Capitolo 48

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Pov's James

Lasciai che la porta si chiuse dietro di me ma non ce la feci a camminare, restai davanti alla sua camera per almeno venti minuti con la speranza che venisse a cercarmi ma non fu così.

abbassai la testa e presi il telefono per mandare un messaggio.

è andata male

lo misi nella tasca dei pantaloni e continuai a camminare, una volta uscito dall'hotel andai diritto in auto, ignorai lo stronzo del gelato in faccia che mi stava insultando e salii in macchina, presi una sigaretta e l'accessi, feci la stessa cosa con il veicolo e partii.

Sapevo di non aver sempre avuto un atteggiamento corretto nei confronti di Hope ma io stavo male, non è una scusa ne uscivo da poca da una dipendenza, poi c'era Robert, l'uomo che mi aveva rovinato la vita che mia madre mi aveva ridonato era appena morto e per quanto io lo odiassi provavo dolore perché quello è l'unico amore paterno che ho conosciuto.

Volevo essere una persona migliore per lei, non volevo farla soffrire, non avrei mai voluto farla soffrire, odiavo vederla stare male specialmente se è a causa mia, sono stato egoista a non rendermene conto e adesso è davvero troppo tardi per tornare indietro, l'unica cosa che mi rimane da fare è lasciarla libera.

Mentre girovagavo ancora per Londra vidi un negozio della lego, parcheggiai e scesi.

Entrai velocemente e cercai subito la cosa a me interessata, successivamente andai alla cassa pagai e tornai in auto.

Cercai delle poste per spedire un pacco, presi Google Maps e digitai "poste Londra", misi il navigatore e lo seguii, una volta trovata lasciai la macchina in doppia fila e scesi.

Per mia fortuna non c'era tanta gente, spedii il pacco, la lettera e tornai indietro, odiavo dover spiegare i miei sentimenti, ma Hope si meritava tutta la verità in quella busta c'era o per lo meno ho provato a spiegarla, mi sentivo in colpa, mi sentivo io la causa di questa rottura, volevo semplicemente fare un favore a mio fratello e nessuno ha provato a spiegarle che io non c'entro niente.

Scossi la testa e provai a distrarmi, non volevo sentire nessuno, avevo qualche messaggio di Cole e due da Josh, forse avrei risposto al mio migliore amico ma sinceramente ora non ne avevo minimamente voglia, spensi il telefono e continuai a guidare, avevo voglia di bere di farmi uno spinello ma la sensazione più bastarda era quella di volerla stringere tra le mie braccia.

Non avrei mai voluto perderla, so di aver sbagliato, so di essere sbagliato, ma so anche che ci ho provato, sono andato oltre a tutto, oltre ai miei pensieri, ci ho provato con tutto me stesso ma ho fallito ancora una volta.

Percorsi una piccola salita e arrivai all'ingresso dell'autostrada e continuai a guidare senza una meta precisa, non avevo idea di dove volessi andare, sapevo solo che volevo guidare fino allo sfinimento.

Pov's Josh

La luce filtrava leggermente dalla finestra svegliandomi, mi girai per vedere sei Laila stava ancora dormendo ma nel letto non c'era, mi alzai lentamente e mi avviai verso la porta per poi dirigermi in cucina.

"Buongiorno biondina", "buongiorno", rispose fredda ma non ci diedi molto peso, magari aveva riposato male, feci uno sbadiglio e guardai l'ora, 13:30, mi girai per guardarla "hai già pranzato?", "no", disse per poi darmi le spalle, "Laila che hai?", lei non rispose, mi avvicinai e le poggiai le braccia intorno alla vita, "che cosa succede?", "il tuo telefono non faceva altro che squillare", risi, "e dov'è il problema?", "la persona che continuava a chiamare è salvata amore", cazzo, "vuoi sapere chi è?", lei alzò le spalle, "che c'è biondina sei per caso gelosa?", la feci girare e la guardai negli occhi, "solo curiosità mio caro Josh", "è la mia ex, non le ho ancora cambiato il nome, ma stai sera non ho nessuna se la cosa ti interessa", notai il rossore aumentare sui suoi zigomi, "infatti non mi interessa", "quindi posso tranquillamente chiamarla e uscirci", la sua espressione cambiò in un istante, "no, c'è fai come vuoi", sorrisi, le diedi un bacio sulla testa e andai a sedermi sulla sedia, "tranquilla biondina, lei non mi interessa più, ti va il Mc Donald?", ricambiò il mio sorriso e venne a sedersi vicino a me, poco dopo prese il telefono e aprì l'applicazione del locale per poter ordinare.

HopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora