Elle mi è venuta a prendere pochi minuti fa. Mi ha portata a casa sua. Mi ha mostrato tutte le sue duecento piante esotiche, e adesso dopo una "buona" spremuta alle more e finocchio.
Mi sta parlando della sua vita.
Parla tanto di sé. Quando comincia è difficile fermarla. Ho bevuto pochi sorsi per non metterla a disagio, e ora la sto ascoltando.
A quanto pare ha una laurea in agricoltura sperimentale. Mischia i semi e crea piante nuove. La sua serra bioclimatica è molto fornita. Ha la Sterlizia. La Clivia. La pianta dell'avocado. E persino la Maracuja. Solo per citarne alcune delle più esotiche che mi abbia mostrato.
<<Capisci è stato come volare. Non ho mai provato una sostanza più leggera.
Mi ha cambiato la vita. Cosí ho detto addio allo zucchero. Adesso uso solo il miele.>> le sorrido felice per lei.
<<Wow hai tante storie da
raccontare. >>
Lei annuisce mentre da l'acqua hai suoi gerani. Mi accarezzo il ventre.
<<E tu sei incinta, racconta>>
La sua richiesta mi mette in difficoltà. Forse un po' invadente.
Tocco il bicchiere di ceramica rossa. E lei posa l'annaffiatoio e si siede di fronte a me. Su di uno sgabello di legno. <<Ecco...Stavo per sposarmi ma nel mentre avevo anche una relazione con un altro uomo. Un uomo che amo molto, e ora sono incinta. Ma non so chi sia il padre del mio bambino>>
<<Wow, anche tu hai tanto da raccontare.>> <<Sembrerebbe di sì>>
È un momento imbarazzante ma lei lo alleggerisce cambiando argomento<<E come lo chiamerai ? Avrai pensato ad un nome, no?>> <<Veramente non so neanche cos'è. Non so se è maschio, o se è femmina>> <<Io ti consiglio di pensare a due nomi cosí sarai preparata per entrambe le eventualità>> Non ha torto.
<< Sai le piante sono come le persone, più parli loro gentilmente più crescono sane e felici. Ma se sarai cattiva, loro moriranno. È questo che mi piace della natura. Ci avvolge, ci attraversa, e ci si ritorce contro. Ma non è mai falsa. Per quello abbiamo noi la prerogativa >> le dò ragione. Come fa del male l'essere umano. La natura non potrà mai batterci.
Ed io mi pento, ma rientro nella lista.
I miei pensieri si spostano su Austin. Chissà cosa starà facendo in questo momento. Starà pensando a me ?Oggi il sole è alto, ma l'aria rimane fredda.
Uscite da casa sua. In procinto di una passeggiata nel villaggio di Breward. Attorniate da case. E tanto verde. Ci mettiamo a ragionare sui possibili nomi. <<Tuo padre si chiamava Ross, sarebbe un bel nome. >> <<Si. Ma mi ricorderebbe sempre mio padre ed il suo sogno. Io voglio cambiare vita, Voglio un sogno tutto mio>> Elle concorda <<Che ne dici di James, è un classico. >> Sorrido <<Non credi sia troppo classico ?>> <<Va bene, signora questo no e questo neppure. >> le sue braccia si muovono su e giù. Ed il suo passo è più svelto del mio.
<<Che ne dici di Revna se è femmina e Ivar se è maschio ?>>
punto i piedi sul terreno e mi blocco.
<<Corvo e Tasso ?>> <<Sono brutti ?>> scuoto il capo.
<<No, mi piacciono ma sono nomi norreni >> <<E allora ? Vuoi qualcosa di nuovo ?!>> annuisco. Sono dei bei nomi. Esotici quanto il mio. Antichi ma anche moderni.
Continuo a passeggiare. Ella mi fa voltare per una stradina. Mi porta al mercato del villaggio.Vi è molta gente. Il loro chiacchiericcio crea confusione attorno a noi. Osservo la frutta e la verdura e ne annuso l'odore gradevole. È tutto fresco di prima scelta.
Elle acquista del sedano e qualche mela. Io mi limito a seguirla nelle sue compere.
Mi stringo nella giacca. Arriviamo davanti una bancarella di dolci fatti in casa. E qui il mio stomaco m' implora di comprare. Così cedo.
<<Scusi quanto costa questo dolce allo zafferano ?>> L'uomo davanti a me si volta. Rimango sconvolta. È Justin. Il mio ex del liceo.
Annaspo <<Justin ?!>> Anche lui mi ha riconosciuta. Tiene la bocca aperta. I suoi capelli sono lunghi lisci e biondi. Sembrano fatti di luce. E stanno legati sulla nuca. I suoi occhi neri sono piccoli ma con lunghe ciglia. Ed il suo naso aquilino incornicia la sua espressione di sorpresa e la sua barba leggermente incolta.
<<Briar Tail. Mi avevano detto che eri andata in America e poi...>> il suo viso si blocca sulla mia pancia <<Aspetti un bambino ?! >> <<Già >> rispondo ridendo in imbarazzo. È più magro di come lo ricordassi. Niente a che vedere con il corpo muscoloso di Austin. O le spalle larghe di Luke. Ma è ancora molto bello.
<<Sono contento per te, sei qui in vacanza ?>> scuoto la testa <<Sono qui per restare >> <<E con te c'è anche tuo marito ?>> guarda intorno a noi alla ricerca del mio ipotetico compagno.
<<No, non sono sposata, sono solo io ed il mio bambino. Ah... C'è Elle Walsh>> guardo di lato ma non la vedo <<Qui da qualche parte>>
Mi mostra un enorme sorriso e poi comincia ad impacchettare la torta che avevo indicato in precedenza <<Offre la casa>> afferma porgendomela <<Non posso accettare, devo pagarla>> <<Insisto >> dice con un sorriso <<Okay>> Accetto e prendo la busta dalle sue mani.
<<Allora ci vediamo Briar >> a mia volta lo saluto. Ma con una punta di emozione.
Rivedere qualcuno dopo tanto tempo e come vederlo per la prima volta. Ti ricordi i suoi tratti ed il tempo trascorso, ma loro ormai sono diversi cosí come lo sei tu.
Raggiungo Elle ed insieme ci immergiamo nella natura. Torniamo a casa sua per il pranzo.
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Biker Wings
ChickLitBriar Tail, vuole studiare, vuole fare parte di menti acute ed essere inquadrata. Austin Collins ama la sua moto. Taciturno sfida la velocità, odia essere come gli altri. Un amore ruggente e selvaggio. Due vite, due cuori. S'incontrano, s'intrecci...