Capitolo 49

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Sono tra le braccia di Austin. Lui mi accarezza la schiena nuda. Ed io gli accarezzo il petto liscio.
Siamo coricati a terra, accanto al divano.
<<Mi ero quasi dimenticata come fosse fare l'amore con te >> <<Davvero ? Da quanto non lo facevamo ?>> Faccio un breve calcolo.
<<Credo un anno. >> <<Be, è tanto tempo, no ?>> Mi sollevo cosí da guardarlo dritto negli occhi << Tu l'ultima volta mi hai aspettato per quattro anni >> <<Cosa ?>> Domanda sconcertato. Si alza e si mette seduto. È incredulo. Mi fissa ad occhi e bocca sgranati.
<<Non è possibile, allora sono davvero innamorato>> abbozza un sorriso.
Gli accarezzo la guancia <<Ti amo anche io Austin. E non ho più intenzione di fuggire >>
Lui si gira verso di me. Mi prende le mani e bacia i lividi che sono sui miei polsi. <<Ti fanno male ?>> Scuoto la testa. Ciò che mi duole davvero. È il mio orgoglio. Solo lí sono ferita.
<<Hai fame ? Chiamo Rose e gli dico di portare Ivar se vuoi >> cambio argomento, e straparlo sollevandomi dal pavimento. Indosso l'intimo e la sua maglietta. Lui mi osserva morboso ed eccitato, mi bacia la gamba. E poi risponde <<Certo. Presentami mio figlio come si deve. E per mangiare, ciò che farai per te vorrò io>>
Sorrido annuendo e felice scappo verso la cucina. Era da tanto che non ero tanto allegra.

Annuso la sua maglietta. Sembro quasi una maniaca. Dopodiché afferro il cellulare e compongo il numero di mia cugina, le chiedo di portare Ivar. E lei risponde che arriverà in venti minuti.
Chiusa la telefonata, vado verso il frigo.
Sono affamata.

(Pov. Rose )

I piccoli sono ben allacciati nei loro seggiolini da viaggio.
Sto guidando verso casa di mia cugina.
Spero che tutto si sistemi. Tra lei e Austin. Che lui recuperi la memoria. O che almeno si innamori di nuovo di lei. Sarebbe un grande regalo.
Oggi c'è molto traffico. Credo ci sia stato un incidente. La fila di auto sembra non finire mai.
In più in cielo è nuvoloso. Forse pioverà.
Vado a dieci all'ora per via della coda
di auto.
D' improvviso Pearl si mette a piangere.
<<Piccola no, la mamma è qui. >> Apro il cruscotto e tiro fuori un sonaglino di plastica tutto colorato. Comincio ad agitarlo, e lei si placa come incantata dal suono.
Continuo a guidare tranquilla. Le passo il sonaglino e lei comincia a giocarci.
Svolto per un parcheggio sotterraneo. È una scorciatoia, o non arriverò mai in venti minuti.
Ma forse era meglio procedere in strada.

Davanti a me si presenta un auto nera. Di quelle grandi, sembra un SUV, forse è una Mercedes.
Mi blocca il passaggio. Cosí rallento e mi fermo. Abbasso il finestrino e gli urlo contro.
<<Ehi, non può parcheggiare cosí ! Io devo uscire ! >>
L'auto è messa in orizzontale.
Clicco il clacson. Allora si aprono le portiere, ed esce Luke Tudor.
Sconvolta mi giro. Pronta a fare retromarcia. Ma un altra auto nera è alle mie spalle. Sono in trappola.
<<Voglio solo parlare Rose>> indossa un completo azzurro con camicia gialla. Ha dei lividi sul viso ma nonostante questo sembra tanto elegante. Guardo i bambini. Una gioca, l'altro dorme.
Decido di assecondare la sua richiesta.
Mi slaccio la cintura ed esco dall'abitacolo.
<<Che cosa vuoi ?>> Chiedo rimanendo fuori ma con lo sportello aperto.
<<È mio figlio vero ?>> <<Briar non lo sa, ci vorrebbe un test di paternità e comunque parlane con lei >>
Si passa una mano sul mento e poi viene verso di me a passo lento <<Il fatto e che lei non vuole fare il test. Aiutami tu >> <<Io non ti aiuto in nulla. Tu sei un mostro. >>
Viene sempre più vicino <<Proprio per questo non dovreste contraddirmi. >>
Lo fisso con un sopracciglio sollevato e la testa pencolante a sinistra.
Dalla macchina, dietro la mia, escono tre uomini. Che si dirigono verso di me. Io indietreggio ma due di loro mi afferrano per le braccia <<Lasciatemi. Lasciatemi !!!>> L'altro apre lo sportello posteriore e afferra il seggiolino di Ivar.
Mi dimeno, cercando di liberarmi <<No, lasciatelo stare. No!!>> Ma l'uomo non mi ascolta e porta il bambino dentro la Mercedes Nera.
<<Vedi io ottengo sempre quello che voglio. E presto avrò anche Briar. Farò da solo quel test, anche se sono convinto che sia mio. Un padre le sente certe cose. >> Piango di rabbia. E mi dimeno a più non posso <<SEI UN BASTARDO, RESTITUISCIMI IL BAMBINO, ADESSO!!>> urlo come una matta, ma lui non cede e fa segno all'auto di partire e allontanarsi.
I due uomini mi buttano per terra. Pearl comincia a piangere, e Luke salito sulla sua auto se ne va via.
Lo hanno rapito ed io non ho potuto fare nulla per salvarlo.
E adesso, cosa farò ? Cosa dirò a mia cugina ?

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