( Pov. Austin)
Non ho dormito stanotte. Ho fatto un incubo.
Ho sognato Brair. I suoi occhi pieni di odio. Continuava a dirmi, che l'ho presa in giro. Non ho potuto riprendere sonno.
Mi odio.Erano le cinque, cosí ho cominciato a vagare per casa. Ho fumato un intero pacchetto di sigarette. Ho guardato i dipinti. Quei paesaggi. Quei volti che mi schernivano. Mi fissavano. Anche loro consapevoli dei miei errori.
Ma questo è il tempo di lasciar andare.
Ho continuato a ripetermi. Che lo sto facendo per lei. Che sono generoso. Che mi sto sacrificando. Ma non ci credo nemmeno io.
L'egoismo per la società è al pari di un peccato. Ma io penso che in amore alle volte bisogna essere egoisti. L'egoismo alle volte ci spinge a lottare per ciò che vogliamo. Quindi se è un peccato. A me piacerebbe commetterlo.
Sono poi sceso in cucina, dove ho mangiato una fetta di torta e bevuto del vino. Volevo annebbiare la mia mente.
Sono tornato in camera alle sette. Sapendo che avrei nuovamente saltato le lezioni. Mi sono vestito per il lavoro.
Ho indossato un completo azzurro con camicia bianca. Ho lasciato i primi bottoni aperti. Hai piedi ho indossato delle lucide scarpe derby nere.
Gemelli alla giacca in argento. Mi sono pettinato, ma ho lasciato comunque dei ciuffi ribelli.
Un ultima occhiata allo specchio a figura intera, e al giacchetto di pelle. Ho dato l' ultimo saluto al mio passato.
Ho chiuso il mio cuore nel profondo e con sguardo serio, coperto da occhiali da sole neri con montatura quadrata, sono uscito dalla mia camera.Entrato nella sala da pranzo, per la colazione, trovo solo mio padre.
<<Buongiorno>> <<Buongiorno Austin. Verrai al lavoro con me e stasera sarò orgoglioso di te, vero ?>> mi levo gli occhiali da sole, lo guardo e annuisco.
<<Bene. Berta porta la colazione a mio figlio>> <<Subito signore. >>
Tengo il capo chino. Berta, la governante mi mette davanti il piatto con uova strapazzate, yogurt e una ciambella senza glassa.
Mangio poco e niente . Infine seguo mio padre fuori. Entriamo nella Rolls Royce e ci dirigiamo in azienda.
Abbiamo la sede a New York ma qui vi è una filiale. In cui possiamo gestire tutto al meglio. Tra una settimana però, mio padre andrà alla filiale di New York. Lo fa spesso.
Almeno potrò respirare per un po'.Arrivati, scendiamo ed entriamo. Veniamo accolti da molte persone che consegnano a mio padre dei documenti.
L'edificio all'estero è in rame. Con forme rotonde e ad onda. Come fossero tubi che si muovono. È architettura contemporanea. L'interno è ampio, in stile quasi industriale. Ma con luci sul soffitto, televisioni che trasmettono la nostra pubblicità, e poltroncine confortevoli per ospitare più persone possibili. Camminiamo su gres bianco porcellanato.
Saliamo sopra l'ascensore ed esso ci trasporta hai piani superiori. Ci fermiamo al quinto. E andiamo nell'ufficio di mio padre.
Appena se ne vanno tutti e le porte si chiudono, mio padre mi fissa e m'invita ad accomodarmi alla poltrona, posizionata davanti alla sua scrivania.
<<Allora Austin erano anni che non entravi in azienda, era come te la ricordavi ?>> ha uno sguardo sorridente. Ma io non ricambio.
<<Non proprio. Forse è più piccolo>> <<È normale >>
L'ultima volta che sono stato qui avevo sei anni. Mi sembrava un enorme parco giochi. Ricordo che correvo ovunque.Ma i tempi sono cambiati ormai. Non sono più cosí spensierato.
<<Stasera papà vorrei...>> <<Cosa ?>> Domanda fissandomi serio. Ingoio la saliva <<Vorrei farlo io l'annuncio >> <<Ma certo. Io non parlerò>> mostro un sorrido amaro e lo ringrazio.
<<Ora voglio che esamini questo fascicolo e poi mi dirai la tua. Vediamo come gestiresti questo affare. >> Afferro il fascicolo tremante. Non ci capisco nulla d'informatica, leggi o matematica. Ironico vero ?
L'ironia è insita in ciò che erediterò.
Sfoglio le pagine e mi soffermo molto a leggere. Se ne va cosí la mia mattina. Tra numeri e proposte di lavoro.
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Biker Wings
ChickLitBriar Tail, vuole studiare, vuole fare parte di menti acute ed essere inquadrata. Austin Collins ama la sua moto. Taciturno sfida la velocità, odia essere come gli altri. Un amore ruggente e selvaggio. Due vite, due cuori. S'incontrano, s'intrecci...