Capitolo 22

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Hope

 "Mi sei mancata anche tu stellina", mi paralizzai a sentire il suo della sua voce, non era vero, non poteva essere vero, mi girai lentamente, e lo guardai, mi stava guardando, mi avvicinai a lui, "James", dissi con un un filo di voce, lui mi sorrise, le lacrime ripresero a scendere sul mio viso, " non piangere, vieni qui", spostò leggermente il braccio e mi fece sedere vicino a lui, mi sfiorò la mano con la sua, " mi dispiace averti fatto preoccupare", lo guardai e gli feci una carezza sul viso, " non importa, l'importante è che tu stia bene", lo guardai sorridendo, "l'importante è che tu sia qua con me", mi avvicinai ancora un po' a lui, "ti ho pensato tanto James, avevo paura di perderti io-", altre lacrime mi scesero sul mio viso, lui mi strinse la mano più forte, " basta stellina, sono qui, insieme a te, basta piangere", si sposò leggermente, "vieni qui", mi avvicinai e mi fece spazio nel letto, mi appoggiai delicatamente al suo petto, mi girai per guardarlo, fece un'espressione sofferente, "ti faccio male?", "stai tranquilla", feci per spostarmi ma lui mi fermò, "stellina, ho bisogno di te qua, posso sopportare un po' di dolore, stai qua con me", mi soffermai a guardarlo, i suoi occhi color nocciola catturarono il mio sguardo, erano così belli ma semplici allo stesso tempo, sarei rimasta ore e ore a perdermici dentro, erano semplicemente bellissimi,  gli sorrisi e appoggiai la testa sul suo petto.

Non so dirvi per quanto tempo restammo abbracciati, ma so che una sensazione come questa non l'avevo mai provata, nemmeno quando ero fidanzata con Tyler avvertivo questa sensazione di spensieratezza, ma finalmente ero tra le sue braccia, e io non potevo desiderare di meglio, "James", "mh?", " grazie", " per cosa stellina?", per essere tornato da me", lui mi guardò sorridendo, " non ti avrei mai lasciata sola", potevo avvertire i miei occhi brillare e il mio cuore sorridere, una frase come questa? impossibile da dimenticare, arrossì leggermente e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia, "dovrei andare a chiamare il medico", la sua espressione sembrava  contraria alla mia affermazione, ma dovevo farlo prima o poi, "ancora cinque minuti?", "mmh va bene ma non farci l'abitudine", mi fece un piccolo sorriso, era così bello,  la cosa più bella? voleva me, voleva stare con me.

Passò circa mezz'ora, ma non parlammo, restammo abbracciati, perché in fin dei conti era quello di cui entrambi avevamo bisogno, in quel momento, avevamo bisogno l'una dell'altra, in quel momento avevamo bisogno del calore che i nostri corpi emanavano quando stavamo vicini.

Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla porta, "stellina?" la sua voce mi richiamò, " si?", " è imbarazzante e molto probabilmente me ne pentirò, ma non è che puoi darmi un bacino?", inutile dire che il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, mi avvicinai a lui e gli diedi un bacino sulla fronte, "mh", lo guardai, "che c'è?", gli dissi sorridendo con le braccia conserte " non mi è piaciuto questo bacio", mi avvicinai di nuovo a lui e gliene diedi uno piccolino sulle labbra, "mh, già meglio", scoppiai a ridere, "sei veramente incredibile" gli dissi ridendo, "ora vado a chiamare il medico", mi allontanai da lui e aprii la porta, uscii dalla stanza, ero felicissima, finalmente stava meglio, finalmente potevo parlarci, finalmente potevo toccarlo, finalmente potevo abbracciarlo, finalmente era con me,

Andai dal primo medico che vidi e gli spiegai la situazione, subito dopo tornammo in camera da James.

"Allora signor Miller, come si sente?", lui mi guardò, " mi sento bene", mi sorrise e riprese a parlare, ma i suoi occhi non si scollarono un secondo da me, "quando posso uscire?", il dottore fece una piccola risata, " non abbia fretta, dovrà stare almeno ancora quattro o cinque giorni in ospedale, ha avuto un brutto incidente, volevamo tenerla sotto controllo ancora per qualche giorno, è entrato nel primo stadio di coma, e poco dopo ha subito un coma farmacologico", lui stava per rispondere quando il dottore lo interruppe, " poi stia tranquillo , sono sicuro che la sua fidanzata continuerò a venire a trovarla", la sua faccia acquisì un'espressione confusa, lui mi guardò e io arrossì subito, "si anche io sono sicuro che la mia fidanzata verrà a trovarmi", il dottore uscì dalla stanza, lui mi guardò e scoppiò a ridere, " la mia fidanzata eh?", io arrossii ancora di più, " senti, non mi avrebbero fatto entrare, e io avevo bisogno di sapere di più", lui riprese a ridere, "come se non fosse il tuo miglior sogno", lo guardi sorridendo, " semmai il mio peggior incubo", mi fece segno di sedersi vicino a lui, " dovresti andare a casa è tardi", lo guardai dritto negli occhi, " e se mi manchi?", lui mi sorrise e mi accarezzò il viso, " se ti manco potrai chiamarmi", io lo guardai e sbuffai, "scema togliti questo broncio", mi accarezzò il viso, " Anche tu mi mancherai stellina, però si è fatto tardi", lo guardai con un'espressione triste, "non voglio andare via James", lui mi sorrise," vieni a trovarmi domani?", gli feci un sorriso a 32 denti, "certo", mi alzai dal letto e mi avvicinai alla porta, "a domani fidanzata", fece una piccola risatina, io acquisii un'espressione imbarazzata, "senti l'ho detto solo per avere informazioni sul tuo stato di salute", lui non rispose, continuò a ridere, " mi raccomando, prendi un taxi, non voglio che giri sui bus a quest'ora da sola", io gli sorrisi, "a domani James", a domani stellina".

