Capitolo 27

18 1 0
                                    

(Pov. Austin)

Non voglio essere il ritratto di un uomo stolto e deleterio. E non desidero essere incline alla paura.
Sono tornato a casa. Cosí Rose ora mi sta medicando il gomito e la mano.
<<Tu devi essere pazzo>> afferma mio fratello. Siede e beve del succo di pompelmo fatto in casa dal suo amico.
Sono conscio che dice il vero. Ma sorrido.
<<Volevo solo parlare e dissuaderla>> <<Il piano era diverso>> risponde Rose.
Annuisco, è vero. Ma quando l' ho vista. Il piano si è dissolto, lasciando spazio solo al cuore e alle sue ragioni.
<<Quanto manca al matrimonio ?>> le domando. <<Quattro giorni se ho capito bene>> risponde chiudendo il kit di pronto soccorso.
Scendo la manica <<Okay, cercherò di resistere>>
Quattro giorni. Mi sento un condannato a morte. Mi sento come se fossimo al medioevo. Rinchiusi da regole, sporcizia e ignoranza.
Mi affaccio alla finestra del salotto con aria pensierosa. Il sole indugia un po'. Sembra che voglia piovere. Settembre è ormai alle porte.
Mio fratello viene vicino a me e mi offre una sigaretta, l'accetto, anche lui se ne porta una alle labbra. Le accendiamo insieme. Intorno a noi l'aria è un po' tesa.
<<So che sono anni che pensi a lei. E capisco che saperla con un altro ti fa male, soprattutto perchè sai che ti ama>> annuisco buttando fuori il fumo.
<<Non è questa la cosa più difficile Tommy. La cosa più complicata e non aver avuto la possibilità di lottare. A scelto tutto da sola. È stata coraggiosa. Ma anche stupida. Perché io sono qui, pronto a perdere tutto solo per lei>>
<<Non hai pensato che lei non vuole che tu perda tutto ?>> <<Ci ho pensato. E non è importante. Solo Briar lo è>>
Tommy aspira <<Briar e le moto>> sorrido e scuoto la testa.
<<Certo, Briar e le moto>> ridiamo ed i miei pensieri si alleggeriscono.
Siamo cresciuti ormai. E ciò che ci viene richiesto, e di agire con maturità.
Ma spesso è complicato, soprattutto in amore.
Guardo la nuvola di fumo uscire dalla finestra e diradarsi nell'aria. Quattro giorni devo attendere, e poi tutto sarà finito e lei sarà mia. Ed io sarò suo.

( Fine Pov. Austin)

Mancano pochi giorni alle mie nozze.
Siamo tornati da poco a casa. Sono seduta su uno sgabello in cucina.
Mangio del gelato al cioccolato.
Tutta sola.
Luke ad un tratto entra nella stanza. Ha il passo di chi cerca qualcosa. Mi si piazza di fianco.
<<Se vuoi possiamo andare in camera da letto >> scoppio a ridere. Mi alzo e metto il bicchiere ed il cucchiaino nel lavandino. Poi lo fisso <<Sei pazzo ? Allora non hai capito niente ?>> <<Non capisco perché tieni le distanze. Io e te saremo marito e moglie tra quattro giorni >> È davvero tanto scemo ?<<E cosa vorresti ? Che andassimo a letto insieme, come se ci amassimo alla follia ? >> mi sento a disagio per lui.
<<Sarebbe un male ?>>  Mi guarda con serenità <<Si. Perché non sarebbe la verità. Io non ti amo. Tu mi stai costringendo col ricatto a sposarti. Solo perché ho accettato non vuol dire che verrò a letto con te, fattene una ragione Luke. >> lo lascio in cucina e vado direttamente verso le scale. Sono quasi arrivata davanti la porta della nostra camera. Quando sento la porta d'ingresso chiudersi. Penso sia uscito. E la cosa non m'interessa. Almeno avrò un po' di pace. Entro in stanza. Mi spoglio e indossato un abitino estivo fiorato, mi corico. Accendo il telefono e decido di chiamare mia madre.
Mentre aspetto che risponda tiro fuori dal cassetto la lista matrimoniale che mi ha fatto Moira. Ci sono tutte le decisioni che ha preso. Comincio a modificare alcuni concept con la matita e poi li rileggo.
Per esempio, elimino le damigelle. Il lancio del bouquet, ed il primo ballo. Sono cose di cui posso fare a meno. Soprattutto con uno sposo come Luke.

(Pov. Luke)

È un' ingrata. Tutto quello che faccio lo faccio per noi. Perché l'amo. Ma lei non lo capisce e mai lo capirà.
Sono fuori casa adesso. Andrò da amici. Voglio una donna. Una senza pretese. Una donna che mi dica si, e che non faccia domande.
Guido come un matto. E arrivo a casa del mio amico Boyd. Lui è sempre circondato da donne. Per lo più escort ma ci sa fare. Citofono dopo aver chiuso l'auto. Una ragazza in bikini, tutta bagnata, viene ad aprirmi <<E tu chi sei?>> chiede eccitata dalla vista <<C' è Boyd sono Luke Tudor. >> le sorrido ammiccante. Lei si morde le labbra, giocherella con i capelli e mi lascia entrare. Sono nel posto giusto.
<<Tu come ti chiami ?>> << Io sono Lola, mr. Tudor >>
È sexy, la squadro e mi viene l'acquolina in bocca. <<State facendo il bagno ?>> <<Si, siamo in piscina, vuoi venire con me ? >> <<Certo fammi strada Lola>> accetto la sua mano e ci dirigiamo all' esterno . La piscina è enorme. Rotonda. Ed è idromassaggio. Boyd è dentro, abbracciato a due ragazze. Loro lo toccano e lo baciano.
Non appena mi vede esulta<< Luke che sorpresa, hai conosciuto Lola?>> <<Si, amico. Vedo che ti diverti, posso unirmi a voi>> Boyd ride e solleva le braccia <<Buttati Luke, qui puoi spassatela. Lola piccola occupati del mio amico >> <<Con piacere Boyd>> rimango in boxer. Entro in piscina e Lola mi si piazza addosso.
Niente di meglio per dimenticare.
Comincia a strusciarsi. Io di questo ho bisogno qualcuna che capisco di cosa ho bisogno. Ed io ho bisogno di sesso. Come tutti gli uomini. Le chiacchere mi annoiano quanto i sentimenti.
La bacio a mia volta.
Questa sí che è vita.

Biker Wings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora