43 - Siete uno spettacolo

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29 Ottobre 2023, Empoli

"Ora capisco come si sentivano i miei, quando a Natale li obbligavo a guardare la coreografia che avevo appena inventato con mia cugina" dissi ironica, facendo ridacchiare le due ragazze al mio fianco. Eravamo sedute per terra nella sala prove che avevano affittato i ragazzi, i quali si erano finalmente decisi a mostrarci quella sorta di coreografia che avrebbero portato con il loro pezzo a Sanremo Giovani. Erano un paio di mesi che la provavano e riprovavano, modificandola ogni volta per arrivare alla forma perfetta. Conoscendo le loro scarse doti nel ballo non avranno sicuramente fatto il balletto dell'opera quindi chissà che avevano da provare.

"Adesso partono e li vediamo lì ingessati al centro, non ci credo che si mettono a ballare" Huda continuò la mia presa in giro. Stavamo volutamente parlando a voce alta, così che i ragazzi, radunati al centro della sala per organizzarsi, ci sentissero.

"Veramente spiritose, complimenti. Davvero molto divertenti" Marco si sentì particolarmente toccato dalle nostre parole, e decise di risponderci, facendo un applauso per enfatizzare le sue finte congratulazioni per la nostra comicità. Questo ci fece solo divertire di più.

"Dai Astro, io so che sarai il migliore" lo incitò Ginevra, che ricevette un bacio volante dal platinato e dei commenti da parte degli altri ragazzi offesi dalle preferenze della loro stilista. Ghera ci richiamò tutti all'ordine, andando a controllare che i ragazzi si fossero posizionati bene.

Quando tutto fu pronto Jack, dalla sua postazione, fece partire il pezzo. Per non stancarsi durante ore e ore di prove le facevano sempre in playback, allenandosi solo nella coreografia. Infatti in quel momento avevano in mano gli oggetti più improbabili per mimare un microfono che in realtà non tenevano.  

Iniziarono a mettere in atto la coreografia, concentrati al massimo. Si guardavano nello specchio alle nostre spalle senza degnarci di uno sguardo, probabilmente per non distrarsi o non scoppiare a ridere. Mi piacquero subito, come sempre d'altronde, rapendo completamente la mia attenzione.

I miei occhi iniziarono a luccicare, lucidi per l'orgoglio e l'amore che provavo nei confronti di questi ragazzi. Era sempre così bello vederli lavorare e sapere che lo stessero facendo per un'opportunità unica come quella di Sanremo Giovani rendeva il tutto ancora più bello.

Marco non si deconcentrò nemmeno per un secondo, focalizzato sulla sua immagine riflessa nello specchio. Duccio ogni tanto faceva cadere lo sguardo su di noi - trovandoci tutte con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia - come se cercasse un feedback. Dario, come il primo, non si lasciò distrarre dalla nostra presenza per tutta la durata del ritornello ma, una volta finito, mandò un bacio a Huda. Andrea praticamente ci fece un concerto privato, cantando con gli occhi fissi nei nostri per poi lasciarci con un occhiolino spavaldo prima che si spostò, insieme alle sue manie di protagonismo, per lasciare di nuovo spazio al rosso. Di nuovo Erin e poi, in primo piano, arrivò Pietro.

Risulta terribilmente magnetico nei suoi movimenti e i miei occhi non riuscirono a resistere a quel campo d'attrazione. Il sorriso era ancora impresso sul mio volto ma non era più un'espressione cosciente, la mia. Ormai ero paralizzata, totalmente rapita da quelle parole che conoscevo a memoria. Aveva cantato tutta la strofa guardandosi nello specchio ma, appena Piccolo iniziò a cantare il suo pre-ritornello per chiudere il pezzo, gli occhi del biondo si posarono sui miei.

