29 - Non ero decisamente pronta

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21 Luglio 2023, Empoli

Mangiavo a testa bassa la mia porzione di tiramisù - che, tra l'altro, non stava decisamente aiutando a migliorare il mio umore -, cercando di ignorare le espressioni sconvolte dipinte sui volti dei miei amici, i quali avevano interrotto ogni azione assolutamente catturati dal mio racconto. Avevo indotto una riunione speciale, facendo capitolare a casa mia Huda, Gin e Ludo, per poter aggiornare loro e Duccio su quello che era successo qualche sera prima a Riccione.

"Scusami e tu che cazzo ci fai qua?" Prese parola la riccia, lasciandomi confusa. "Perché non sei con lui a consumare il vostro amore?" Continuò, esplicitando il suo dubbio. Io scossi la testa divertita, pensando fosse una delle classiche prese in giro che mi riservavano, ma loro quattro restarono tutti spaventosamente seri. Erano veramente tutti convinti che io provassi qualcosa per lui?

"No Bea, seriamente, penso ormai lo abbiano capito tutti che anche tu provi qualcosa per lui" intervenne l'unico ragazzo, dando man forte all'amica. Io sbarrai gli occhi, iniziando a tossire sentendo i Savoiardi di quel dolce andarmi di traverso.

"Ma non dite stronzate..." li ripresi, non appena tornai a respirare normalmente. In realtà erano giorni e giorni che mi interrogavo su cosa fosse il principino per me. Anche in quel momento, solo a pensarci, sentivo una forte fitta all'altezza dello sterno. Lo stomaco che si stringeva e la necessità di vomitare quel dolce che stavo mangiando mi suggerirono che effettivamente non mi era indifferente, aveva un qualche effetto su di me, ma non sapevo se fosse riconducibile a un qualche sentimento romantico. Avevamo un passato tanto complesso che poteva essere facile confondere un forte affetto, la stima, per ciò che non erano.

"Beatrice qua sei tu che dici stronzate, a te stessa prima di tutto" mi apostrofò dura Ludovica. Quel tono quasi rabbioso mi scosse, non ero abituato a sentirlo dalla mora. La mia espressione evidentemente rispecchiava i miei pensieri, tanto che la ragazza si schiarì la voce per poi argomentare il suo sfogo. "Scusami, è che mi fai girare il cazzo quando vedo che avresti la possibilità di viverti l'amore, quello vero, invece scegli di fare l'orgogliosa di merda".

Aveva gli occhi lucidi e la voce rotta. Era passato quasi un mese da quando lei e Marco si erano lasciati e la cosa evidentemente la faceva ancora soffrire. Ginevra, capendo cosa passasse per la testa dell'amica, la strinse subito in un abbraccio per consolarla.

"Ludo, lo sai che ti amo e odio vederti così. Ma capisci che siamo in due situazioni ben diverse" le dissi calma, stringendo la sua mano nella mia, mentre cercavo di tenere la rabbia per non sfogarla sulla mia amica che in quel momento stava già abbastanza male di suo. Il modo in cui mi aveva parlato mi aveva innervosito e non poco. Mi ero sentita attaccata, come se la colpa della loro separazione fosse la mia lontananza sentimentale da Pietro. O forse no, forse mi ero innervosita perché quelle parole, dette da lei in quel modo, avevano risvegliato qualcosa in me. Se mi stessi veramente perdendo l'occasione di vivere l'amore per orgoglio? Io però ho sempre pensato di essere una ragazza oggettiva, capace di auto-criticarsi se necessario. Tuttavia in quel momento, per quanto potessi cercare, non trovavo traccia di menzogna in me. Mi sentivo veramente di provare solo un grande affetto per il mio ex.

"Lo so vita, scusa" disse piano, cercando di trattenere le lacrime. Anche io mi alzai per andare da lei a stringerla tra le mie braccia. "Tranquilla, è tutto ok" la rassicurai, lasciandole un bacio sulla testa.

Restammo lì a parlare tra di noi per un po', fin quando Ludovica non dovette lasciarci perché aveva un aperitivo con delle sue amiche. Noi altri fummo sollevati da questa notizia. Non perché la presenza della mora non fosse di nostro gradimento, chiaramente, ma perché quel pomeriggio ci saremmo dovuti recare tutti al bunker e sarebbe stato terribile doverle spiegare che l'avremmo lasciata sola per andare dove si trovava il suo ex.

