<<Lui non si ricorda di te ! È una causa persa Briar !>> Continua a ripetermi mia madre da quasi mezz'ora.
Metto Ivar nella culla. Ormai dorme. Esco dalla stanzetta, e mia madre mi segue verso il salotto.
<<Non è vero smettila di ripeterlo>>
<<Briar guarda in faccia la realtà.>> Mi sta esasperando. Crede di farmi ragionare, ma io sono decisa sul da farsi. Nulla mi farà cambiare idea.
<<Io lo aiuterò a ricordare. Sarò lí per lui. Come lui ha fatto per me. Ora è il mio turno>> seduta sul divano, piego le tutine pulite di mio figlio.
<<E se dovesse ricordarsi di te, e scacciarti ? Non l'hai considerato
questo ? >> sbatto una tutina sul tavolino e la fisso truce <<È un opzione >> <<Dí la verità non ci avevi pensato ?!>>
Sospiro scontenta. Lei parla in piedi. Appoggiata al mobile di legno nero dei libri. <<È un opzione che non accadrà >> <<Ma se lo facesse ?>> <<Io rimarrei !>> Strillo. <<Rimarrei perché lui ha lottato per me. L'amore non è una casa già finita. Va costruita insieme. Io non l'ho fatto quando dovevo, ma adesso non mi
sottrarrò!>>
La vedo scuotere la testa. Secondo lei, sto perdendo tempo. <<Justin è un bravo ragazzo lui...>> La interrompo subito<<Mamma per favore ! Non ti è mai piaciuto >> <<L'avevo mal giudicato>> scuoto la testa e sbuffo. Non vuole capire. Io non so che altro dirle. Con la coda dell'occhio la vedo incrociare le braccia e raccogliere i pensieri.
<<Io domani me ne torno ad Indianapolis, tua zia sta avendo problemi con la nostra azienda nascente, ha bisogno di me >> piego i calzini e poi la fisso <<Bene, mi mancherai. E non preoccuparti, so quello che faccio>> <<Lo spero>> mi alzo in piedi e l'abbraccio forte.
Le ho mentito, perché non so cosa sto facendo. Non ho piani. Ma suppongo che nemmeno Romeo aveva un piano quando è andato a spiare Giulietta da sotto il balcone.(Pov. Luke)
Si è svegliato. Si è svegliato.
Afferro il frullatore e lo scaravento nel muro. I pezzi volano ovunque.
Quell' incompetente d' infermiera. Aveva solo un compito e non è stata nemmeno brava a portarlo a termine.
<<Luke...che...cosa è successo ?>>
mi giro e trovo Stella che mi fissa attonita. Indossa un baby doll color carta da zucchero. Ha i capelli sciolti, non è truccata ed è a piedi scalzi.
È indubbiamente bellissima. Il suo corpo è delicato. Bianco come latte e poco formoso.
Sembra uscita da un magazine di moda.
<<Sto bene. >> Le vado vicino e la bacio con prepotenza. La trovo attraente. È più bella di mia moglie. Questo è certo.
Ed io non intendo tornare a casa.
Nonostante mia moglie aspetti il nostro primo figlio.
Ho fatto fatica nell' andare a letto con lei. Mi sembrava di baciare una rana. Viscida e gommosa. Ma i miei genitori hanno insistito. Volevano un "erede".
Ora che lo avranno, io potrò avere la mia vita. E passarla con Stella, non sarebbe una tragedia.
È una donna che non pretende nulla se non oggetti materiali. E tra noi non ci sono vincoli. È solo sesso.
La prendo in braccio, e la porto in camera da letto. La getto sul letto e poi mi do da fare. Prima scaricherò la tensione con Stella, e poi mi metterò a lavoro su un secondo piano.
Il tempo non rimargina le ferite. Ne crea solo delle altre.(Fine Pov. Luke )
****
(Pov. Austin)
Il passato è un intreccio di esperienze. Ricordi. Fatti di odori, sapori, visioni e sentimenti. Io non ricordo però. Il mio passato è avvolto nella nebbia.
Sono ancora all'ospedale. Seduto sopra il letto. Io e mio fratello stiamo giocando a carte.
<<Sto vincendo, Austin non ti stai impegnando molto >> scuoto la testa
<<I miei pensieri sono altrove >>
Getto le carte sul tavolinetto e bevo un sorso d'acqua.
<<Un penny per i tuoi pensieri>>
Mi rigiro il bicchiere in mano. Lui mi osserva attento ad ogni mia piccola espressione<<Sono cambiate tante cose. Sono trascorsi cinque anni. Tu hai una figlia, una compagna. La gang si è sciolta. Io gestisco l'azienda e quella ragazza...peccato che io non ricordi nulla >> affermo con rammarico.
Mi sento inutile e vuoto. Non ricordo neanche la più piccola cosa. La mia vita si è arenata a quel giorno
d 'inverno.
Tutto il resto è scomparso.
<<Quindi quella ragazza...come si chiama ?>> <<Briar, Briar Tail. È la cugina di Rose, della mia compagna>>
annuisco <<Si lei, noi stavamo insieme ?>> Tommy si prende qualche secondo. Osserva il mio viso e poi dichiara, mettendosi dritto con la schiena <<Si, se cosí si può dire. >> <<Che vuoi dire ?>>
sembra schivo. Ed io voglio sapere. Sto per perdere la pazienza.
Non mi piace non sapere le cose. Ho avere risposte a metà.
<<Austin, voi avete affrontato tante cose. Ma non vi siete mai messi insieme. Vi siete amati e lei ti ama ancora...credo>> <<Credi ?>> Sono sempre più confuso.
Mi ci vorrebbe un po' di alcool o una sigaretta. Ma il dottore mi ha sconsigliato di bere o fumare. Almeno finché non uscirò dall'ospedale, tra alcuni giorni.
<<Si, non ne sono sicuro. Solo lei lo sa con certezza. Comunque avete fatto tanto insieme. Avete sfidato tutto e tutti. Persino nostro padre>> questa frase mi colpisce. Nei miei ricordi era solo ieri che nostro padre mi impartiva ordini.
Ma ora ho saputo che sta morendo.
È davvero passato tanto tempo. Guardo dritto davanti a me.

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Biker Wings
Genç Kız EdebiyatıBriar Tail, vuole studiare, vuole fare parte di menti acute ed essere inquadrata. Austin Collins ama la sua moto. Taciturno sfida la velocità, odia essere come gli altri. Un amore ruggente e selvaggio. Due vite, due cuori. S'incontrano, s'intrecci...