Capitolo 18

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( Pov. Austin)

Sento un rumore in lontananza. E come uno squillo. Lentamente apro gli occhi. È il mio cellulare che squilla. Allungo il braccio verso il comodino e lo afferro. Mi metto seduto e rispondo con voce rauca.
<< Chi è ?>> È ancora notte. Leggo dall'orologio che sono le due del mattino. <<Austin, i Lix hanno attaccato alcuni dei nostri >>
<<Cosa ? >> sono ancora stordito.
<<Austin ho bisogno del tuo aiuto >> mi sta implorando <<Fratello io non posso>> <<Austin eri anche tu uno di noi, allora ci aiuti ?>>
Mi mette in difficoltà la sua richiesta.
Mi gratto la testa <<Va bene arrivo, ci vediamo al locale >> <<Bene, portati un coltello>> sto per salutarlo, ma lui chiude. Mi sollevo in piedi. E vado verso il mio armadio.

Tiro fuori un jeans chiaro ma consumato. Una maglietta bianca a maniche corte. Il mio vecchio giacchetto della gang e degli stivali neri di pelle. Indosso tutto e mi scompiglio i capelli. Metto il telefono in tasca e mi do un occhiata allo specchio. Sembra che il tempo non sia trascorso.
Vado verso la scrivania, e dal secondo cassetto tiro fuori il coltellino che usavo quattro anni fa. Ho conservato tutto. Ma mai avrei creduto di riutilizzarli.
Metto il coltellino nella tasca dei jeans e poi mi reco fuori la stanza.
Scendo le scale velocemente. Arrivo all'esterno. E chiusa la porta mi affretto verso il garage. Appena la saracinesca si solleva entro. Salgo in sella e accendo il motore.
Sono diretto al locale di Tommy.

Non avrei mai pensato di ritornare al passato. Sconfiggere le gang rivali, indossando il giacchetto.
Arrivato al locale. Trovo molti della gang. Mi salutano. Tutti mi chiedono che fine io avessi fatto, la mia unica risposta è "sto lavorando". Non saprei che altro dire.
Mi avvicino a mio fratello e noto Wade e Simon. Miei vecchi amici di bevute.
Tommy mi dà una pacca sulla schiena
<<Sono contento che tu sia venuto. Ora possiamo andare a dare una lezione a quei bastardi>> annuisco. E rimontiamo tutti in sella alle moto.
Ci muoviamo per le strade come fossimo un sol uomo. I rombi dei motori, attraversano la notte come tanti richiami.
Ci addentriamo sempre di più fino ad arrivare in un quartiere malfamato. Lí noto da subito i Lix. Tutti sopra le loro moto.
Parcheggiamo davanti a loro. A dividerci ci sono pochi metri.

Sto affianco a mio fratello ed insieme scendiamo dalle moto. Andiamo verso di loro e il capo accompagnato da due suoi uomini, viene verso di noi.
Tommy ha lo sguardo di chi ti ucciderebbe all'istante.
<< Siete nel nostro territorio >> afferma il loro capo. Un uomo più grande di noi. Ha barba e baffi. È pelato e porta una pistola sul fianco.
<<Voi ci avete provocato per primi, massacrando i miei >> afferma Tommy.
Cerco di non mostrare il mio terrore. E cosí mi accendo una sigaretta.
<<Ho fatto ciò che era giusto per difendere il mio territorio. Lo stadio appartiene hai Lix. I Vampire non dovevano mettersi lí. Avevamo un accordo>>
Guardo Tommy. Non sapevo nulla di questo accordo. Mio fratello mette le mani in tasca.
<<Lo avevano ma ora non c'è più. I Vampire stasera reclamano la zona dello stadio! >> Urla incitando la gang <<C'è solo un solo modo per prendervelo figlio di papà, passando sul mio cadavere>> qui si sta mettendo male. <<Ci passerò>> ribatte Tommy. Butto la sigaretta a terra e metto una mano in tasca.

D'improvviso uno dei nostri. Correndo si scaraventa sull'uomo davanti a noi e comincia la rissa. Tiro fuori il coltellino. Tutti cominciano a pestarsi. Tommy tira fuori il suo e l'uomo prende la pistola. Si rialza da terra e comincia a sparare. Ferisce il ragazzo che lo aveva attaccato. E poi la punta su mio fratello.
Fortunatamente la pistola s'inceppa. Tommy allora ne approfitta e gli apre la faccia con un taglio.
Io ferisco il ragazzo davanti a me. Lo colpisco sul braccio.
Sembrano tutti impazziti. Comincio a tagliare facce, braccia e gambe. Non voglio uccidere nessuno. Ma devo proteggermi. Vengo ferito alla mano e al fianco. Ma in maniera superficiale. Poi corro verso mio fratello.
La situazione sta degenerando.
Lo afferro per il braccio e lo trascino verso le moto.
<<Dobbiamo andarcene Tommy >> <<Stai scherzando ?! >> Si svincola dalla mia presa, e si ributta nella mischia.
Il capo dei Lix si avvicina a mio fratello con la pistola in mano. Ho paura. Sto per andare verso di loro ma Wade è più veloce. Si para davanti a Tommy e quando l'uomo spara. Wade viene ferito al suo posto.
Mio fratello lo prende tra le braccia e i Lix, forse impauriti, salgono sulle moto e se la danno a gambe.
Sento le sirene della polizia.
Ma per Wade non c'è più niente da fare. È morto. Mi metto a terra in ginocchio.
Metto un dito sul suo naso. Ma non v'è più respiro.
Tommy mi guarda con le lacrime agli occhi è la rabbia nel cuore.
<<È morto ?>> <<Si>> <<Ragazzi dobbiamo scappare, sta arrivando la polizia >> commenta uno dei ragazzi.
Cosí lo carichiamo su una delle moto. Lo dobbiamo portare all'ospedale. Ci muoviamo veloci.
Guido nonostante il dolore alla mano e al fianco. Mi esce sangue, ma il mio unico pensiero ora è Wade.

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