Per fortuna non è stato necessario, quindi noi rimasti lì ci preparammo per poi salire sull'auto del rosso con destinazione casa di Ghera. Quando arrivammo ci fu una calda accoglienza da parte di tutto il gruppo e un rimprovero di Dario per aver tardato di qualche minuto. Dopodiché ci accomodammo, preparandoci a ciò per il quale eravamo riuniti lì.

"Secondo me non siete pronte" disse Marco preso dall'adrenalina, sfregandosi le mani per poi lasciare una pacca sulla spalla a Jacopo che era seduto davanti al computer, il quale lamentò dolore per la botta ricevuta dall'amico. Eravamo lì, tutti quanti, nessuno escluso, pronti ad ascoltare il pezzo che avevano mandato per la candidatura a Sanremo giovani. Erano stati presi, la notizia era arrivata quella mattina quindi avevano subito organizzato per farci ascoltare il pezzo che gli aveva dato questa possibilità. Fino a quel momento avevano deciso di non farlo per pura scaramanzia.

"Non sono decisamente pronte" gli diede manforte Andrea, dando poi una fraterna stretta di mano platinato. Sorrisi a quella scena, emozionatissima e assolutamente impaziente di sentire quel pezzo.

"Non possono essere pronte, fra" Pietro continuò quello scambio assurdo. Alzai gli occhi al cielo divertita, decidendo di porre fine a tutto ciò. "Ok, non siamo pronte. Fatela partire e zitti".

Ci furono delle risate generali, mentre le ragazze concordavano con me. Quando nella sala tornò il silenzio Jack premette play, facendo partire una dolce melodia.

Il pezzo si aprì con la voce di Caph. Subito si poteva capire fosse un testo d'amore, con un mood decisamente diverso da quello della musica. Il platinato fu sostituito da Piccolo, che - come tutte le volte che ascoltavo la sua voce - mi fece stringere il cuore di gioia.

Il ritornello di Erin fu un'esplosione di energia che, ancora una volta, si contrappose alle parole del pezzo.

E sì, lo so, è stato bello, però
Abbiamo solo vent'anni, davvero

La prima immagine che mi passò in mente fu quella della mia litigata con Pietro, la sera del compleanno di Andrea. 'Ho a malapena vent'anni, non puoi pretendere che io resti qua per sempre, a impedirti di scappare da me' erano state le sue parole. Talmente dolorose che decisi di allontanarlo prima che lo facesse lui.

Mentre passavo quella scena nella mia testa a ripetizione, in sottofondo era arrivato Faster, anche lui con un testo decisamente poco allegro. Ancora Duccio e Erin con il loro ritornello, prima della voce di Fares.
I ragazzi prima avevano ragione: non ero decisamente pronta.

Cercami quando le lacrime sembrano asciutte
Quando le notti diventano lunghe
Svegliami quando avrai capito tutto
Immagini già la scena finale
Cercami quando non vedi nessuno
Quando i giorni sono senza futuro
Svegliami quando avrai capito tutto, senza parlare

Mi sentivo uno sguardo addosso. Non avevo bisogno di controllare a chi appartenesse, ormai conoscevo alla perfezione l'effetto di quelle iridi sulla pelle. Semplicemente le ignorai, come ignorai la morsa che stringeva la bocca dello stomaco, stimolando le lacrime a spingere da dietro le palpebre. I ricordi della sera del suo compleanno e le parole di Ludovica iniziarono a scorrere nella mia mente, accompagnati dal sottofondo musicale composto dalla voce di Duccio che chiudeva il pezzo.

Cercai lo sguardo del mio migliore amico, trovandolo già a fissarmi. Aveva capito tutto, mi conosceva fin troppo bene, e dopo quello che gli avevo raccontato un'oretta prima era sicuramente già preparato ad una mia reazione. Questa però non arrivò. Ero così sconvolta che rimasi immobile, incapace di reagire.

"Allora?" Ci chiese Jacopo, ansioso di un nostro parere. Le ragazze affianco a me iniziarono a tessere le loro lodi e io le imitai, evitando con tutte le mie forze di incontrare quelle due iridi chiare che ancora scottavano la mia pelle. Cercando di non guardare colui che mi avrebbe fatta crollare.

Mi aveva sempre fatta crollare, anche solo con la sua arte.

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Eccomi qua

con un capitolo molto di passaggio ma comunque con un principio di riflessioni sentimentali. Nella mia testa era meglio ma non mi lamento troppo. Comunque il momento gossip con le girls (e Duccio) è sempre bello.

Fatemi sapere cosa ne pensate ,
al prossimo❤️

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