66 - Decisione migliore

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21 Marzo 2023, Empoli

Era appena arrivata la primavera, ma il freddo ancora si faceva sentire. Mi strinsi nel mio bomber di pelle per scaldarmi ancora un po' dato che le quasi tre birre che avevo bevuto non avevano aiutato molto alla causa. In sottofondo rimbombava la voce di Ghera che raccontava per l'ennesima volta uno dei numerosi aneddoti che ripetiamo all'infinito in serate come questa.

Forse erano le mie preferite, queste serate. Seduti sull'erba fresca del giardino di casa Stagi, con qualche birra, a volte una chitarra e tante cose da dirci. Le ore passavano come secondi tra una storia divertente, una presa in giro e due chiacchiere sotto le stelle.

Il braccio di Duccio mi circondò le spalle, stringendomi al suo corpo. "A cosa pensi?" Domandò dolcemente.

"A noi, a quanto mi piaccia passare del tempo con tutti voi" dissi semplicemente la verità, continuando a tenere lo sguardo fisso su Ginevra che stava aggiungendo dettagli alla storia del suo fidanzato, anche con un certo coinvolgimento.

"E pensare che quando ti proposi la prima volta di venire a vivere con me tu rifiutasti" mi rinfacciò. Effettivamente, prima di prendere quella decisione ce ne avevo messo di tempo. Duccio mi stava chiedendo di lasciare la mia casa, la mia famiglia, la mia routine per stravolgere totalmente la mia vita. Negli anni del liceo più volte mi sono lamentata con lui di come odiavo la monotonia del nostro paesino e di quanto avrei voluto ricominciare tutto da capo da un'altra parte. Però sognarlo era ben diverso dello scegliere di farlo per davvero. Poi alla fine mi sono convinta, e non potevo prendere una decisione migliore nella mia vita.

"Menomale che alla fine sei riuscito a convincermi".

"Voi due" ci richiamò sull'attenti Faster. "Che sono quelle facce malinconiche? Vi vedo che non ridete con noi e non mi piace. Forse vi serve un'altra birra, prendete" il corvino ci passò la cassa di bottiglie, nella quale ne erano rimaste giusto due. Io non mi feci pregare e, dopo aver finito in un sorso quella che avevo già, accettai di buon grado la bottiglia che il rosso aveva già stappato per me.

"Bebe, Gin" ci chiamò l'altra ragazza. "Se non fossero diventati i bnkr44, cosa starebbero facendo ora secondo voi?" Huda tirò fuori quella domanda esistenziale, guardando il cielo stando sdraiata con la testa sulle gambe incrociate di Dario.

"Io starei ancora facendo il magazziniere" asserì con sicurezza Marco, riferendosi al lavoro che aveva lasciato per dedicare tutto il suo tempo alla musica.

"La domanda non era rivolta a te Vittiglio" lo rimproverai dura io. "Allora, secondo me, Marco starebbe facendo ancora il magazziniere" ripetei, ricevendo dei versi contrariati del ragazzo che avevo zittito e delle risate degli altri.

"Io Caph lo vedo bene come il classico disoccupato che vive dalla madre fino ai quarant'anni e che ha come unico scopo nella vita quello di aspettare la partita della Fiorentina nel weekend, da guardare rigorosamente con gli amici davanti ad una birra al bar" disse Ginevra, con lo sguardo perso nel vuoto come per analizzare l'immagine che ha nella sua testa.

"Ma che bella considerazione che hai di me Gin, ti ringrazio" disse sarcastico il platinato, ricevendo un bacio volante dalla ragazza.

"Faster farebbe il barista per guadagnare qualcosa mentre studia una cosa che in realtà gli fa schifo, tipo economia o scienze della comunicazione" continuò poi Huda, indicando il corvino che non si trovò troppo in disaccordo con la ragazza.

"No, secondo me si starebbe laureando in scienze motorie per poi fare il personal trainer" la contraddissi, ricevendo l'approvazione della maggior parte dei ragazzi. Non ce lo vedevo a fare la vita d'ufficio ad Andrea.

Back in time // FaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora