33 - Ero stata scottata

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2 Settembre 2023, Empoli

"Huda io non sono assolutamente sicura di quello che sto facendo" esternai le mie preoccupazioni. "Sei sicura che poi non divento pelata?" Le domandai preoccupata. Una leggera risata uscì dalle sue labbra, così come dalle labbra della simpatica ragazza che stava intrecciando pericolosamente i miei capelli. Quel giorno la mia amica aveva appuntamento per andarsi a rifare le treccine e, non so neanche io come, mi sono lasciata convincere di accompagnarla per fare questo cambio di look. Inoltre, le extension le avevo scelte leggermente più chiare del mio colore naturale, quasi bionde, così da creare un'effetto più particolare, ma non ero più sicura di volere quel colore in testa.

"Scusami io ti sembro pelata?" Rispose con una domanda, indicando il suo cuoio capelluto sul quale stava lavorando un'altra ragazza. Effettivamente non aveva tutti i torti. "No, ma credo che i tuoi capelli siano più adatti a fare questa cosa" insistetti. Ero sempre stata tremendamente fissata con la salute della mia chioma, avevo sempre evitato qualsiasi cosa avrebbe potuto rovinarmeli quindi, in quel momento, la mia fidata amica ansia mi stava tenendo stretta per mano.

"E' una cosa razzista?" Chiese, con la sua solita vena di autoironia. Io scoppiai a ridere, ricevendo un richiamo da Anita, la ragazza che stava lavorando sulle mie treccine, poiché mi ero mossa troppo. "Che scema che sei, è solo che ho i capelli molto sottili io" risposi, ridacchiando ancora.

"Tranquilla bella, i tuoi capelli staranno una favola" mi rassicurò Anita, mentre chiudeva con attenzione un'altra treccina. "Piuttosto vogliamo sapere come finisce la storia" continuò, riferendosi alla grande seduta di gossip che stavamo avendo ormai da più di un'ora. Huda non era capace a non spettegolare per più di sei minuti, quindi eravamo finite a parlare di me e Pietro, ovviamente. "Esatto" la assecondò Nadia, la ragazza che stava lavorando sui capelli della mia amica. 

Io sbuffai, ruotando gli occhi al cielo, non riuscendo a credere che avrei dovuto continuare a parlare ancora e ancora di quel ragazzo che mi riempiva di dubbi. Per quanto mi stesse paradossalmente aiutando parlarne con due perfette sconosciute, comunque risultava complicato scavare dentro di me per esporre fatti e sentimenti. 

"Il punto è proprio questo: la storia non è mai finita" rispose Huda per me, creando quasi un alone di magia intorno alla semplicissima storia di due ragazzi in preda agli ormoni. "Direi che la stai romanticizzando troppo" le feci notare infatti. Ci furono delle risate e poi l'attenzione tornò totalmente su di me: erano tutte in attesa che continuassi la storia. Proprio come un bambino aspetta che gli venga raccontata la favola della buonanotte per poter dormire, loro sembrava avessero bisogno del gossip della buona giornata per poter continuare a lavorare.

Quando uscimmo da quel posto fui tremendamente contenta del risultato. Continuavo a fissarmi nello specchietto retrovisore della macchina, autocompiacendomi di come mi stessero quelle treccine. Durante il viaggio ricevetti ben più di un 'Te lo avevo detto' dalla mia amica, anche lei intenta a specchiarsi. Quando aprii la porta di casa mia, dove avremmo pranzato per poi iniziare a preparare la valigia - visto che tre giorni dopo saremmo partite per fare la famosa settimana al mare con tutti quanti -, trovammo un numero di persone decisamente più elevato rispetto a quello che ci saremmo aspettate di trovare.

"Finalmente siete tornate!" Esclamò Marco senza neanche guardarci, troppo impegnato a giocare al Fifa contro Jack. "La bellezza richiede tempo e pazienza" intervenne Huda, mentre si sfilava le scarpe per stare comoda. Raggiungemmo i maschi, accomodandoci dove trovammo posto; quindi lei sulle gambe di Dario e io sul bracciolo del sofà, accanto al mio coinquilino.

"Però ne è valsa la pena: siete proprio belle" commentò Erin guardando Huda da dietro le sue spesse lenti trasparenti, mentre passava le mani tra quelle treccine. Nonostante la frase fosse al plurale era ben evidenti a tutti come stesse parlando solo alla sua ragazza. Quei due trasmettevano una tenerezza incredibile, erano amore puro e si poteva notare da un chilometro di distanza.

Back in time // FaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora