Capitolo 37

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James

"Io...io devo chiamare Alex", non ebbi il tempo né di rispondere né di realizzare la sua affermazione che Hope si alzò, andò verso le scale e cambiò stanza, porca puttana quanto lo odio, è sparito e adesso lei ha bisogno di lui, perché non poteva parlarne con me?

Mi stavo innervosendo troppo, mi alzai dal divano e andai in cucina, presi il mio pacchetto di Camel blu e uscii in giardino, presi una sigaretta, me la misi in bocca e l'accesi.

Stavo fumando tranquillamente pensando a come una volta tornati a Boston avrei potuto spaccare la faccia ad Alex e non erano pochi, stavo per chiamare Josh per raccontargli le cose che erano accadute in questi giorni lontani da casa quando la voce di Hope mi distró, "sono tornata", mi disse con un tono allegro, cos'è quella merda l'ha fatto tornare a sorridere?, "buono", dissi secco, lei si avvicinò a me, "vuoi sapere cosa mi ha consigliato Alex?", mi chiese sorridendo, io sbuffai e feci un lungo tiro di sigaretta, "tanto me lo dirai comunque", la sua espressione era confusa, ma non badò troppo alla mia risposta, "secondo lui dovrei vederlo, ho sempre voluto avere delle risposte, quindi penso che ci andrò", io feci una piccola risatina, "e per capirlo hai avuto bisogno di un bastardo come lui?", dissi alzando leggermente il tono di voce, "non insultarlo, che cosa ti ha fatto di male?", io feci una risata rumorosa, mi avvicinai a lei e le puntai un dito contro," la persona che chiami "migliore amico", mi ha picchiato, ha provato più di una volta a tenerti lontana da me e tu gli dai ancora tutta questa importanza, quando stavi male c'ero io non lui", lo dissi con un tono così incazzato che Hope sembrava sorpresa, "non mi ha mai tenuta lontana da te, perché io non l'ho mai ascoltato", "sei una bugiarda, quante cazzo di volte mi hai detto che l'avresti dovuto ascoltare?, quante cazzo", stavo urlando, ne ero consapevole, ma non mi importava, ero accecato dalla rabbia, lei si avvicinò a me, nei suoi occhi regnava letteralmente il fuoco, non l'avevo mai vista così, "sai perché non c'è mai riuscito?, eh, dimmelo James, lo sai?", io sbuffai nervoso, "no Hope, non lo so, ma se le sue stupide parole hanno così tanto effetto su di te, vai da lui cazzo", lei si avvicinò ancora, "non ci è mai riuscito perché quello che provo per te è più grande delle cazzate che compi", mi disse lei urlando, i suoi occhi si riempirono di lacrime, non ebbi il tempo di rispondere che lei mi precedette, " certe volte sei proprio stupido", mi diede le spalle e rientrò in casa, "cazzo!", ringhiai nervoso, non volevo litigare con lei, non volevo nemmeno incazzarmi così tanto è solo che quel figlio di puttana mi rende così nervoso ,presi il telefono e scrissi a Josh.

Io: amico, come stai?

Josh: bene, te?

Io: ho discusso con Hope

Josh: merda, che cazzo hai fatto stavolta, Cole mi ha raccontato della cazzata dell'altro giorno, di quando hai preso la moto nel bel mezzo del temporale e sei sparito per ore, sei proprio un coglione amico fattelo dire.

Io: senti mi ero solo addormentato, vabbè, in sintesi, mi ha parlato di quel bastardo del suo "migliore amico", e ho reagito di merda.

Josh: mio dio, James Miller che prova per la prima volta un'emozione chiamata GELOSIA!

Io: coglione non sono geloso, come posso fare per rimediare?

Josh: mhmh certo non sei geloso, non ci credi nemmeno tu, nemmeno vi eravate baciati e già volevi uccidere chiunque le respirasse vicino.

Io: non è vero, comunque sei veramente inutile me la sbrigo io.

Josh: come vuoi, poi fammi sapere.

Gli lasciai il visualizzato e misi il telefono in tasca, rientrai in casa e mi avvicinai alla cucina, forse avevo esagerato con lei ci decisi di preparare le crepes, che pensandoci bene, è stata la prima cosa che abbiamo mangiato dopo aver dormito insieme, presi i vari ingredienti e iniziai a fare il composto.

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