Capitolo 39

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Hope 

Mi svegliai con la voce di James che blaterava qualcosa al telefono, aprii leggermente gli occhi e lo vidi, era in piedi che guardava fuori dalla finestra, mi dava le spalle ma sembrava comunque incazzato.

Mi stiracchiai e mi alzai lentamente, andai verso di lui, lo abbracciai da dietro appoggiando la testa alla sua schiena immensa, lui appoggiò una mano sopra la mia mentre con l'altra reggeva il telefono che teneva appoggiato all'orecchio.

 Pochi minuti dopo James chiuse la chiamata e si girò verso di me, "buongiorno", mi disse con un sorriso forzato, "buongiorno, tutto ok?", gli chiesi accarezzandogli il viso, "volevo prenotare un volo per partire questa sera ma costano troppo così dobbiamo andare in macchina con Cole", io gli sorrisi, "dov'è il problema amore?" lui sbuffò e si sedette sul piccolo davanzale  davanti alla finestra

 "Il problema è che Cole sta avendo dei problemi con Giusy, lui è super drammatico quindi mi toccherà guidare per cinque ore subendone le sue lamentele", io feci un piccolo sorriso, sembrava un bambino arrabbiato, gli presi la testa tra le mani e lo guardai, fece un respiro rumoroso e si alzò, mi diede un leggero bacio in testa successivamente mi diede le spalle, "vestiti e fai le valigie stellina, si torna a casa", lo guardai darmi le spalle e uscire dalla camera, sembrava strano, era successo qualcosa, non ne avevo la certezza ma il mio istinto mi diceva così e io decisi di ascoltarlo, invece di fare i bagagli come avrei dovuto, lo seguii fuori dalla stanza, "James aspetta", lui si girò verso di me lentamente, "dimmi", "che cosa è successo?", lui mi guardò con un'espressione interrogativa, "nulla", io incrociai le braccia e lo guardai attentamente, "non dirmi stronzate", lui sbuffò e mi diede le spalle, "forse Giusy ha tradito mio fratello , con il suo migliore amico", io rimasi scioccata, "che cosa stai dicendo?", lui annuii dispiaciuto, " conosco quel ragazzo da quando sono piccolo, è sempre stato uno stronzo, ma non mi aspettavo che si comportasse così con mio fratello", io lo guardai e mi avvicinai a lui, "non ne hai la certezza, giusto?", lui girò gli occhi, "mio fratello ha trovato delle chat, ma è troppo attaccato a lei per rendersene conto, ecco perché le prossime cinque ore le passeremo a fargli capire che lei è soltanto una stronza e che il suo migliore amico è solo un figlio di puttana, gli feci un sorriso dolce e mi avvicinai a lui, gli misi la mani sul volto e lo guardai, "sei carino quando fai il protettivo", lui sbuffò, mi mise le mani sui fianchi e avvicinò il suo viso al mio, "tu sei carina", io arrossii leggermente, James mi guardò negli occhi e poi le labbra, sorrise e mi lasciò un dolce bacio, "vai a prepararti, a breve Cole verrà a prenderci", gli sorrisi e andai verso le scale per poter salire in camera da letto.

Una volta entrata in camera presi la valigia dall'armadio e iniziai a riempirla con i vestiti, lasciai fuori solo l'intimo e la tuta con la quale avrei affrontato il ritorno a casa.

Presi tutta la roba che mi serviva e andai in bagno per potermi preparare, tolsi il pigiama e mi lavai a pezzi il corpo, mi misi l'intimo e la tuta, presi la spazzola e pettinai con cura i miei capelli, uscii dal bagno e misi la roba sporca in un sacchettino che mi ero messa in valigia prima di partire per Philadelphia, chiusi la valigia e scesi in cucina.

James era in giardino che stava fumando, io mi misi seduta sul divano e accesi la tv, misi un film, ma prima di azionarlo aspettai che anche lui fosse seduto sul divano.

***

"Hope, svegliati Cole è arrivato", una voce familiare mi rimbombava nella testa ma io non volevo proprio ascoltarla, stavo così bene, "Hope, giuro ti prendo di forza", avevo capito che a parlare era James ma la mia voglia di alzarmi era completamente assente, "ok, l'hai voluto tu", "Cole, vieni a prendere le valigie", disse James urlando, ma che cazzo stava combinando?, aprii leggermente gli occhi ma la luce del lampadario mi accecava la vista, pochi istanti le mani di James mi afferrarono le caviglie e mi tirarono verso la fine del divano, un gridolio mi uscì' dalla bocca, "che cazzo fai mollami", lui rise, mi prese in braccio e mi mise sulla spalla, "so camminare, smettila di prendermi sempre così", "non ti svegliavi, noi dobbiamo partire", io sbuffai, finalmente i miei piedi toccarono terra, lo guardai negli occhi, aveva un sorrisetto da stronzo ma allo stesso tempo affascinante, "dai su, ti ho risparmiato una camminata", disse avvicinandosi a me, io gli diedi uno spintone e andai verso Cole per dargli una mano con le valigie, "Ciao Hope", mi disse un tono di voce stanco, "ciao, sembri stanco, hai dormito?", James sbuffò, "non c'è bisogno che ti preoccupi ha ventisei anni, sa badare a se stesso", Cole rise, "essere gelosi del proprio fratello è grave", "comunque Hope, si tutto bene, grazie", una volta finito di caricare le valigie salimmo in macchina, James si mise alla guida, Cole andò nel posto da passeggero e io andai nei sedili dietro, ero a conoscenza del fatto che questo viaggio sarebbe durato circa cinque ore, ma non sapevo minimamente come passarle, se leggere, se dormire se ascoltare musica, presi il cellulare per controllare le notifiche, stranamente Alex mi aveva scritto, aprii la chat e lessi il messaggio.

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