Capitolo 28

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Ieri mi sentivo ancora una bambina. Ho dormito tra le braccia di mia madre, al sicuro. Ma non appena sono scoccate le sei del mattino. Ho aperto gli occhi. Non avevo nemmeno cenato ieri. Credo avessi sonno arretrato.
Ora sono le otto. Mi trovo in cucina. Mio suocero è andato via poco fa. Portando con sé gli smoking. Il suo e quello di Luke.
Bevo del frullato alla fragola.
È appoggiata alla finestra, fumo una sigaretta. Ho bisogno di tranquillizzarmi. 
<<Ecco dove sei >> mi giro e vedo mia madre.
Le sorrido <<Mamma buongiorno! >> <<Come stai ? Hai dormito bene ?>> annuisco <<Si, ho dormito bene, meglio degli ultimi quattro anni. >>
Aspiro a fondo e poi rilascio il fumo.
Questo matrimonio non mi darà né privacy, né indipendenza.
Sbatto le palpebre e sento il cuore battere veloce per la tensione.
<<Se cerchi i biscotti, devi aprire il secondo stipetto>> <<Grazie tesoro>>
Mi sollevo in piedi e butto la sigaretta dalla finestra. Incrocio le braccia e cammino verso l' uscita della cucina.
<<Vado a farmi la doccia. Puoi aprire tu la porta mamma ? Tra poco arriveranno le parrucchiere e le estetiste>> <<Tesoro certo lo faccio io, corri, oggi è il tuo giorno>> voglio essere il suo orgoglio. L'ho sempre voluto. Ma non posso dirle la verità.
Corro su per le scale. Entro in stanza e arrivo in bagno. Mi metto sotto l'acqua, essa cade su di me fredda. Tremo e rimango a volte senza fiato, mi lavo il corpo con essenza di gelsomino e i capelli con uno shampoo al cocco.
Indosso l'accappatoio. Spengo il getto dell'acqua e ancora bagnata rientro in camera. Ad un tratto si apre la porta<<Moira ti prego bussa io ...>> Mi giro e vedo Rose guardarmi con un sorriso. Esulto e l'abbraccio<<Rose sei qui, oddio, quanto sono felice >> <<Lo so, non potevo lasciarti sola in questa giornata >> <<Grazie >>
Lei chiude la porta e ci mettiamo sedute sul letto. Sono felice <<Allora hai portato il tuo abito per oggi ?>> <<Si. Ti piacerà è rosa pieno di strass. L'ho comprato ieri qui a Londra>>
Le tango la mano e mi accorgo solo ora che le sua faccia è gonfia per via della gravidanza. Le si è gonfiato anche il seno. Con tutti i miei pensieri mi è sempre sembrato tutto uguale, ma adesso mi sto accorgendo che tutto è diverso. Anche Rose.
<<Ormai abbiamo la stessa taglia >> lei ridacchia e risponde in un soffio <<Si ma io sono incinta. Tu sei solo una modella >> trattengo un sorriso.
<<Si oggi sfilerò al mio patibolo matrimoniale >>
Mi blocco. Non volevo pronunciarle, ma solo pensarle.
Bussano e al mio avanti entrano mia madre, mia zia, mia suocera e le estetiste. Ci salutano. Mia zia abbraccia sua figlia e poi dopo alcuni complimenti alla sua nuova condizione. Le estetiste vengono prima verso di me. Mi fanno sedere e prendono a truccarmi e ad acconciarmi i capelli.
Io mi guardo allo specchio. Mi vengono piastrati i capelli in tanti boccoli. Il trucco rimane leggero.
Mi fanno scegliere i fermagli con le perle. E una volta terminato mi rimiro. Tutte le donne presenti mi fanno i complimenti.
Mi sento una principessa, però nella favola sbagliata.

( Pov. Luke )

Sono rigido. Ho mal di testa e sono nudo. Mi trovo in casa di Boyd. Sto seduto sul divano e davanti a me c'è mio padre. Mi ha trovato, e ora mi sta rimproverando.
<<Io e tua madre non ti abbiamo cresciuto cosí. Oggi è il tuo matrimonio. E tu hai passato tre giorni con le prostitute? Sei vicino alla tua campagna elettorale. E se ti avessero fatto delle foto ? Non hai pensato hai fotografi ?
Vergognati Luke>> ruoto le spalle indolenzite delle notti di bagordi.
<<Papà ti prego non mi sento bene adesso. >> <<E la tua giusta punizione. E ora muoviti vai a farti una doccia perché puzzi di baccanale >> mi fissa schifato. Sospiro e mi sollevo in piedi. Lui si schiarisce la gola. Afferro allora un cuscino e lo porto sulla mia nudità <<Vado a...A lavarmi >> <<Sbrigati ti sposi tra due ore >> <<Si papà. >>
rispondo. Le ragazze dormono a terra ed io sto attento a non calpestare i loro corpi. Vado a chiudermi nel bagno e mi metto seduto nella vasca.
L'acqua mi rilassa e il sapone profuma il mio corpo. Stacco la mente per un po'. Le mie braccia penzolano e i miei occhi stanno chiusi.

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