Capitolo 8

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James

Ero incazzato nero, quel pezzo di merda si era permesso ancora di scrivere a Hope, dopo essere uscito dalla biblioteca, l'avevo cercato e gli avevo esplicitamente detto di starle alla larga, e se non la avesse fatto ci sarebbero state conseguenze, ed eccole le conseguenze, la guardai, lei era preoccupata, "James per favore stai in macchina ci penso io davvero" la guardai, volevo farla andare, e dico davvero, ma l'idea che quel verme la potesse toccare, mi mandava fuori di testa. "James ascoltami ti prego" scesi dalla macchina sbattendo la portiera, presi il mio pacchetti di Camel blu e mi accesi una sigaretta, quella situazione mi stava facendo incazzare più del dovuto, anche lei scese, sentii la portiera sbattere.

"James ascoltami per favore, non ti dico di andartene ma almeno stai in macchina per favore." non so che cosa mi fece cambiare idea, forse la sua espressione disperata ed esausta di quella situazione, mi limitai a mimare un si, finii la sigaretta e entrai in macchina.

poco dopo lo vidi, quel viscido, lei mi guardò e mi fece un sorriso non so che cosa sarebbe successo, ma so che la voglia di tirargli un cazzotto stava salendo sempre di più, per provare a placare tutta la rabbia che stava salendo dentro di me, mi accesi un'altra sigaretta.

Non so dire da quanto quella conversazione stava andando avanti ma Hope era incazzata e stava piangendo, mentre quel pezzo di merda provò due volte ad accarezzarle la faccia, ma la goccia che fece traboccare il vaso fu questa, lui che le afferrò il polso e la iniziò a strattonare, lei sembrava essere spaventata, fece un passo indietro ma nulla, lui continuò la tirò a se, appoggiò la sua sudicia mano al suo bacino e la avvicinò ancora di più, aprii la portiera ancora con la sigaretta in mano, la lanciai poco lontano da loro, lui alzò lo sguardo e nel momento in cui i nostri sguardi si incontrarono non ci vidi più dalla rabbia, gli sferrai un pugno sullo zigomo destro, lui dondolò un po' ma nulla di più, reagì anche lui e mi diede un pungo in faccia, inutile dire che la situazione peggiorò, continuai a tirargli pugni e calci, qualche colpo lo ricevetti anche io ma niente che io non avessi già subito, ad un certo punto cadette a terra e nemmeno questo mi fermò, gli tirai un calcio, poi un altro, ne stavo per tirare un terzo quando la voce spaventata di Hope mi riporto alla realtà, "James basta, se continui così finirà male basta ti prego" non mi fermai ne tirai un altro "amore ti prego..." mi fermai solo quando la sentii chiamarmi "amore" la guardai e poi guardai lui,"Hope sali in macchina" non aggiunsi altro, lei non si mosse allora alzai la voce "Hope ora" lei sobbalzò al tono di voce che usai, mi stava guardando con gli occhi spalancati, aveva il volto pieno di lacrime, ma in questo momento non era il mio primo pensiero

presi il telefono e digitai un messaggio a Josh

io: Vieni al The Bell In Hand Tavern, dovresti finire una questione per me.

La cosa che amavo di più di Josh? non faceva domande, lui agiva ,e poi forse chiedeva.

Josh: arrivo.

Lo guardai un'ultima volta "ti avevo avvertito brutta testa di cazzo, ora sono cazzi tuoi".

Mi diressi verso la macchina, salii e mi accesi una sigaretta e misi in moto il motore, guardai Hope stava ancora piangendo, "stai bene" lei mi guardò, "sei uno stronzo, ti avevo detto di restare in macchina, che me la sarei cavata da sola e guarda che cazzo hai fatto"," ti stava toccando troppo" mi guardò e alzò la voce, "anche se fosse, non erano fatti tuoi, dovevi rimanerne fuori, e guarda che cazzo hai fatto" le lacrime sul suo viso aumentarono, avevo fatto di testa mia ancora una volta proprio come anni fa, non dovevo reagire così dovevo fare quello che mi aveva detto lei, e invece quel piccolo spiraglio di luce che stava entrando nella mia vita, lo stavo già rovinando, mi guardò ancora una volta era triste, preoccupata e delusa, "muoviti voglio scendere da questa auto".

Ed eccola li la prima delusione, non era nemmeno troppo tempo che passavo con lei e la stavo già facendo soffrire, se lei era l'unica speranza che avevo per uscire da quel buco nero, la stavo già perdendo.

Non volevo perderla, e non volevo nemmeno portarla nella mia vita, sapevo che l'avrei fatto soffrire, e  questa ne era la prova, ma non riesco a starle lontana, sento il dovere di proteggerla, e l'avrei fatto a tutti i costi, anche a costo di farmi odiare, io l'avrei protetta. 

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