Capitolo 8

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Mi godo la sensazione dell'erba. Con Rose accanto, guardiamo le nuvole in cielo. Siamo distese per terra. I cavalli sono intorno a noi e mangiano, le mele che abbiamo appena raccolto.
Rose non sa niente di me e Austin. Anche se non so fino a che punto esista un" me e Austin ".
<<Rose tu ti sei mai innamorata ? >> lei ridacchia giocando con un filo d'erba
<< Perché questa domanda ora ? >>
<<Rispondimi sinceramente>>
Mi metto seduta. Rose si fa seria e mi affianca << Be, si molte volte, ma non ho mai sperimentato l'amore, quello vero intendo, tu si ?>> la domanda mi spiazza e divento nervosa.
<<Io...non so, forse...e che è cosí difficile capire questo sentimento>>
<<Se ci pensi troppo lasci che tutto sfumi>> risponde convinta.
Mi alzo in piedi e comincio a passeggiare intorno a lei <<Io credo di essere innamorata >> ammetto. Mia cugina mi fissa sconvolta <<Di chi ?>> Ha l'espressione del gatto quando si lecca i baffi. Soddisfatta e curiosa.
<< Ti ricordi quando siamo andate in quel locale ?>> Si limita ad annuire.
<<Quella sera ho conosciuto Austin Collins. Inizialmente ne sono rimasta attratta ma dopo...>> <<Dopo ?>> domanda curiosa. Faccio un mezzo sorriso, e mi metto in ginocchio davanti a lei.
<< Dopo abbiamo parlato. Mi ha portato in giro in moto. Mi ha mostrato il suo mondo e ho finito per innamorarmi. Solo che adesso è tutto finito. Non credo di essergli mai piaciuta>> strappo dei fili d'erba dal terreno, con rabbia. Lei mi si avvicina << Briar ti ha presa in giro ?>>
<<Non credo, la verità e che mi ha baciata, mi ha fatta innamorare e ora lui sta con un' altra >> <<Mi dispiace >> sollevo le spalle << Fa nulla. Comunque devo concentrarmi sullo studio, non posso distrarmi con queste cose >>
<<Briar sei umana, provi sentimenti. Queste non sono distrazioni, si chiamano emozioni>> <<Si, può darsi>>
Mi rialzo e vado verso Rolex. Con un balzo gli salgo in sella <<Andiamo ?!>> Rose annuisce e sale in sella a Tibido.
Galoppiamo lentamente, lo facciamo fin da bambine. Ormai ci viene naturale.
<<Collins hai detto ?>> <<Si, perché >>
<<Non sono una famiglia molto ricca i Collins ?>> non rispondo ma annuisco.
Rose non aggiunge altro. Incita il suo cavallo ed io la seguo. Aumentiamo la corsa, dirette verso casa della nonna.
È una bella giornata dopotutto. Adatta per riflettere su ciò che più mi tormenta. Il senso di perdita.

Ho perso tanto in cosí poco. Eppure sento che non sarebbe corretto smettere di ridere o di andare avanti.
Perderemo sempre qualcosa nella vita. Ma non è una giustificazione per lasciar stare tutto, e crogiolarsi nei propri fallimenti.
Io diventerò un avvocato. Difenderò le persone innocenti, e giudicherò le persone colpevoli.
Mio nonno diceva che siamo tutti colpevoli e innocenti. Basta solo decidere da che parte stare.
Per mio padre il concetto di innocenza era triplicato, faceva una colpa a chiunque non lo fosse pienamente.
Come se fosse una colpa, avere qualche macchia addosso.
Ma io sto arrivando a pensare che le nostre colpe, assomigliano alle cicatrici.
Hanno diverse dimensioni, ti macchiano se non le curi. Ma arriverà il giorno che si rimargineranno. Ci vorrà tempo ma spariranno. Certo, questo se cerchiamo il giusto bendaggio, fatto di ammenda e accettazione. Non parlo di tutte le colpe. Ci sono cicatrici e cicatrici.
Ma non tutti quelli che commettono azioni scorrette, sono colpevoli.

Scendo da cavallo. Lo riporto nella stalla e lascio che entri nel suo box, e che si riposi un po'. Poi poso la sella, dopo averla slacciata, ed il morso con le redini.
Mi sento un po' più tranquilla.
La natura ha un effetto calmante e riflessivo. Come se scavasse nell'anima con il suo silenzio.
Torniamo a casa a braccetto, e Rose mi parla di quanto abbia fame. Cosí una volta all'interno dell' abitazione, come un cane da tartufo, va alla ricerca di cibo. Cerca in ogni stipetto e angolo. E trova tante leccornie.

(Pov. Austin)

La mia vita non è sempre stata cosí. Mio padre quando eravamo bambini, ci ignorava. Avrei preferito continuasse cosí. Alle volte passiamo la vita, preoccupandoci di come si sentano gli altri, e ignoriamo i nostri sentimenti.
Ho sempre pensato che mio padre fosse ferito, per questo feriva noi.
Ma come può una cicatrice permettere, che tu ferisca chi ami ?
Io credo che se ami qualcuno lo devi proteggere dal male che hai dentro, non lasciare che ne rimanga coinvolto insieme a te. Perché se quell 'oscurità inghiotte entrambi, chi mai tenderà una mano per salvare ? Non sarà rimasto nessuno, a quel punto.

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