Back in time // Fares

42 - Colta impreparata

3 Maggio 2022, Empoli

Sdraiata sul divano e con il tocco dolce del ragazzo tra i miei capelli che mi rilassava, avrei potuto addormentarmi da un momento all'altro. Certo, le sue gambe non erano il cuscino più comodo sul quale avessi mai poggiato la testa, ma comunque non avrei fatto un fiato pur di restare lì con lui, ad occhi chiusi mentre venivo cullata dalle sue carezze.

"Resterei così per tutta la vita" la voce di Flavio mi portò ad aprire gli occhi, guardandolo mentre mi sorrideva con gli occhi dolci. Sorrisi a mia volta, inebriata della sua instancabile dolcezza.

"Anche io, lo sai" risposi. "Ma se do buca un'altra volta in palestra, Andrea mi verrà a prendere di peso per portarmi" dissi ridacchiando, avendo capito il suo tentativo di corruzione. Anche lui abbozzò una risata, lasciando cadere la testa indietro. Da poco avevo iniziato ad andare ad allenarmi con lui, dopo che gli avevo confessato di non sentirmi più totalmente a mio agio nel mio corpo. Dopo avermi rassicurato, quel giorno, praticamente mi obbligò a prenderlo come personal trainer non autorizzato.

"E soprattutto verrà a picchiare me" continuò lui, consapevole di essere la causa per la quale avevo saltato l'allenamento più di una volta. Effettivamente ogni volta che scrivevo a Faster avvisandolo che non sarei andata con lui per stare insieme al moro, i messaggi di risposta erano sempre imprecazioni, insulti e minacce.

"Dai, mi vado a preparare" mi feci coraggio, senza però muovermi da quella posizione. Ci guardavamo negli occhi, senza che nessuno dei due muovesse un muscolo.

"Non mi sembra tu abbia molta voglia" mi prese in giro, dopo aver visto che non sembravo assolutamente intenzionata a spostarmi di lì.

"Giuro che ora vado" risposi. "prima però dammi un bacio" lo ricattai, vedendolo sorridere. Si piegò in avanti fino a far congiungere le nostre labbra in un delicato bacio a stampo. Poi un altro, un altro e un altro ancora. Sorrisi mentre la sua bocca si poggiava a intermittenza sulla mia. Quando decise di averne avuto abbastanza, si tirò nuovamente su con il busto e io lo imitai, contando sugli addominali che tanto odiavo allenare.

"Andiamo" lo incitai a seguirmi in camera mia, dove avrei iniziato la preparazione fisica e mentale. Varcai la soglia della stanza con il moro al seguito, il quale si andò subito a sedere sulla sedia da ufficio davanti alla mia scrivania, mentre io recuperavo l'abbigliamento adatto dal mio armadio.

"Mi metto il leggings nero o quello blu?" Chiesi consiglio al mio ragazzo, indecisa sul da farsi, tenendo in mano i due indumenti appena citati per mostrarglieli. Lui alzò un sopracciglio, guardandomi contrariato.

"Devi per forza mettere i leggings?" Mi domandò di rimando, facendomi ridacchiare. Annuii, avvicinandomi per lasciargli un bacio a fior di labbra. "Sì, ma non preoccuparti che ho un bodyguard niente male" dissi divertita, riferendomi ad Andrea che si era sempre preoccupato di non farmi approcciare da nessuno tra le mura della palestra.

Giusto un paio di settimane prima, aveva finto di essere il mio fidanzato dopo che un ragazzo si era avvicinato a parlarmi. Quando questo si allontanò, il corvino mi spiegò che, conoscendolo, aveva capito le sue intenzioni. Io lo ringraziai, e scherzai dicendo che anche Flavio gli sarebbe stato grato. Lui fece una faccia ovvia dicendo che non gli fregava nulla del mio ragazzo, e che lo aveva fatto solo per me. Non aveva ancora accettato la sua presenza nella mia vita.

"Vada per quelli neri, oggi restiamo semplici" conclusi io, non avendo ricevuto alcun aiuto dal moro. Li lanciai sul letto insieme al reggiseno sportivo e una maglia oversize che utilizzavo solo per allenarmi. Iniziai a spogliarmi, lì con lui. Nonostante stessimo insieme da relativamente molto poco, avevamo già superato la piccola fase di imbarazzo.