12 Giugno 2022, Empoli
Il microonde suonò, segno che erano scaduti i due minuti che avevo inserito nel timer. Mi affrettai ad aprirlo per interrompere al più presto quel rumore, così da non svegliare gli altri. Tirai fuori dal suo interno la tazza di coccio bollente, poggiandola subito sul piano. Presi la bustina di camomilla e la adagiai nell'acqua, lasciando che le erbe diffondessero la loro essenza. Poi presi il barattolino di miele che mi ero preparata in precedenza e, con un cucchiaino, feci colare un po' di quel nettare nella bevanda.
Quando fu pronta strizzai la bustina per poi buttarla nel secchio sotto il lavandino. Presi la tazza tra le mie mani e mi mossi fuori dalla cucina con passo felino. Il salone, per il quale sarei dovuta passare obbligatoriamente, era occupato dai corpi dormienti di Jack e Faster, i quali fortunatamente avevano il sonno pesante, quindi non rischiai di svegliarli. L'ultimo dei due avrebbe dovuto dormire con Pietro ma avevo sentito questo litigare con il corvino perché desiderava passare la notte da solo, probabilmente per sbollire la rabbia che gli avevo causato.
Superata questa stanza camminai silenziosamente per il corridoio, cercando di non perdere neanche una goccia di quella bevanda per terra.
Quando mi trovai di fronte alla camera di Pietro mi fermai per un paio di secondi, respirai a fondo e presi coraggio, aprendo piano la porta. Avevo dimenticato tutti i discorsi di scuse che mi ero mentalmente preparata, però decisi di non farmi abbattere. Ormai l'alcol aveva terminato i suoi effetti e non avevo più alcuna scusa per procrastinare.
Quando feci il primo passo in quell'abitacolo, notai il biondo sdraiato sul letto, con le coperte sui fianchi, che dava la schiena alla porta.
"Pietro" sussurrai, per non rovinare l'atmosfera tranquilla della stanza, oltre che per non farmi sentire dai ragazzi che dormivano nelle camere affianco. Il biondo rimase immobile nella sua posizione fingendo di dormire. A tradirlo però erano i suoi respiri irregolari.
"Pietro so che sei sveglio" continuai ad insistere, mentre le mie mani soffrivano per il contatto con il coccio bollente. Piano piano mi avvicinavo al letto, cercando di non fare troppo rumore come se il ragazzo non sapesse della mia presenza.
"Cosa vuoi?" Disse brusco, non muovendosi di un millimetro. Io presi questa risposta come un invito ad avvicinarmi ancora, mentre rispondevo. "Chiederti scusa" arrivai finalmente dal suo lato del letto e poggiai con delicatezza la tazza sul suo comodino. "Hai ragione, non posso addossarti tutte le colpe".
Mi abbassai sulle ginocchia, per poter stare faccia a faccia con lui, trovandolo con gli occhi decisamente svegli. Lui mi guardò confuso, per poi portare gli occhi sulla tazza che avevo appena poggiato.
"Cos'è?" Domandò dubbioso, cambiando argomento, con ancora una guancia schiacciata sul cuscino. "Camomilla e miele, mia mamma me la faceva sempre quando litigavamo. Mi aiutava a calmarmi e dormire tranquilla" raccontai di quei ricordi dell'adolescenza, durante la quale mi ero trovata più di qualche volta a litigare con mia madre.
"Cosa ti fa credere che io ne abbia bisogno per dormire?" Continuò con le domande. Il suo tono era freddo e dubbioso, come se non fosse certo delle mie intenzioni e non volesse cedere subito alle mie scuse.
"Ti conosco. E poi staresti già dormendo se non ti fosse importato di ciò che è successo" risposi tranquillamente. In un altra situazione mi sarei sentita attaccata dal suo atteggiamento, ma in quell'istante non lo potevo biasimare in alcun modo.
Lui sembrò arrendersi e si tirò su, poggiando la schiena alla testiera del letto. Aveva la guancia segnata dalla federa del cuscino, a quella vista trattenni una risata, che sarebbe risultata decisamente inopportuna, nel frattempo che lo vedevo prendere la tazza e portarsela alle labbra. Dopo che bevve il primo sorso fece una faccia schifata, per poi guardarmi. "E' decisamente troppo dolce".
![](https://img.wattpad.com/cover/365167747-288-k180221.jpg)
STAI LEGGENDO
Back in time // Fares
FanfictionPietro e Beatrice hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lo avevano quando si erano appena conosciuti e, due anni e mezzo dopo, la situazione non è cambiata di molto. Forse hanno più consapevolezza, ma anche più paura. Così uniti e così distanti...