Capitolo 16

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James

Presi Hope in braccio e la portai in macchina, era bella pure da ubriaca, pensare che per tutta la durata della festa stava aspettando me, mi si strinse il cuore.

"Hope siamo quasi arrivati, smettila di sparare cazzate", per tutta la durata del viaggio si lamentò, non voleva che io la portassi via, giustamente voleva divertirsi, era il suo compleanno, ma era veramente messa male, e in quelle condizioni, non l'avrei lasciata lì.

arrivammo davanti a casa, "Hope ce la fai da sola?", "mmh James lasciami qua non ne ho voglia", mi misi a ridere, era buffa ma comunque carina, " non ridere stronzo" ,"vieni, ti porto io" lei mi sorrise, "sei gentile stasera"," non capisco perché prima sei gentile e poi mi cacci, mi fai male così", "mi dispiace stellina, ma quando ti caccio, lo faccio per il tuo bene, un giorno ti spiegherò meglio, te lo prometto", le diedi un piccolo bacio sulla testa, "smettila, così mi illudi che tra noi ci potrà essere qualcosa, e so che non è cosi", non risposi, la portai dentro casa, "siediti sul divan-, non feci in tempo a finire la frase che mi interruppe, "James, devo vomitare", la vidi correre come un fulmine al piano di sopra, io la seguii, "stellina vieni", le feci una piccola coda e le tenni i capelli, "scusa", "Hope non ti scusare, capita, certo sei molto ridicola in questo momento" feci una piccola risata, "è capitato a tutti almeno una volta", le diedi uno spazzolino e una maglietta di cambio, poi le lanciai dei pantaloncini, poco dopo uscii dal bagno, "hope mettiti a letto e dormi", lei non sembrava felice della mia affermazione, "James, ieri a mezzanotte ho chiamato papà, non ebbi il coraggio di parlare", non dissi nulla mi avvicinai e la abbracciai, lei scoppiò a piangere, "mi manca, vorrei chiedergli perché sei anni fa se n'è andato, vorrei chiedergli tante cose, ma non ne ho il coraggio, non riesco a vederlo con gli stessi occhi di quando ero bambina."

Restammo abbracciati per una manciata di minuti, "James", abbassai lo sguardo per guardarla negli occhi, era così bella, gli occhi verde smeraldo che  a causa delle lacrime brillavano ancora di più, non ce la feci, cedetti alla impulso, la baciai, lei ricambiò subito il mio bacio, aveva delle labbra morbide, non sembrava molto esperta, ma quando la baciai , avverti una sensazione strana, sembrava che il cuore mi stava per esplodere, era una sensazione mai provata, nella mia vita avevo dati molti baci, ma questo era diverso, qua c'era di mezzo un sentimento e io non dovevo farlo, io non potevo cedere alla tentazione , ma per me le sue labbra erano come una calamita, e Dio solo sa quanto l'ho desiderato.

Tante volte avevo provato a baciarla, ma avevo paura di provare cose nuove, avevo paura di poterla ferire, e non volevo, non volevo nemmeno farla entrare nella mia vita, ma ormai era come se un filo invisibile ci legasse l'una altro, era una cosa così bella che non mi accorsi nemmeno che lei era seduta sopra di me, e la mia erezione era ben visibile, lei iniziò a strusciare la sua intimità con la mia, i nostri respiri si fecero più pesanti, e un piccolo gemito le uscì dalla bocca,"Hope sei ubriaca, se mai passeremo una notte insieme ,voglio che tu te la possa ricordare, perché sarà la più bella della tua vita." lei mi guardò, ma restò seduta sopra di me, mi baciò, "grazie", scese e si mise nel letto, mi stavo alzando quando la sua piccola mano mi afferrò il polso, "James", "dimmi stellina", "non so se domani mattina me lo ricorderò, ma non è che ti andrebbe di dormire con me?", la guardai e le diedi un altro bacio, ma stavolta non sulla fronte, sulle labbra, e non si stavano sfiorando, so che avevo detto di non poter far entrare nella mia vita, ma lei era la mia salvezza, e quando stavo con lei tutto il male che c'era intorno a me, tutto il male che ho subito e ho causato, tutti i ricordi brutti, sparivano, quella sensazione di essere sbagliato, con lei spariva.

Questa ragazza non era come le altre, mi stava facendo tornare a sorridere, ed era una cosa che non facevo ormai da tempo, quasi mi ero dimenticato come si facesse, e grazie a lei, grazie alla mia Hope, forse tutto questo è possibile.

"Buonanotte stellina"

"Buonanotte James".