Io distolsi subito l'attenzione dal suo volto, sentendomi terribilmente a disagio vedendo ancora scorrere nella mia mente le immagini di quella famosa sera, nella quale solo grazie a Huda non mi sono ritrovata con un gran casino da sistemare. Ripensandoci, in realtà, potevo trovare più di qualche momento durante il quale se ci avesse visto qualcuno da fuori avrebbe certamente frainteso. Era un periodo ormai che ci avvicinavamo sempre di più e la cosa mi terrorizzava. La paura di perderlo ancora per la nostra incapacità di resistere all'atttazione carnale mi mangiava. Non avrei potuto permettere una cosa del genere.

Le ragazze al mio fianco scoppiarono in un boato di urla e applausi, che mi coinvolse distraendomi dai miei pensieri. Ci alzammo tutte e tre per avvicinarci ai nostri amici. Subito mi trovai stretta tra le braccia del mio migliore amico, al quale lasciai un'infinità di baci sulla guancia manifestando il mio entusiasmo.

"Siete uno spettacolo, davvero" mi congratulai con tutti, quando io e Duccio ci separammo. Il suo braccio destro però rimase stretto intorno alle mie spalle e il mio sinistro intorno alla sua vita. La mia testa finì poggiata sulla sua spalla, mentre ci coccolavamo a vicenda.

"Quindi vi è piaciuta la coreografia?" Chiese conferma Caph, alternando lo sguardo tra me e le altre due ragazze. Sembrava così insicuro e la cosa mi fece sorridere. Era quello meno convinto all'inizio e ora si preoccupava di raggiungere la perfezione.

"Non so se si possa definire coreografia, però sì, mi piace" disse Ginevra, stretta da dietro dal suo ragazzo, impegnato a lasciarle dolci baci tra i capelli.

"È troppo semplice vero? Lo sapevo, non vinceremo mai se facciamo i pali in mezzo al palco" Pietro sbuffò sconsolato, mostrando anche lui la sua insicurezza. Non potevo neanche immaginare come ci si potesse sentire all'idea di partecipare ad un festival così importante. La paura di sprecare quell'occasione li stava divorando tutti.

"Non abbiamo mai detto questo! Siete stati bravissimi" Si affrettò a tranquillizzarlo Huda, dandogli una leggera spintarella sulla spalla, come per farlo riprendere.

"Infatti, di certo non siete un corpo di ballo ma non fate neanche i pali. Vi muovete bene sul palco, si vede anche dai vostri live e la cosa non cambierà se cambiate palco" rafforzai il pensiero della mia amica, immaginando nella mia mente come potrebbe essere vederli fare quella stessa coreografia, cantando quella canzone incredibile, al festival vero e proprio.

"Io direi di andare subito a festeggiare!" Prese parola Jack, circondando il collo di Dario e Andrea con le braccia. Fu abbastanza goffo, dato che il secondo era decisamente più alto di lui e faticava ad arrivarci bene.

"Ma festeggiamo direttamente 'sta sera!" Controbatté il corvino, scambiandosi un'occhiata d'intesa con il produttore che evidentemente condivideva la sua idea.

"Non pensateci minimamente, domani si lavora dalla mattina" Duccio smontò tutti i loro piani, guardandoli male. Era chiaro che quei due avrebbero tardato, non riuscendo mai a svegliarsi quando di dovere.

"Va be', una cenetta fuori ce la possiamo fare però" proposi io, ricevendo consensi da tutti i ragazzi. Dopodiché io e le ragazze uscimmo per lasciare le nostre star a provare in pace.

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Capitolo quarantatre

Vuoto, corto, di passaggio, inutile, triste. Non mi piace quindi non ci sprecherò troppe parole. Comunque sarebbe potuto non esistere ma c'è quindi ve lo beccate.

Sappiate solo che il prossimo è hard. Non vedo l'ora di pubblicarverlo. Iniziate a prepararvi che vi piacerà.

Fatemi sapere cosa ne pensate (vi prego no, lo scrivo solo perché non posso tradire la mia classica outro hahahaha)
Al prossimo❤️

Back in time // FaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora