Capitolo 36

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Hope

"Il tuo, Hope", al suono di quelle parole cedetti, mi scaraventai sulle sue labbra, in pochi minuti il nostro bacio si fece più famelico, le nostre lingue si intrecciarono, James percorse con le punta delle dita la mia schiena e si soffermò sulle mie natiche, le strinse e continuò a baciarmi, a quella presa feci un sussulto, lui si staccò leggermente da me, mi guardò le labbra e sorrise, pochi istanti dopo si rigettò sulle mie labbra, "sei bellissima" mi disse con la voce ansimante, io gli sorrisi e incastrai le dita tra i suoi capelli, mise le mani sopra le mie cosce e mi fece sdraiare sul divano, la sua intimità tocco la mia e io gemetti, "James", dissi con la voce ansimante, " dimmi stellina", ringhiò lui, " questo contatto non mi basta", lui sorrise e mi mise le mani sotto la maglietta, io inarcai la schiena per aiutarlo a sganciarmi il reggiseno, dopo averlo tolto mi sfilò anche la maglia, afferrò un mio capezzolo tra i denti e iniziò a succhiarlo, gli misi le mani sotto la maglia e inizia ad accarezzargli la schiena, dopo pochi secondi gliela sfilai, lui spostò la sua bocca dal mio seno e iniziò a lasciarmi una scia di baci lungo tutto l'addome fino ad arrivare al bordo dei pantaloni, mi guardò dritto negli occhi con un sorriso soddisfatto e me li tolse, io sorrisi, avvicinò il suo viso alle mie mutandine nere di pizzo e ci lascò un bacio, io gemetti, "James", dissi con la voce carica di eccitazione, "dimmi stellina", ringhiò lui, "ti prego, così è una tortura", lui sorrise e spostò le mutandine da un lato, "vedo che siamo eccitate qui", mi leccò il clitoride e io inarcai la schiena, gli infilai una mano tra i suoi capelli leggermente mossi a causa della doccia e alzai il bacino verso la sua bocca per fargli capire che ne volevo ancora, lui continuò a leccarmi e succhiarmi il clitoride mentre infilò un dito dentro la mia intimità, io gemetti leggermente più forte rispetto a prima, "abbassa la voce, non vorrai mica farti sentire dai vicini", mi disse sorridendo, "non mi importa" dissi con la voce ansimante, si staccò dalla mia intimità e riprese a baciarmi, allungò una mano verso il mio interno coscia per poi penetrarmi con due dita, io gemetti sulle sue labbra, "cazzo Hope", lui abbassò lo sguardo verso i suoi pantaloni, la sua erezione era ben vedente, mi misi leggermente più giù con la schiena, il giusto per far si che le mie mani arrivarono al bottone del jeans, allungai le mani e gli aprì i pantaloni, glieli sfilai leggermente, i suoi boxer neri sembravano non riuscire più a contenere la sua erezione, gli tolsi i pantaloni e poco dopo anche i boxer, spostò lo sguardo sulle mie labbra e mi lasciò un leggero bacio, "sei sicura?", io annuì, lui allungò la mano verso i suoi jeans, tirò fuori il portafogli e prese un preservativo, prima di aprirlo mi guardò, come se cercasse la conferma nei miei occhi, gli sorrisi e gli feci una carezza sul volto, lui ricambiò il mio sorriso, aprì il preservativo e pochi istanti dopo mi penetrò con tutta la sua lunghezza, io gemetti, "cazzo", ringhiò lui, le sue spinte erano forti e decise, "James", dissi gemendo, "James", lui sorrise come se avesse capito cosa stavo per chiedergli, aumentò il ritmo delle spinte, io non riuscivo a contenere i gemiti, a ogni spinta ogni mio gemito era più forte, "cazzo Hope", mi disse mentre cercava di soffocare un gemito, mi aggrappai con le mani alla sua schiena, per quanto le sue spinte mi davano piacere, non ero abituata alle sue dimensioni, era un miscuglio di dolore e piacere, ma allo stesso tempo eccitante, "James", lo richiama, sapevo di star arrivando all'apice del piacere, "James, sto per...", lui mi interruppe, "lo so, stellina", "ti fidi di me?", annuii nonostante non stessi capendo, lui adagiò lentamente le sue ,mani sulle mie cosce, mi girò in modo tale che la mia pancia fosse a contatto con la superficie del divano, mi afferrò le gambe e mi alzò leggermente il sedere, stavo per realizzare la posizione in cui mi trovavo quando una spinta forse troppo forte mi penetrò , io gemetti ancora più forte "cazzo James", potevo sentire il suo sguardo famelico che mi squadrava attentamente , "non vorrai mica farti sentire ancora dai vicini stellina", mi dissi con un tono di voce ansimante, non mi diede il tempo di rispondere che una serie di spinte forti e decise che si alternavano con qualche schiaffo sulla natica destra mi fecero urlare il suo nome, James continuò a spingere, io continuai a gemere, ogni volta più forte, fino a quando una scarica di eccitazione non mi tirò fuori un orgasmo, James mi diede ancora una spinta e poco dopo si accasciò su di me, "cazzo", ringhiò con il respiro pesante, "ti è piaciuto?", gli chiesi mentre mi giravo a verso la sua direzione per poterlo guardare, "cazzo, si", si spostò e mi sollevò leggermente facendomi sedere sopra di lui, si allungò verso la sua maglia e me la mise, " per quanto vorrei stare ad ammirare il tuo corpo nudo, vorrei che tu non ti ammalassi", io gli sorrisi e gli diedi un piccolo bacio sulle labbra arrossate.

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