Ore 2:00

Sono ancora sveglio, sto guardando Hope dormire, non so cosa l'abbia spinta a parlarmi quel giorno, poteva benissimo liquidarmi , e invece mi ha ascoltato, ha ascoltato le mie prese in giro, ha ascoltato le mie cazzate, siamo molto diversi tra noi, lei ama le cose che la rendevano felice, io le odio , perché mi ricordavo i vecchi tempi, forse lei è la soluzione, forse il filo che ci unisce è proprio la sensazione di essere circondati da persone e sentirsi sempre soli, di non sentirci abbastanza, ma quando sono con lei, io mi sento abbastanza, io accetto tutti quei lati di me che ho sempre ripudiato e odiato, io accetto me stesso.

  Decido di alzarmi per fumarmi una sigaretta, scendo al piano di sotto, ne estraggo una dal pacchetto e l'accendo.

So per certo che non sono la persona giusta per lei,  che lei potrebbe essere felice con qualsiasi altra persona, so per certo di essere un fallimento, e questo mi innervosisce, perché si ostina a cercarmi, perché continua a volermi nella sua vita, sono sbagliato ,non faccio per lei, spero che se ne possa accorgere presto, per quanto sia stato bello baciarla, per quanto lo vorrei rifare, non posso, devo salvarla, devo salvarla da me stesso, da i miei traumi passati che ancora mi perseguitano, non voglio che stia male, e soprattutto non voglio che sia io a farla stare male, risalgo in camera e la guardo, mimo un " mi dispiace, ma lo faccio per te", presi il cuscino e scesi in cucina, mi sdraiai sul divano, forse stavo sbagliando, ma non mi importava, non potevo farla soffrire, è stato uno sbaglio, non doveva succedere.

Ore 4:00

La mia mente per due ore non ha fatto altro che viaggiare, non ne posso più,voglio dimenticare un pezzo della mia vita, non voglio più ricordare, l'unica cosa che voglio, è riuscire a dimenticare tutti gli ultimi anni passati a Philadelphia,so benissimo che non posso, ma se si potesse fare, lo farei.

Non voglio pensare a lei, non voglio pensare a quanto dolore le sue mancanze mi causano, non voglio pensare a quanto dolore mi abbia causato la sua morte, non voglio pensare a tutto il male che ho fatto dopo tutto questo, mi guardai il tatuaggio, il tatuaggio che feci dopo la sua morte, ho molti tatuaggi, ma il più importante è quello che ho fatto per lei, è molto piccolo rispetto agli altri, è un piccolo infinito sul polso, i miei pensieri vennero interrotti da dei passi," James, che ci fai qua", la guardai, non sapevo che dirle, non potevo già rovinare tutto ancora prima che capissimo che cosa fosse, " non riuscivo a dormire", lei si avvicinò a me, " come mai?", mi sorrise ed era così bella, in questo momento avrei voluto baciarla, ma ignorai il desiderio di farlo, " nulla tranquilla, torna a dormire, io arrivo", non so quanto ci abbia creduto, ma non fece domande, forse notò i miei occhi lucidi, mi lasciò un piccolo bacio e tornò in camera.

Ore 6:30

In tutta la notte ho dormito due ore e mezzo, i miei pensieri non hanno fatto altro che tormentarmi tutto il tempo, mi alzo dal divano e mi dirigo verso le scale per salire in camera, Hope sta dormendo tranquillamente, è girata su un fianco, con la faccia rivolta verso la finestra, è bellissima, potrei stare ore e ore a guardarla e non mi stancherei mai di guardarla, vado verso la finestra e mi siedo sul letto, le sposto un capello che le era caduto sulla faccia, lei fece un verso, io le feci una carezza sulla guancia, il pensiero di farla uscire dalla mia vita era sempre presente, ma non ho il coraggio di farlo, non posso farlo, rimasi lì ancora qualche minuto, provai ad alzarmi, ma la sua voce mi fermò, "mmh James", la guardai, e non potei non sorridere, " ei stellina, buongiorno" lei mi sorrise, " alla fine non sei salito a dormire", " lo so", " perché?", forse me ne ssrei pentito, ma dovevo farlo per lei, " è stato solo uno stupido bacio, che ti aspettavi?" lei aprì gli occhi e mi guardò, " in che senso scusa, ieri sera ci siamo baciati, abbiamo dormito insieme... che cosa ti ha fatto cambiare idea", " stellina", " non provare a chiamarmi così, sei uno stronzo" una lacrima le segnò il viso, " hope aspetta" ,"no voglio andarmene, sei un bugiardo", le sue lacrime aumentarono, provai ad afferrarla, ma lei si scosse, " hope per favore", " sparisci dalla mia vita", lei iniziò a scendere le scale, si avvicinò alla porta, "qualsiasi cosa che cera o stava nascendo tra noi, è finita", usci dalla porta e io non dissi nulla.

Era meglio così, o almeno credo.

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