Appena uscita dall'ospedale chiamai un taxi, subito dopo scrissi a Laila.

Io: Ciao, scusami se sono spartita tutto il giorno, ma James si è svegliato quindi sono stata con lui.

Laila: tranquilla tesoro, stai tornando? pensavo di ordinare due pizze che ne dici?

Io: si, sto tornando, per me prendi una diavola

Laila: va bene tesoro, ti aspetto

Dopo circa dieci minuti arrivò il mio taxi, nel tragitto mi persi a pensare alla giornata di oggi, nonostante  ci trovavamo  in ospedale, è stata una bella giornata forse è vero, conta la persona con cui sei, non il posto in cui ti trovi, la mia mente continuò a viaggiare, ma alla fine il mio pensiero costante era James, quel ragazzo, con quel sorriso perfetto, con quegli occhi bellissimi, con i lineamenti facciali perfetti, non riesco proprio a togliermelo dalla testa, e non so dire se è un bene o un male.

Arrivai davanti a casa, pagai e scesi dal taxi, entrai e le pizze non erano ancora arrivate, salutai Laila e ne approfittai per cambiarmi e farmi un bagno caldo, riempii la vasca e ci misi dentro un po' di bagnoschiuma alla fragola, aspettai che si riempisse e mi ci infilai dentro, dopo circa una ventina di minuti, sentii la voce di Laila avvertirmi dell'arrivo della cena, uscii dalla vasca e mi vestii al volo, scesi le scale e mi sedetti accanto a lei sul divano, "Allora, James come sta?", a sentire il suo nome sorrisi leggermente,  " Sembra stare meglio, dovranno tenerlo in osservazione ancora quattro o cinque giorni, poi potrà tornare a casa", lei non rispose, sembrava diversa da stamattina, "Laila, è successo qualcosa?", lei mi fece un no con la testa, poco dopo però una lacrima le scese sul viso, " i miei stanno divorziando", " Laila, perché non mi hai detto nulla?", "eri presa dai tuoi problemi e non volevo stressarti ancora di più", le sue lacrime aumentarono, mi avvicinai a lei e l'abbracciai, "sai che con me puoi parlare", per tutta l'ora successiva Laila mi racconto che cosa stava succedendo nella sua famiglia ormai da quasi tre settimane, sua madre era venuta a conoscenza del tradimento da parte del padre, era legata molto ad entrambi, ma specialmente a suo padre, e questa notizia l'aveva distrutta.

Presi i cartoni delle pizze e li posai sul lavandino, poi presi Laila e la portai in camera, accesi la tv e le misi il suo film preferito, volevo farla distrarre un po', e per mia fortuna sembrava star funzionando, poco dopo si addormentò.

Mi sentivo in colpa per non essermene accorta prima, era la mia migliore amica, lei per me cera sempre e io? io in tutto questo tempo non mi ero manco resa conto che stava male, mi dispiaceva un sacco per lei, amava il rapporto che aveva con suo padre, sapevo che non me ne avrebbe parlato era un argomento difficile,

I miei pensieri iniziarono a girovagare facendo contrasto tra i sensi di colpa e James, so che avrei dovuto pensare a Laila, ma non riuscivo proprio a togliermelo dalla testa.

Quel ragazzo ormai si era impossessato della mia mente, non riuscivo proprio a togliermelo dalla tesa.

Guardai Laila e la coprii con la coperta, presi la felpa di James e me la misi, mi sdraiai sul letto e iniziai a pensarlo, mi mancava mi girai verso il lato della finestra, presi il telefono e scrissi a James.

Io: sei sveglio?

lui non rispose subito, ormai erano passati quasi dieci minuti, stavo per posare il telefono quando si accese una luce.

James: si, perché?

Io: no, niente

James: stellina non è che ti manco?

Io: macché sei scemo

James: sarà, vado a dormire stellina, buonanotte, PS: cerca di non pensarmi troppo.

Io: buonanotte scemo,

Era vero, mi mancava, ma non gliel'avrei detto, posai il telefono e mi misi a dormire 


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