14 - Ci affogherebbe

1.1K 68 2
                                    

31 Dicembre 2020, Empoli

PIETRO'S P.O.V.

"Mamma mia Serafini io ti odio, te lo giuro" mi sentii dire da Beatrice, mentre mi infilavo la giacca che avevo scelto per quella serata speciale. Mi girai a guardarla e la trovai seduta sul letto sfatto, mentre si infilava gli alti stivali fucsia, che aveva abinato ad un incredibile tubino nero con i brillantini.

"No, non credo proprio che tu mi odi, sai?" La presi in giro, mentre finivo di allacciarmi i bottoni della giacca. Mi posizionai davanti allo specchio a figura intera che si trovava in camera della ragazza per assicurarmi di essere in ordine.

"Invece ti odio. Per colpa tua siamo più di mezz'ora in ritardo" rispose scazzata, mentre recuperava la sua borsetta, abbinata alle scarpe.

"Tempo ben speso" dissi con noncuranza, scrollando le spalle. Mi feci scappare una risatina, che contagiò anche lei, mentre si avvicinava a me. "Cretino" disse divertita, mentre mi sistemava il colletto della camicia che si era piegato male dietro la nuca.

"Andiamo va" disse subito dopo, lasciandomi un veloce bacio a stampo. Ormai erano passati quasi due mesi dal nostro primo bacio. Due mesi durante i quali ci eravamo avvicinati sempre di più, nonostante non avessimo mai parlato di cosa fossimo, ma continuavo a pensare che fosse meglio così.

"Andiamo" ripetei, uscendo dalla sua stanza, seguito da lei, per poterci finalmente dirigere al bunker.

Quando arrivammo la musica si poteva sentire già da fuori, insieme a qualche urla delle persone che si trovavano all'interno. Aprimmo la porta, trovando davanti a noi un muro di gente appiccicata intenta a scatenarsi a ritmo. Cercai la mano della castana al mio fianco, intrecciando le nostre dita per non rischiare di perderci nella folla. Iniziammo a farci spazio tra la gente, alla ricerca dei nostri amici, fin quando non riuscimmo a vedere due volti familiari avvicinarsi a noi.

"Benarrivati! Ce ne avete messo di tempo" fu l'accoglienza che ci riservò Marco, allargando le braccia per cingermi in un saluto fisico. Salutò anche la ragazza al mio fianco, complimentandosi per l'outfit.

"Lasciali stare, avranno avuto da fare" Andrea mi fece un occhiolino, facendomi alzare gli occhi al cielo. Quel ragazzo non aveva minimamente il senso del pudore.

"Cosa bevi?" Chiese Bea al moro, forse per cambiare discorso. "Non ne ho idea" fu la sincera risposta di lui, che rafforzò le sue parole scuotendo la testa. "Vabbè, com'è?" Continuò allora a chiedere lei.

Andrea fece un altro sorso, come per riassaporare la bevanda così da poter rispondere al meglio. "Fragrante" disse infine, facendoci scoppiare a ridere.

"Vedrò anch'io di andarmi a prendere qualcosa di fragrante" ci avvisò la ragazza, iniziando ad incamminarsi verso l'angolo che era stato adibito a bar. La guardai allontanarsi, non accorgendomi dei due ragazzi che mi affiancarono.

"Sei completamente andato amico" Caph mi diede una pacca sulla spalla. Mi girai a guardarlo, non sapendo bene cosa rispondere. Sentivo di provare qualcosa di vero per quella ragazza dagli occhi di ghiaccio, ma non riuscivo a capire se fosse così tanto da essere, appunto, 'andato'.

"Neanche parla più" sbiascicò Faster, facendo ridere il ragazzo dai capelli bianchi. Io mi girai porgendogli il mio dito medio, per poi allontanarmi dalla loro morsa.

Back in time // FaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora