spogliarello?" gli tirai una pacca in testa, e per farlo dovetti saltare, era veramente troppo alto.

"Perché volevi rovesciarsi una bacinella d'acqua addosso?", "beh ecco, sono venuta accanto a te e ho provato a svegliarti, ma non ci sono riuscita, così volevo farti uno scherzo ma sono caduta dalle scale" lui scoppiò a ridere, era una risata sincera, "ma c'è altro James" la sua espressione era come dire, un mix tra preoccupata e confusa, beh lo sarei anch'io se una persona con la mia fortuna me lo dicesse.

"dimmi Hope" "Allora: penso di averti rotto i fornelli" la sua faccia era ancora più confusa "spiegati meglio" " beh ecco volevo fare dei pancake, e i fornelli non si accendono" lui mi guardò e si mise a ridere, "mi spieghi perché cazzo stai ridendo?" si girò e andò verso la cucina " vedi amore mio bello se tu ti fossi avvicinata a questa manopola è l'avessi girata il fornello si sarebbe acceso" lo guardo confusa, uno perché mi ha chiamata amore, secondo perché non lo sapevo.

Alla fine si mise lui a cucinare ed era davvero bellissimo, i capelli spettinati ,e la voce ancora impastata dal sonno, non potei non nascondere un sorriso.

"Perchè sorridi stellina" perché sei semplicemente bellissimo, ma non potevo dirglielo, "nulla, non posso ridere?" mi guardò sorridendo e mi diede i pancake, ero troppo presa dalla colazione per parlare con lui, quindi mi concentrai solo ed esclusivamente sui pancake.

Quando finimmo mi offrii per lavare i piatti.

Ore 10:30

Siamo da un'ora seduti sul divano, sto iniziando a perdermi nei miei pensieri, ho fatto bene con Tyler, a mia madre che da quando è partita la sento poco e niente, e a mio padre...una lacrima mi rigò il viso, sentii lo sguardo di James addosso, non disse nulla, allungò un braccio verso di me mi asciugò le lacrime e mi fece una carezza, gli feci un piccolo sorriso "grazie" dissi con un filo di voce, lui ricambiò il sorriso, "vuoi parlarne?" non risposi, mi limitai a fare no con la testa, una notifica mi distrae dai miei pensieri.

Tyler: Mi dispiace per quello che è successo, possiamo parlare?

restai ferma a fissare quel messaggio, non sapevo che fare, come reagire.

"Stellina tutto bene?" mi chiese James, "No affatto, mi ha scritto il mio ex" la sua espressione cambiò da calma ad incazzata in un attimo, "Tyler, giusto?" restai scioccata, come faceva a saperlo?

"come fai a saperlo?", "il fratello del mio migliore amico studia nella tua stessa scuola, il primo giorno l'ho accompagnato, il ragazzo in biblioteca ero io", restai a bocca aperta, perché non me l'aveva detto subito?

si alzò di scatto e salì in camera lo seguii "che stai facendo?" "Chiedi dov'è, ti accompagno io" "cosa perché?", "perché è un figlio di puttana, ora vestiti e andiamo, muoviti" non penso di averlo mai visto così serio, gli risposi al messaggio.

io: Dove ci vediamo?

Tyler: al The Bell In Hand Tavern

Dista 40 minuti da casa, ci vestiamo e saliamo in macchina, per tutto il viaggio James non parla, ha solo un'espressione incazzata, e anche troppo.

Dopo 40 minuti eccoci qua davanti al The Bell In Hand Tavern, mi voltai verso James e gli presi la mano, "James, calmati, posso andare anche da sola" lui soffermò il suo sguardo sulle nostre mai e poi mi guardò, "Hope, forse tu non hai capito perché sono qua, tu stai in macchina", lo guardai sorpresa, "in che senso scusa?" "Hope, non te lo ripeterò ancora, mandagli un messaggio e digli di venire nel parcheggio davanti alla mia macchina, tu ti limiterai a guardare, ci siamo capiti" il suo tono di voce non era più come quello di un'ora fa era più cupo, più arrabbiato, aveva gli occhi infuocati dalla rabbia, feci come mi disse scrissi a Tyler di uscire nel parcheggio e io restai in macchina.

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